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INDICE:
- Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: cosa verificare
- Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: più debiti
- Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: eccole
- Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: doppia interpretazione
- Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: questa in 3 anni
- Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: queste in 10 anni
- Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: serve il giudice?
- Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: come funziona
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Come sapete i tempi di prescrizione non sono uguali, possono “scadere” in 3 anni (il bollo auto), in 5 anni o in 10 anni.
Su questo argomento potrebbe interessarti sapere cosa succede se rifiuti la cartella esattoriale; o anche come sapere che sta per essertene notificata una; o anche come e quando non pagare la cartella esattoriale.
Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: cosa verificare
In questo articolo ci occupiamo solo delle cartelle esattoriali che si prescrivono in 5 anni.
Quando arriva la cartella esattoriale, una delle prime cosa da fare è capire quando scatta la prescrizione. È necessario leggere un foglio dove sono indicate le somme da versare.
Lì troverete anche:
- il tributo che non è stato pagato;
- la sanzione;
- la data in cui il ruolo è stato dichiarato esecutivo;
- l’importo da versare.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.
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Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: più debiti
A volte, all’interno della stessa cartella, sono richiesti i pagamenti di debiti diversi tra loro e che quindi presuppongono anche dei tempi di prescrizione differenti.
In questo caso bisogna valutare la prima parte della cartella, lì dovrebbero essere indicati i debiti che hanno una prescrizione più vicina.
Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: eccole
Comunque sia, ecco quali sono le cartelle esattoriali che si prescrivono in 5 anni:
- Imu;
- Tari (imposta rifiuti);
- Tosap e Cosap, cioè la Tassa per l’Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche;
- Icpa, cioè l’Imposta comunale pubblicità e affissioni;
- Iuc, cioè l’Imposta unica comunale su casa e rifiuti;
- multe stradali;
- sanzioni amministrative (ad esempio emissione di assegni a vuoto);
- sanzioni tributarie (ad esempio quelle per l’omesso o il ritardato versamento di imposte o quelle emesse dall’Ispettorato del Lavoro);
- sanzioni penali conseguenti a condanne per reati;
- contributi di previdenza dovuti all’Inps;
- contributi assistenziali dovuti all’Inail.
Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: doppia interpretazione
Potrebbero essere inserite nella categoria “scadenza a 5 anni” anche l’Irpef e l’Iva, ma sulla questione – nonostante alcune sentenze della Cassazione – non c’è una valutazione pacifica da parte della giurisprudenza.
Il dubbio è stato sollevato dall’interpretazione dell’articolo 2948 del Codice civile. Questa norma ha stabilito che si devono prescrivere in 5 anni, i debiti che vengono pagati annualmente (o anche per periodi di tempo più breve).
E l’Iva e le imposte sui redditi vengono versati ogni anno. E quindi la prescrizione dovrebbe intervenire entro i cinque anni. In realtà la questione è piuttosto diversa. L’importo di Iva e Irpef può variare ogni anno.
Queste imposte potrebbero anche non essere pagate se il cittadino non percepisce reddito. Non è quindi possibile considerarle alla stregua di altre imposte “fisse”, come appunto l’Imu e la Tari.
Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: questa in 3 anni
Con la scadenza a 3 anni c’è solo il bollo auto.
Questo significa che, chi non paga il bollo da cinque anni, e non ha ricevuto alcune cartella esattoriale, male che vada dovrà pagare solo gli ultimi tre anni.
Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: queste in 10 anni
Ci sono poi le cartelle esattoriali che hanno una scadenza a 10 anni. E queste sono davvero difficili da eludere.
Vediamo quali sono:
- Irpef;
- Iva;
- Ires;
- imposta di registro;
- imposta di bollo;
- imposta di successione;
- imposta sulle donazioni;
- imposta ipotecaria;
- imposta catastale;
- canone Rai;
- contributi Camere di Commercio.
Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: serve il giudice?
È importante, anzi fondamentale, sapere che si inizia a calcolare il termine di prescrizione dal giorno successivo a quello in cui arriva la cartella esattoriale.
La prescrizione interviene in automatico, quando decorre l’ultimo giorno previsto per versare l’importo che è stato richiesto.
Questo significa che per dichiarare la prescrizione di una cartella esattoriale non è necessaria la sentenza di un giudice.
Si dovrà invece ricorrere alla magistratura se l’Agenzia per la Riscossione, nonostante la prescrizione, dovesse attivare delle azioni esecutive per sollecitare il pagamento del debito. Azioni esecutive che sono:
- solleciti di pagamenti;
- notifiche di preavvisi di fermo;
- ipoteche e pignoramenti.

Quali cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni: come funziona
Ma vediamo come funziona. Se prima dei termini di prescrizione non si paga la tassa, la pratica finisce nelle mani dell’Agenzia Entrate e Riscossione.
A questo punto viene inviata la cartella esattoriale, che è un ulteriore invito a pagare prima di iniziare gli atti esecutivi.
Ma, come abbiamo visto, la prescrizione può scattare anche dopo l’invio della cartella esattoriale. Accade se dopo la notifica della cartella non viene avviata nessuna azione legale. Non fate però troppo affidamento su questa ipotesi, non sempre si verifica.
La verità è che sui tempi di prescrizione delle imposte non ci sono dubbi. Sono quelli che abbiamo descritto nei paragrafi precedenti. Per le cartelle esattoriali questo tipo di certezza non c’è.
O meglio: ci sono due interpretazioni diverse rispetto alla prescrizione delle cartelle.
Vediamole.
La prime interpretazione è anche quella più credibile: la prescrizione dovrebbe essere identica a quella delle imposte. E quindi, è un esempio, una cartella riferita al mancato pagamento dell’Iva dovrebbe scadere in 10 anni, una per il pagamento dell’Imu in 5 anni.
La seconda interpretazione ritiene invece che la prescrizione delle cartelle esattoriali, di qualsiasi tipo, intervenga sempre dopo 5 anni.
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