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Quando finisce il Reddito di cittadinanza UFFICIALE + esempi

Ecco la circolare INPS che spiega quando finisce il Reddito di cittadinanza.

9' di lettura

Arriva una nuova circolare dell’INPS che illustra quando finisce il Reddito di cittadinanza, vediamo il contenuto (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Quali sono le novità della circolare INPS sulla fine del Reddito di cittadinanza?

Il Reddito di cittadinanza sta entrando nella sua fase finale e arriva una nuova circolare dell’INPS (n. 61 del 12 luglio 2023), che chiarisce con degli esempi pratici quali saranno le scadenze della misura.

La legge di bilancio 2023 ha stabilito infatti che per i nuclei familiari con almeno un membro disabile, ultrasessantenne o minorenne, il Reddito di cittadinanza nel 2023 abbia una durata di 12 mesi. Pertanto, per questi gruppi, l’ultima mensilità del Rdc sarà quella di dicembre 2023.

Il Decreto Lavoro (art. 13, comma 5) ha poi ampliato il gruppo di beneficiari che riceveranno il Reddito di cittadinanza per 12 mesi nel 2023. Sono infatti inclusi quelli che prima della scadenza dei sette mesi sono stati presi in carico dai servizi sociali, perché hanno firmato il Patto di inclusione sociale.

Per tutti i percettori che non rientrano nelle condizioni descritte, il Reddito di cittadinanza nel 2023 avrà una durata di soli 7 mesi. Si tratta di tutti i nuclei formati esclusivamente da persone tra i 18 e i 59 anni e non affetti da alcun tipo di disabilità.

Resta comunque valida la regola precedente, per cui non si può ricevere il Rdc per più di 18 mesi di seguito, ma deve obbligatoriamente scattare un mese di sospensione.

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La circolare INPS n.61 del 12 luglio 2023.

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Quando finisce il Reddito di cittadinanza? Esempi pratici

La nuova circolare INPS serve a chiarire come si applicano le tempistiche dettate dalla legge di bilancio e dal Decreto Lavoro. Ovvero, spiega come individuare quale sarà l’ultima mensilità di Rdc per le diverse categorie di percettori.

Esempio se il nucleo ha diritto al Rdc per 12 mesi nel 2023

Come abbiamo detto i nuclei che hanno all’interno un componente disabile, minorenne, ultrasessantenne o hanno firmato il Patto di inclusione sociale hanno diritto al Rdc per 12 mesi.

Immaginiamo perciò un nucleo familiare che ha diritto al Reddito di cittadinanza per 12 mesi e, in data 1° gennaio 2023, ha già percepito la prestazione per 2 mesi.

Questo nucleo avrà diritto a percepire il Reddito di cittadinanza per tutti i 12 mesi dell’anno, fino al 31 dicembre 2023.

Supponiamo adesso che invece questo stesso nucleo avesse già percepito in data 1° gennaio 2023 quattordici mensilità di Rdc, dove gennaio 2023 ha rappresentato la quindicesima.

Nel 2023 ha ricevuto 4 ricariche, relative al periodo che va da gennaio ad aprile. Ma a maggio, avendo raggiunto i 18 mesi di fila di Rdc, c’è stato un mese di sospensione del beneficio.

A partire da giugno 2023 il nucleo può richiedere il rinnovo Rdc, ma in ogni caso per lui quella di dicembre 2023 sarà l’ultima mensilità. Poiché il 1 gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza cesserà di esistere.

Esempio se il nucleo ha diritto al Rdc per 7 mesi nel 2023

Immaginiamo adesso un nucleo familiare composto da soli membri adulti che ha diritto al Rdc nel 2023 per soli 7 mesi. Supponiamo che questo nucleo in data 1° gennaio 2023 abbia percepito già 2 mesi di Rdc relativi a novembre e dicembre 2022.

Questi percettori riceveranno l’accredito da gennaio a luglio 2023, cioè per soli altri 7 mesi. Ad agosto 2023 perderanno il beneficio senza poterlo rinnovare.

Ora, immaginano sempre un nucleo che ha diritto nel 2023 al Rdc per 7 mesi, solo che quella di gennaio 2023 rappresenta la quindicesima mensilità di Rdc percepita consecutivamente.

Poiché non è possibile avere l’accredito per più di 18 mesi di seguito, questo nucleo ha ricevuto nel 2023 altre 4 mensilità (gennaio-febbraio-marzo-aprile).

A maggio però questa stessa famiglia non ha ricevuto nessun accredito, poiché ha raggiunto il massimo di 18 mensilità e per lei maggio 2023 ha rappresentato il mese di sospensione.

A partire da giugno 2023 il nucleo può chiedere il rinnovo, ma percepirà solo altre 3 mensilità che si sommeranno alle 4 già avute nel 2023, per un totale di 7 versamenti quest’anno.

Cosa accadrà dopo la fine del Reddito di cittadinanza?

Il Decreto Lavoro non si è limitato a confermare le scadenze del Reddito di cittadinanza, ma ha anche introdotto le misure che lo sostituiranno e che sono l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.

