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Pagamenti Assegno Unico giugno bloccati: che succede

Pagamenti dell'Assegno Unico di giugno bloccati? Vediamo come risolvere il problema.

8' di lettura

Oggi vedremo come si fa a sbloccare i pagamenti dell’Assegno Unico di giugno bloccati (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Perché i pagamenti dell’Assegno Unico di giugno sono stati bloccati?

Seguendo i piani dell’INPS l’Assegno Unico dovrebbe essere pagato nella seconda decade del mese, quindi dal 10 al 20 giugno 2023, ai percettori che non hanno subito variazioni di importo rispetto al mese precedente.

I percettori per cui invece c’è stato un ricalcolo degli importi, dovuto a variazioni nella composizione del nucleo familiare o nell’ISEE, dovrebbero ricevere l’accredito nella terza decade, quindi dal 20 al 30 giugno 2023.

Tuttavia sono in molti a lamentare questo mese che, nell’area personale del sito dell’INPS, l’Assegno Unico risulta bloccato ed è una problematica che riguarda soprattutto i nuovi percettori. In linea di massima infatti quando l’Assegno Unico viene bloccato è perché ci sono anomalie nella presentazione della domanda.

Poiché il problema è più frequente di quanto si immagini l’INPS ha creato delle video guide “personalizzate” che vengono inviate ai percettori tramite un link contenuto in una email.

Purtroppo però alcuni utenti hanno sottolineato come le guide non fossero di molto aiuto. Vediamo perciò come si fa a risolvere il problema dell’Assegno Unico bloccato e quali sono le cause più frequenti.

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Pagamenti dell’Assegno Unico di giugno bloccati? Ecco le cause più frequenti

Per quanto riguarda l’Assegno Unico di giugno, molti percettori non hanno ricevuto e non riceveranno il pagamento perché l’erogazione è bloccata.

In particolare, accedendo all’area personale del sito dell’INPS nella sezione dell’Assegno Unico, la domanda può risultare bloccata per due ragioni principali:

  • istruttorie preliminari non completate perché manca la documentazione necessaria;
  • anomalie nell’abbinamento tra il codice fiscale del richiedente e l’IBAN.

Nel primo caso molto probabilmente nel compilare la domanda per l’Assegno Unico sono stati fatti degli errori e c’è della documentazione mancante che va integrata.

Nel secondo caso la domanda non presenta problemi e può essere accettata, solo che l’INPS non riesce ad erogare il pagamento perché i problemi riguardano l’IBAN. Ad esempio, l’IBAN non corrisponde ad un conto corrente intestato al richiedente o appartiene ad una banca non convenzionata con l’INPS.

In questo caso la via più semplice è, se possibile, modificare l’IBAN di accredito o almeno verificare che non ci siano errori.

Cosa fare se i pagamenti dell’Assegno Unico sono bloccati?

Come verificare lo stato della domanda dell’Assegno Unico

La prima cosa da fare se i pagamenti dell’Assegno Unico sono bloccati è capire perché, verificando lo stato della domanda.

Per farlo dovete collegarvi alla pagina dell’Assegno Unico sul sito dell’INPS e cliccare in alto a destra su Utilizza il servizio, poi quando si apre il popup premete di nuovo su Utilizza il servizio nella sezione “Cittadini”.

In seguito autenticatevi con le vostre credenziali SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi). In alternativa, potete scaricare l’app dell’INPS per Android e iPhone e la procedura da PC o smartphone è pressoché identica.

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La pagina dell’Assegno Unico sul sito dell’INPS.

Una volta effettuato l’accesso cliccate su Consulta e gestisci le domande già presentate, qui se accanto alla voce Stato domanda leggete:

  • in Lavorazione – la domanda è stata inviata all’INPS che però non l’ha ancora esaminata;
  • in Istruttoria – la domanda è stata inviata all’INPS che ha iniziato ad esaminarla;
  • in Evidenza al cittadino – ci sono problemi con la domanda e dovete integrare la documentazione.

Ad ogni modo nella sezione Evidenze troverete anche maggiori informazioni su cosa fare in caso la domanda sia bloccata e se occorre integrare la documentazione.

Come modificare la domanda dell’Assegno Unico

Se l’Assegno Unico è stato bloccato per necessità di integrare la documentazione è necessario modificare la domanda già presentata.

Per prima cosa dovete seguire i passaggi appena descritti ed accedere alla scheda Consulta e gestisci le domande già presentate.

All’interno della scheda, in corrispondenza della domanda è presente il pulsante Modifica, che permette di cambiare la domanda e integrare l’eventuale documentazione mancante.

