In questo articolo proveremo a capire quando conviene aprire una Partita Iva e quali sono i costi di apertura e gestione. Scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito.
INDICE:
- Quando conviene aprire la Partita Iva: cos’è la PI?
- Quando conviene aprire la Partita Iva: i costi e le soluzioni
- Quando conviene aprire la Partita Iva: altre spese
- Quando conviene aprire la Partita Iva: conclusioni
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Quando conviene aprire la Partita Iva: cos’è la PI?
La Partita Iva è un semplice codice numerico che identifica un’attività lavorativa. Tutti i liberi professionisti e gli imprenditori hanno una Partita Iva, anche se aprirla provoca sempre un po’ di apprensione.
Costi eccessivi, tassazione alle stelle, crisi economica, hanno creato intorno alla Partita Iva un alone di terrore che scoraggia molti, soprattutto i più giovani che preferiscono adottare altre soluzioni, come la prestazione occasionale.
In realtà, come vedremo nel prossimo capitolo, la Partita Iva può costare molto meno di quanto si pensi.
A proposito della prestazione occasionale, c’è da aggiungere che questa ha un limite di 5.000 euro lordi annui. Oltre questo importo è necessario aprire una Partita Iva per poter lavorare e guadagnare.
Nel frattempo scopri la pagina dedicata alle Partite IVA e ai lavoratori autonomi.
Ma quindi quando conviene aprire una Partita Iva? Capiamolo meglio nel prossimo paragrafo.
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Quando conviene aprire la Partita Iva: i costi e le soluzioni
La prima cosa che c’è da sapere su quando conviene aprire la Partita Iva è il costo: l’apertura di una Partita Iva è quasi gratuita. Le spese da affrontare saranno relativamente poche.
Il problema, semmai, è la gestione.
Per parlare dei costi di gestione dobbiamo prima di tutto chiarire cosa sono i “regimi“. Ne esistono principalmente due: forfettario e ordinario.
Il regime forfettario è detto anche agevolato. Si tratta di Partite Iva che non superano un reddito annuale di 65mila euro.
La tassazione sul reddito imponibile è pari al 15% o al 5% (per i primi 5 anni dall’apertura della Partita Iva, poi si passa al 15%). Per comprendere meglio l’agevolazione basti pensare che la trattenuta sulle prestazioni occasionali è del 20%.
Il regime ordinario, invece, ha una tassazione maggiore e altre aliquote da aggiungere, come l’IRPEF, ma dà diritto a scaricare le spese sostenute durante il corso dell’anno e questo conviene quando si affrontano grosse spese.
Qual è il migliore? Tralasciando gli obblighi sul reddito, una risposta definitiva non esiste. Scegliere tra regime ordinario o forfettario dipende dalle proprie esigenze.
Tipo di regime | Tassazione sui redditi |
Forfettario | 15% o 5% (nei primi 5 anni di attività) fino a 65.000 euro. |
Ordinario | Fino a 15.000 euro si paga il 23%. Per importi compresi tra 15.001 e 28.000 euro si paga un’aliquota IRPEF del 27%. Per importi compresi tra 28.001 e 55.000 euro l’aliquota IRPEF passa al 38%. Per importi compresi tra i 55.001 e 75.000 euro, l’aliquota IRPEF per la partita IVA in regime ordinario ammonta al 41%. Per chi supera un reddito imponibile ai fini IRPEF di 75.000 euro si versa un’aliquota del 43%. |
Questo è il primo scoglio per sapere come risparmiare:
- Regime forfettario: non pago nulla tranne il 15% o il 5% sui redditi imponibili. Non posso, però, dedurre delle spese.
- Regime ordinario: pago una percentuale di tasse superiore ma posso scaricare le spese fino al 100%.
Quando conviene aprire la Partita Iva? Altre spese
Tra le altre spese eventualmente da aggiungere ci sono quelle previdenziali. Nella maggior parte dei casi dipendono dal reddito e da eventuali iscrizioni a Casse Previdenziali.
Queste ultime sono associate a Ordini Professionali nella gran parte dei casi, e gestiscono proprio la previdenza cioè i soldi destinati alla quota pensionistica. Chi non fa parte di una cassa dovrà rivolgersi direttamente all’Inps.
Discorso un po’ diverso per artigiani e commercianti per quando conviene aprire la Partita Iva. Per loro, a prescindere dal reddito, c’è una quota fissa previdenziale minima.
Per gli artigiani è di 3.905,76 euro o 3.710,84 euro se hanno meno di 21 anni. Per i commercianti è di 3.983,73 euro o 3.788,81 euro se hanno meno di 21 anni.
Un’altra spesa da tenere in conto è il commercialista. Non c’è un prezzo fisso e molto dipende dal tipo di regime: i forfettari hanno molte possibilità di poter gestire in proprio la tassazione, o avere spese minime legate a un professionista.
Per il regime ordinario, invece, la tassazione e il calcolo delle imposte da pagare è più complesso. Un commercialista, quindi, è praticamente obbligatorio.
Su questo punto ci sono molte soluzioni online che fanno risparmiare denaro.
Delegare completamente al commercialista la gestione dei guadagni è un errore a livello imprenditoriale. Un imprenditore o libero professionista dovrebbe sempre conoscere alla perfezione le proprie entrate e le proprie uscite per strutturare un piano di investimenti, o sapere dove porre eventuali rimedi.
Il commercialista, in quest’ottica, è solo una persona che confermerà e aiuterà a capire meglio, uno sguardo esterno di controllo. Delegare totalmente, non conoscendo i numeri della propria attività, può avere conseguenze disastrose, portando persino al fallimento.
Tieni presente questo per capire quando conviene aprire la Partita Iva.
Quando conviene aprire la Partita Iva?
Ma, quindi, quando conviene aprire la Partita Iva? La risposta si divide in due parti.
Conviene aprirla quando si superano i 5.000 euro di guadagno annui, si hanno dei clienti fissi e regolari e si sia in grado di gestirla. Ma c’è anche un secondo aspetto.
La Partita Iva fa di te un imprenditore o un professionista a tutti gli effetti.
Questo anche nel rapporto con la clientela, con altre Partite Iva, renderà l’approccio “alla pari” e non più subordinato. La Partita Iva fa sì che si possa decidere del proprio tempo, del proprio denaro, dei propri investimenti, dando la possibilità, se si è bravi e caparbi, di arrivare anche molto in alto.

Basti pensare una cosa: tra le persone più ricche al mondo, nessuno è un “dipendente”.
Ora che hai queste informazioni su quando conviene aprire la Partita Iva, non ti resta che valutare la tua situazione e decidere cosa è meglio per te e ricorda che, in caso di dubbi, una consulenza da un professionista è la migliore soluzione.
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