Prepensionamento per invalidi: vediamo quali sono le possibilità che l’Inps mette a disposizione di lavoratori con determinate percentuali di invalidità. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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In questo articolo ci riferiamo dunque, e lo ripetiamo, al prepensionamento. Ovvero a tutte quelle misure di accompagnamento alla pensione. E non ai trattamenti di pensione anticipata, nei quali rientrano – a proposito di lavoratori invalidi – l’assegno ordinario di invalidità o la pensione di inabilità al lavoro.
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Prepensionamento per invalidi: Ape sociale
Iniziamo da quella che è più nota e alla quale ha già fatto accesso un buon numero di lavoratori con invalidità. Ci riferiamo all’Ape sociale, una misura che è stata confermata anche per i prossimi anni e che insieme a Opzione donna, sembra essere il punto di partenza delle discussioni sulla riforma delle pensioni, in particolare per quanto riguarda le uscite anticipate.
L’Ape sociale è un’indennità pari alla futura pensione (ma con un importo massimo di 1.500 euro). Il limite di età è di 63 anni. A 67 anni scatta la pensione ordinaria di vecchiaia.
Scopri la pagina dedicata all’invalidità civile e ai diritti e le agevolazioni collegati.
Prepensionamento per invalidi: chi può accedere
Possono accedere a questo trattamento i lavoratori che:
- si trovano in stato di disoccupazione per licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale del contratto di lavoro (articolo 7 della legge 15 luglio 1966), scadenza del termine per il lavoro a tempo determinato. A condizione che abbiano concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione da almeno 3 mesi e siano in possesso di una anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- che assistono da almeno 6 mesi il coniuge, l’unito civilmente, un parente di primo grado con handicap in situazione di gravità (articolo 3, comma 3 della Legge 104 del 1992), o un parente di secondo grado convivente (se il genitore o il figlio della persona con disabilità grave abbiano compiuto 70 anni o siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti). Anche in questo caso l’anzianità contributiva deve essere di 30 anni;
- hanno una riduzione della capacità lavorativa, riconosciuta dalle commissioni mediche per l’invalidità civile, superiore o uguale al 74% e sono in possesso di una anzianità contributiva di 30 anni;
- sono lavoratori dipendenti, al momento in cui decorre l’indennità, in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva e abbiano svolto da almeno 7 anni negli ultimi 10 (o 6 degli ultimi 7) una o più di queste professioni che rientrano nell’elenco di quelle considerate gravose.
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E dunque questo trattamento è riservato ai lavoratori invalidi che hanno il 74% di invalidità riconosciuta e 63 anni di età. Per le donne c’è anche uno sconto contributivo di un anno per ogni figlio (con un massimo di due anni).
Prepensionamento per invalidi: contratto espansione
C’è poi il contratto di espansione, che viene applicato dalle aziende che intendono avviare una ristrutturazione aziendale con conseguente ricambio generazionale. La misura accompagna alla pensione i dipendenti, garantendo una uscita anticipata fino a 5 anni.
Possono accedere a questo prepensionamento:
- i lavoratori ai quali mancano non più di 5 anni per la pensione di vecchiaia e che hanno almeno 20 anni di contribuzione (se l’assegno maturato è 1,5 volte superiore all’assegno sociale);
- i lavoratori che hanno maturato i requisiti per la pensione anticipata.
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Questo trattamento è possibile solo nelle aziende con più di 50 dipendenti (numero che si può raggiungere anche con una rete di imprese).
Al contratto di espansione possono accedere anche i titolari dell’assegno ordinario di invalidità, ma solo per raggiungere la pensione di vecchiaia (e non quella anticipata).

Prepensionamento per invalidi: isopensione
Un’altra forma di prepensionamento è l’isopensione, che consente un’uscita con 7 anni di anticipo. Anche in questo caso i lavoratori che ricevono già l’assegno ordinario di invalidità possono accedere a questo accompagnamento alla pensione per maturare la pensione di vecchiaia e non i requisiti per quella anticipata.
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