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I prezzi del mercato libero: costi delle bollette e inganni

Il 2024 è il termine fissato per l’abbandono definitivo del mercato tutelato. Intanto vi mostriamo i prezzi del mercato libero. E occhio agli inganni.

di Valerio Pisaniello

Luglio 2022

Prezzi del mercato libero. Conviene passare al libero mercato dell’energia? Soprattutto negli ultimi tempi, dove le bollette di luce e gas sono lievitate vertiginosamente, in tanti si pongono la domanda (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

E via a studiare le bollette voce per voce, per cercare di capire dove si consuma di più e dove si può risparmiare. Magari leggendo diciture minuscole, clausole che neanche lontanamente immaginavamo fossero presenti sui due o tre fogli di carta che, di volta in volta, ci arrivano a casa.

Proprio per questo cercheremo di capire insieme i prezzi del mercato libero e il passaggio quasi imminente che si dovrà fare dal regime di maggior tutela.

INDICE:

Prezzi del mercato libero: la scenario del 2021

Nel 2021 il mercato libero è risultato mediamente in linea, se non meno oneroso (-1,7%), di quello tutelato ribaltando la situazione rispetto all’anno precedente quando il primo era mediamente più caro nella misura del 57%. A dirlo è l’Authority.

Infatti, mentre il costo di approvvigionamento nel servizio di maggior tutela è aumentato mediamente del 75% rispetto all’anno precedente, nel mercato libero l’aumento è stato solo del 9%.

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Prezzi del mercato libero: i costi di trasmissione e distribuzione

La tariffa media nazionale a copertura dei costi di trasmissione, distribuzione e misura per il 2022 risulta pari a 2,753 centesimi di euro per kilowattora (2,864 cent per kWh per il 2021).

Prezzi del mercato libero: i costi nel regime di maggior tutela

Al 1° gennaio 2022, il prezzo dell’energia elettrica per un consumatore domestico residente in maggior tutela, con consumi annui di 2.700 kilowattora e 3 kilowatt di potenza, è pari a 41,05 cent per kilowattora al netto delle imposte e a 46,04 cent per kWh al lordo delle imposte: i corrispettivi a copertura dei costi di approvvigionamento e di commercializzazione dell’energia elettrica nel primo trimestre 2022 hanno un’incidenza dell’80,8%, quasi raddoppiata rispetto a un anno prima (46,1%).

Mentre le voci a copertura dei costi di trasporto e misura rappresentano il 10,8% del prezzo lordo complessivo con un’incidenza quasi dimezzata rispetto a inizio 2021 (20%).

Dal regime di maggior tutela al mercato libero

La relazione fornita dall’Authority fotografa anche i passaggi dalla maggior tutela al mercato libero. A dicembre 2021 – sottolinea l’Arera – 12,4 milioni sono serviti in maggior tutela e 17,5 milioni nel mercato libero: è proseguito quindi il sorpasso del mercato libero sul servizio di maggior tutela, cominciato nel 2020.

I punti domestici serviti nel mercato libero sono saliti nella media del 2021 al 58,5%, contro il 54,3% del 2020. Se poi si guarda ai volumi, il superamento del mercato libero si conferma ancor più netto: nel 2021, infatti, l’energia acquistata dal settore domestico in questo mercato è salita al 60,7%, nel 2020 era il 57,1% e nel 2019 superava di poco la metà, il 51,7%.

Prezzi del mercato libero: entro quando fare il passaggio

Il passaggio per le famiglie al mercato libero nelle bollette di luce e gas avverrà a gennaio 2024. Entro quella data, quindi, i consumatori domestici e una parte delle microimprese dovranno migrare sul mercato libero.

Se ciò non accadrà, per coloro che non avranno individuato un nuovo fornitore, al di là delle tutele di prezzo, scatterà l’assegnazione al servizio a tutele graduali in modo da garantire la continuità della fornitura elettrica.

Prezzi del mercato libero: occhio agli inganni

È bene sottolineare dunque che non esiste alcun obbligo prima di quella data. Quindi, tutti i call center che già sono alle prese con telefonate per eventuali promozioni e minacciano interruzioni delle utenze millantano solo falsità.