Scopri la pagina dedicata all’Assegno unico per conoscere altri diritti e agevolazioni.

Come cambiare l’IBAN dell’Assegno Unico

Se l’Assegno Unico è bloccato perché ci sono problemi con l’IBAN occorre modificarlo o quantomeno verificarlo.

Per cambiare l’IBAN effettuate la procedura descritta fino adesso quindi, nella scheda Consulta e gestisci le domande già presentate, cliccate sempre su Modifica in corrispondenza della vostra domanda.

In seguito fate scorrere la pagina fino a che non trovate la sezione Modalità di pagamento del richiedente e, nel riquadro IBAN, digitate o correggete l’IBAN del conto corrente o della carta prepagata.

Al termine premete su Salva in basso a destra e i vostri problemi di Assegno Unico bloccato dovrebbero essere risolti.

Come contattare l’INPS se i pagamenti dell’Assegno Unico sono stati bloccati

Nel caso non si riesca a risolvere il problema dell’Assegno Unico bloccato, prima di recarsi negli uffici territoriali dell’INPS e fare una lunga fila, è possibile contattare l’Istituto online o telefonicamente.

Il Contact center dell’INPS è raggiungibile al numero verde 803 164 o al numero di rete fissa 06 164 164.

Se invece si preferisce contattare l’Istituto online si può inviare una segnalazione, scrivendo un messaggio, tramite il servizio INPS Risponde. Qui è possibile anche inviare un messaggio senza autenticarsi con SPID, CIE o CNS. Tuttavia vi consigliamo di effettuare sempre prima l’accesso, così nel rispondervi l’INPS conoscerà i vostri dati e potrà verificare direttamente la situazione.

Infine, se neanche contattando l’INPS si riesce a risolvere il problema, è comunque possibile chiedere l’assistenza di Caf o Patronato.

FAQ pagamenti dell’Assegno Unico

Quale IBAN va indicato quando si compila la domanda dell’Assegno Unico?

L’IBAN da indicare deve essere per forza intestato al richiedente dell’Assegno Unico. Nel caso di conto corrente cointestato, il richiedente deve essere uno degli intestatari. Inoltre, si deve fare attenzione al fatto che codice fiscale e nome/cognome del richiedente, indicati nella domanda, corrispondano a quelli registrati dalla banca e associati all’IBAN.

Nel caso la prestazione sia divisa tra i genitori e ognuno riceva il 50% dell’importo, si possono indicare due diversi IBAN. Anche in questo caso però gli IBAN devono corrispondere ad un conto (o una carta) intestato ai rispettivi titolari dell’Assegno Unico, cioè uno a un genitore e uno all’altro.

Solo se si presenta domanda di Assegno Unico in qualità di tutore è possibile indicare un IBAN diverso da quello del richiedente e usarne uno intestato al soggetto tutelato.

Quando viene pagato l’Assegno Unico?

Dal 10 al 20 di ogni mese, se non ci sono sono state variazioni di importo rispetto alla precedente mensilità. Dal 20 al 30/31 del mese, se ci sono state variazioni d’importo rispetto al mese precedente, dovute a cambiamenti nel nucleo o nell’ISEE.

Come viene pagato l’Assegno Unico?

L’Assegno Unico può essere pagato su:

Solo i titolari di Reddito di cittadinanza non devono richiedere l’Assegno Unico. Se ne hanno diritto per loro la prestazione scatta in automatico e ricevono il pagamento sulla carta del Rdc.

Se a richiedere l’Assegno Unico è un figlio maggiorenne come avviene il pagamento?

Sempre nelle modalità indicate nella FAQ precedente. L’IBAN però deve per forza essere intestato o cointestato al figlio maggiorenne che richiede l’Assegno Unico.

Se il figlio diventa maggiorenne o supera i 21 anni nel mese corrente, il mese viene pagato?

Si! Ad esempio, se un figlio compie 22 anni il 1° giugno 2023 e non si ha più diritto all’Assegno Unico per lui, la mensilità di giugno sarà comunque regolarmente pagata.

Quando richiedere l’Assegno Unico per ottenere gli arretrati?

L’Assegno Unico spetta dal mese successivo a quello della presentazione della domanda. Ad esempio, richiedendo l’Assegno Unico ad agosto, la prestazione spetta dal mese di settembre. Solo nel caso in cui si presenti domanda entro il 30 giugno 2023 si potranno ricevere gli arretrati, calcolati a partire da marzo 2023.

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