L’entrata in vigore dell’Assegno di inclusione è prevista per il 1° gennaio 2024. Questo beneficio sarà destinato alle famiglie che includono almeno un membro disabile, minorenne, ultrasessantenne o che si trova in situazioni di grave disagio bio-psico-sociale e perciò è preso in carico dai servizi sociali.

Il Supporto per la formazione e il lavoro dovrebbe essere in funzione a partire dal 1° settembre 2023 e sarà rivolto ai nuclei familiari che non hanno diritto all’Assegno di inclusione.

Questo sostegno sarà indirizzato infatti alle famiglie composte interamente da membri con età compresa tra i 18 e i 59 anni e che non presentano alcuna forma di disabilità.

Assegno di inclusione

L’Assegno di inclusione entrerà in vigore il 1° gennaio 2024 e sarà rivolto esclusivamente ai nuclei familiari in cui almeno uno dei familiari è disabile, minorenne, ha più di 60 anni o è stato preso in carico dai servizi sociali.

Il funzionamento di questo beneficio sarà simile a quello del Reddito di cittadinanza, con il calcolo degli importi basato sulla composizione del nucleo familiare e valutato secondo un parametro di una scala di equivalenza.

Anche i requisiti economici per richiedere l’Assegno di inclusione saranno sostanzialmente gli stessi del Reddito di cittadinanza, con un limite massimo di ISEE di 9.360 euro e altre condizioni legate a reddito e patrimoni.

I beneficiari dell’Assegno di inclusione riceveranno una carta ricaricabile su cui saranno versati mensilmente gli importi previsti. Per una panoramica completa degli importi e dei requisiti, è possibile consultare il nostro articolo dedicato all’Assegno di inclusione.

Supporto per la formazione e il lavoro

Il Supporto per la formazione e il lavoro sarà attivo a partire dal 1° settembre 2023 e potrà essere richiesto da coloro che hanno diritto al Reddito di cittadinanza per 7 mesi nel 2023.

Questa misura è rivolta ai nuclei esclusi dall’Assegno di inclusione, purché soddisfino i seguenti requisiti:

  • tutti i membri del nucleo familiare devono avere un’età compresa tra 18 e 59 anni e non essere affetti da disabilità;
  • un valore dell’ISEE familiare non superiore a 6.000 euro all’anno;
  • un reddito familiare di massimo 6.000 euro moltiplicati per il parametro della scala di equivalenza ai fini ISEE;
  • altri requisiti di reddito familiare e patrimonio riconosciuti anche per l’Assegno di inclusione.

L’importo del Supporto per la formazione e il lavoro è fisso e prevede un versamento mensile di 350 euro per un periodo massimo di 12 mesi. Tuttavia, a differenza dell’Assegno di inclusione è una misura personale che può essere richiesta da più componenti all’interno dello stesso nucleo.

Abbiamo dedicato un articolo specifico per approfondire il funzionamento del Supporto per la formazione e il lavoro, in cui si possono trovare ulteriori dettagli sulla misura.

Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro a confronto

La tabella qui sotto è riassuntiva e mostra un confronto tra l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.

 Assegno di inclusioneSupporto per la formazione e il lavoro
Beneficiarii nuclei con all’interno almeno un componente minorenne, disabile, over 60 o preso in carico dai servizi socialii nuclei composti da soli maggiorenni tra 18 e 59 anni e non affetti da disabilità
Requisito ISEE9.360 euro all’anno6.000 euro all’anno
Importocalcolato sul reddito e sulla composizione del nucleo familiare350 euro per richiedente
Data di attivazione1° gennaio 20241° settembre 2023
Durata18 mesi con possibilità di rinnovo per altri 12 mesimassimo 12 mesi

FAQ (Domande e Risposte) sul Reddito di cittadinanza

Come posso verificare se ho diritto al Reddito di cittadinanza?

Per verificare se si ha diritto al Reddito di cittadinanza, è necessario controllare i requisiti stabiliti dal governo e descritti sul sito ufficiale. In particolare, è necessario verificare se l’ISEE familiare rientra nei limiti stabiliti, così come il reddito ed i patrimoni.

Cosa devo fare per richiedere il Reddito di cittadinanza?

Per richiedere il Reddito di cittadinanza è necessario compilare l’apposita domanda online sul sito dell’INPS o del Rdc. È importante fornire tutta la documentazione richiesta e compilare correttamente il modulo per evitare ritardi nella valutazione.

Posso verificare il saldo della carta Rdc sul sito dell’INPS?

No, sul sito dell’INPS non è possibile controllare il saldo del Redito di cittadinanza, ma solo lo storico dei pagamenti e lo stato della domanda.

Cosa succede se il mio pagamento del Reddito di cittadinanza subisce ritardi?

Se il pagamento del Reddito di cittadinanza subisce ritardi, è consigliabile contattare l’INPS per avere informazioni dettagliate sulla situazione specifica. Potrebbero esserci motivi tecnici o amministrativi che hanno causato il ritardo.

Quali sono i requisiti per mantenere il Reddito di cittadinanza?

Per mantenere il Reddito di cittadinanza è necessario rispettare alcuni requisiti. Questi includono la partecipazione a percorsi di inclusione sociale e lavorativa, la ricerca attiva di lavoro e la comunicazione tempestiva di eventuali cambiamenti nella tua situazione familiare o economica.

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