Prescrizione cartelle esattoriali. Vediamo insieme in questo articolo cosa devi sapere bene per poter beneficiare della perdita di validità del procedimento (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Nei prossimi paragrafi approfondiremo come variano le scadenze in base alla tassa a cui fa rifrimento la cartella esattoriale e come funziona la prescrizione.
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INDICE
- Prescrizione cartelle esattoriali: come funziona
- Prescrizione cartelle esattoriali: i tempi
- Prescrizione cartelle esattoriali: da quando
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro
Prescrizione cartelle esattoriali: come funziona
Nonostante ancora oggi ci sia confunsione sui tempi di prescrizione cartelle esattoriali in quanto la magistratura è abbastanza spaccata sul tema, a darci una mano c’è una sentenza di Cassazione del 2016.
La Corte ha deciso che non esiste un unico termine di prescrizione per le cartelle esattoriali. Quindi è scorretto sia dire che debbano passare dieci anni, sia cinque.
I tempi di prescrizione dipendono dal tipo di tributo o sanzione che è stato evaso e che deve essere saldato salvo provvedimenti più gravi da parte dell’ente riscossore come pignoramenti e fermi amministrativi.
In sostanza quindi i termini passano da tre a dieci anni a seconda dell’imposta che è stata evasa. Se invece la cartella contiene la richiesta di pagamento di tasse che seguono periodi differenti, allora ogni imposta seguirà i suoi tempi.
Leggi come pagare le cartelle esattoriali compensandole, quali si prescrivono in cinque anni e quando la notifica da parte del Fisco è corretta.
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Prescrizione cartelle esattoriali: i tempi
Nella prossima tabella potrai consultare dopo quanti anni diventa attiva la prescrizione cartelle esattoriali:
Tipologia di tassa | Dopo quanti anni va in prescrizione |
---|---|
Bollo auto | 3 anni |
Contributi assistenziali Inail | 5 anni |
Contributi previdenziali Inps | 5 anni |
Violazioni del codice della strada | 5 anni |
Varie sanzioni amministrative | 5 anni |
Tosap | 5 anni |
Tasi | 5 anni |
Tari | 5 anni |
Imu | 5 anni |
Irpef | 10 anni |
Irap | 10 anni |
Ires | 10 anni |
Iva | 10 anni |
Imposta di bollo | 10 anni |
Imposta ipotecaria | 10 anni |
Imposta catastale | 10 anni |
Canone Rai | 10 anni |
Contributi alla Camera di Commercio | 10 anni |
Come avrai potuto notare dalla tabella precedente la prescrizione cartelle esattoriali passa da tre anni per l’evasione del bollo auto, a cinque anni per il mancato pagamento delle principali tasse agli enti locali, a dieci anni per le imposte statali.
I tempi di prescrizione cartelle esattoriali cambiano solo per i casi in cui vi è un ricorso che viene rigettato dal giudice di competenza. In questo caso gli anni che dovranno passare per prescrivere l’imposta dovuta e la sanzione sono dieci a decorrere dalla pubblicazione della sentenza.
Questo accade poiché oramai il fascicolo non è più una cartella esattoriale ma un atto giudiziale a tutti gli effetti, per cui gli anni necessari passano a dieci.

Prescrizione cartelle esattoriali: da quando
La prescrizione cartelle esattoriali inizia a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il tributo doveva essere pagato.
In sostanza se chi deve ricevere le tasse non interviene per tempo e si allungano i tempi burocratici per gli accretamenti fiscali, arrivare alla prescrizione è un gioco da ragazzi.
Tuttavia non è così semplice, soprattutto per le imposte che vanno versate allo Stato. I termini di prescrizione infatti possono essere interrotti da qualsiasi provvedimento dell’ente riscossore o dell’agente incaricato come:
- accertamento fiscale;
- diffida;
- intimazione di pagamento;
- notifica di un’ulteriore cartella;
- preavviso di fermo;
- preavviso di ipoteca;
- pignoramento.
In questi casi i tempi di prescrizione non variano solo che si azzera il conteggio e si riparte dal giorno successivo dall’avvenimento di uno dei precedenti atti.
Se il debitore decide di proseguire con la richiesta di una rateizzazione del debito che viene accolta, questa implica la perdita del diritto di avvalersi della prescrizione cartelle esattoriali.
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