Questo perché, come detto, anche nel caso in cui il consumatore non abbia effettuato alcuna scelta entro quella data, sarà attivato il servizio a tutele graduali.

E i clienti domestici avranno il tempo di individuare una nuova offerta senza subire alcuno stop nell’erogazione di luce e gas. In ogni momento, gli utenti possono scegliere tra le diverse offerte disponibili nel mercato libero e più adatta alle proprie esigenze stipulando un nuovo contratto di fornitura.

Prezzi del libero mercato: il procedimento

La procedura sarà semplice e per nulla impegnativa: sarà il nuovo venditore a inoltrare la richiesta di risoluzione del vecchio contratto (recesso) al venditore precedente. Il recesso, o la scelta di un fornitore dal mercato libero, può essere esercitato in qualsiasi momento, non prevede oneri aggiuntivi e avviene senza interruzione della fornitura in corso.

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Prezzi del mercato libero: gli strumenti a disposizione

Ad oggi, ciascun utente può consultare le varie opzioni disponibili attraverso il Portale Offerte, l’unico comparatore pubblico presente sul web (www.ilportaleofferte.it), mentre i consumi sono visionabili sul portale consumi (www.consumienergia.it).

Entrambi i siti sono gestiti dall’Acquirente Unico e sono nati su input dell’Autorità per le reti, l’energia e l’ambiente (Arera).

Tali strumenti – previsti dalla legge di Bilancio 2018 – permettono infatti di consultare i propri dati di consumo storici, elettrici e gas, in modo chiaro e fruibile.

Per l’accesso servono le credenziali sicure dello Spid (il Sistema pubblico di identità digitale), con nome utente, password e la generazione di un codice temporaneo di accesso.

I prezzi del mercato libero
I prezzi del mercato libero: occhio agli inganni.

Che cos’è il mercato libero

Dal 2003, in Italia, i clienti residenziali hanno il diritto di acquistare gas naturale ed energia elettrica per uso domestico dal mercato libero dell’energia. Questo significa che ciascuno può scegliere liberamente a quale operatore rivolgersi, senza vincoli dovuti all’area geografica di appartenenza (purché si sia connessi alla rete di distribuzione) e trovare così il fornitore gas più economico.

Nell’art. 12 del decreto legge n° 162 emanato a dicembre 2019 viene fissata la data ufficiale della fine del mercato tutelato al primo gennaio 2023. Come già avanzato, un ulteriore rinvio è stato previsto in un nuovo emendamento che introduce un regime transitorio e sposta l’obbligatorietà del passaggio a gennaio 2024.

Entro questa data tutti i clienti italiani che dispongono ancora di una fornitura di energia legata al servizio di maggior tutela dovranno passare al libero, scegliendo un fornitore tra quelli che operano in Italia.

Rientrano nel libero mercato luce e gas tutti i clienti che hanno abbandonato il servizio di maggior tutela, ovvero il mercato dell’energia dove le condizioni economiche sono regolate dall’Arera e dove il fornitore coincide con il distributore per l’energia elettrica. 

Prezzi del mercato libero e prezzi del regime a maggior tutela: le differenze

In questa tabella riportiamo le caratteristiche – a titolo esemplificativo – che differenziano il servizio di maggior tutela dal mercato libero.

MERCATO ENERGIAPREZZO FORNITURA/BOLLETTE
Mercato LiberoLe condizioni economiche/contrattuali vengono definite dalle compagnie che propongono soluzioni contrattuali diverse in concorrenza tra loro.
Mercato TutelatoLe condizioni economiche/contrattuale vengono regolate dall’Authority ARERA ogni trimeste sulla base delle oscillazioni del valore sul mercato della materia prima
Le differenze

È bene sottolineare che le differenze tra libero mercato e tutelato riguardano la fornitura e la commercializzazione delle bollette mentre i costi di rete, del contatore e le imposte, rimangono le medesime in entrambi i regimi.

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