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Quali sono le malattie professionali? Esempi e diritti

Quali sono le malattie professionali: ecco alcuni esempi di malattia professionale e cosa spetta in termini di indennità e altri diritti.

di Carmine Roca

Aprile 2022

Quali sono le malattie professionali? Vediamole insieme attraverso alcuni esempi, elencando i diritti a esse collegati (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Cos’è la malattia professionale?

Per malattia professionale, l’INAIL intende quella patologia, “la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo”. Parliamo, dunque, di quelle patologie che si alimentano nel tempo (al contrario dell’infortunio sul lavoro che è un evento improvviso) e sono collegate all’ambiente lavorativo, oppure agli strumenti e ai materiali utilizzati sul luogo di lavoro o ancora ai movimenti compiuti mentre si lavora.

Per riconoscere una malattia professionale, chiamata anche tecnopatia, è necessario trovare la correlazione tra la patologia e l’attività lavorativa, ovvero dimostrare in modo netto ed efficiente che la malattia sia collegata al lavoro svolto nel corso degli anni.

Diagnosticare una malattia professionale non è semplice e spesso richiede un processo lento, poiché la persona, prima che inizi a manifestare sintomi e segni della patologia deve esporsi al rischio per un lungo periodo di tempo.

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Quali sono le malattie professionali?

Quali sono le malattie professionali? Tra le malattie professionali più conosciute troviamo quelle che colpiscono l’apparato respiratorio, una tra tutte la silicosi, una patologia polmonare progressiva dovuta all’esposizione della persona al biossido di silicio. Chi ne soffre inizia ad avere i sintomi solo dopo un contatto prolungato con la materia dannosa.

Oppure pensiamo alla sordità causata dai rumori (come nel caso dei falegnami, dei fabbri, degli operai in fabbrica) o ai tumori causati da vernici o coloranti, da fibre d’amianto.

Le malattie professionali sono classificate dall’INAIL in malattie professionali tabellate e malattie professionali non tabellate.

Nel primo elenco troviamo le patologie racchiuse in tabelle. Ne sono previste due, una per l’agricoltura e l’altra per l’industria. Fra le malattie professionali tabellate più conosciute, oltre alla silicosi, troviamo le malattie da esposizione ai raggi X per il personale sanitario e l’asbestosi.

Nel caso delle malattie professionali tabellate, non è richiesto che il lavoratore che ne soffre dimostri la causa professionale. Al contrario delle malattie professionali non tabellate che non sono racchiuse in tabelle e non prevedono che il lavoratore dimostri la causa professionale.

Quali sono le malattie professionali? Esistono tre tipologie, in base all’origine lavorativa:

La malattia professionale può dare luogo a un danno biologico, ovvero a quel danno che ha conseguenze sulla vita della persona, sulla sua salute e sull’integrità psichica e fisica, danneggiando la capacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana. Il danno biologico è accertato tramite perizia medico-legale e a ogni danno viene assegnata una percentuale di invalidità.

Quali sono le malattie professionali: riconoscimento e diritti

Quali sono le malattie professionali? La procedura per il riconoscimento della malattia professionale parte con la diagnosi effettuata dal proprio medico curante. Solo dopo la malattia professionale va denunciata all’INAIL, attraverso la compilazione di un modulo da parte del medico curante o del medico competente del servizio di prevenzione e protezione aziendale. Una volta ricevuta la comunicazione di malattia professionale, il medico curante dovrà inviare la denuncia all’INAIL entro 5 giorni.

Sulla denuncia devono essere indicati i dati del lavoratore, i dati dell’azienda e poi: il certificato medico e la malattia professionale per la quale è richiesta una descrizione approfondita; il luogo, il settore di appartenenza e l’orario di lavoro e la retribuzione del lavoratore richiedente.

Sarà poi l’INAIL ad accertare o meno la presenza della malattia professionale denunciata dal lavoratore, che verrà convocato presso la sede competente per essere sottoposto a visita medica di controllo per avviare la procedura per il riconoscimento della malattia professionale.

Il riconoscimento della malattia professionale, nel caso in cui provocasse l’impossibilità da parte del lavoratore di tornare a svolgere la propria attività lavorativa, prevede l’erogazione di un’indennità dal quarto giorno successivo alla manifestazione della malattia.

L’indennità è retribuita al 60% della retribuzione media giornaliera per i primi 90 giorni; al 75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorno fino alla guarigione. La retribuzione presa in esame è quella percepita dal lavoratore fino a 15 giorni prima.

Nel caso in cui il lavoratore ha subito anche un danno biologico, questi avrà diritto a un indennizzo INAIL calcolato sulla base della percentuale del danno biologico.

L’INAIL oltre all’indennità, a seconda della malattia professionale riconosciuta, può erogare anche:

Se l’INAIL non dovesse riconoscere la malattia professionale al lavoratore, questi ha la possibilità di presentare ricorso, a sue spese, entro 3 anni dal mancato riconoscimento.

Quali sono le malattie professionali: morte del lavoratore

Se il lavoratore dovesse morire a causa di una malattia professionale, l’INAIL paga una somma mensile di denaro al coniuge legalmente riconosciuto e ai figli fino al raggiungimento dei 18 anni.

Se il coniuge contrae un nuovo matrimonio perde il diritto alla rendita. La rendita ai superstiti, inoltre, spetta anche ai figli maggiorenni studenti che non hanno reddito e ai figli maggiorenni totalmente inabili.

In mancanza di figli e coniuge, l’INAIL verserà la rendita ai genitori del lavoratore deceduto per malattia professionale, se viene dimostrato che non hanno mezzi sufficienti o che lo stipendio percepito dal lavoratore deceduto serviva anche a loro. Inoltre è previsto l’assegno funerario, che l’INAIL paga ai familiari del lavoratore deceduto o a chi ha sostenuto le spese del funerale.

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