Nell’articolo di oggi vedremo quando richiedere l’Assegno di inclusione e come funziona in generale questa nuova prestazione (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Che cos’è l’Assegno di inclusione?
L’Assegno di inclusione (Adi) è una delle prestazioni che dal 1° gennaio 2024 sostituirà il Reddito di cittadinanza (Rdc).
Questo strumento era inizialmente riservato esclusivamente alle famiglie che includono almeno un membro minorenne, disabile o ultrasessantenne. Durante il processo di conversione in legge del Decreto Lavoro, sono state però ampliate le categorie di persone idonee a ricevere la prestazione.
Ora sono infatti incluse anche le famiglie in cui vi sono individui in condizioni svantaggiate che partecipano a programmi di assistenza e cura forniti dai servizi socio-sanitari territoriali riconosciuti dalla pubblica amministrazione.
In pratica, i beneficiari dell’Adi sono gli stessi nuclei che nel 2023 hanno diritto al Reddito di cittadinanza per un periodo di 12 mesi.
Al contrario, le famiglie composte esclusivamente da membri adulti tra i 18 e i 59 anni, senza disabilità, avranno diritto al Reddito di cittadinanza per soli 7 mesi, conformemente a quanto stabilito dalla legge di bilancio 2023.
Tuttavia, per queste famiglie, esiste una misura alternativa al Rdc, denominata Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) e attiva a partire dal 1° settembre 2023.
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Quando richiedere l’Assegno di inclusione?
Attualmente (novembre 2023) non è ancora possibile richiedere l’Assegno di inclusione, in quanto questa misura diventerà effettiva solamente a partire dal 1° gennaio 2024.
Inoltre, i potenziali beneficiari dell’Assegno di inclusione nel 2024 sono gli stessi individui che possono ricevere il Reddito di cittadinanza per l’intero anno 2023, fino a dicembre.
In pratica, se si soddisfano i requisiti per l’Assegno di inclusione, ci si qualifica automaticamente per ricevere il Reddito di cittadinanza per tutto il 2023.
Come inviare la domanda di richiesta per l’Adi
L’Assegno di inclusione entrerà in vigore solo a partire dal 1° gennaio 2024, come stabilito dal Decreto Lavoro (n. 48/2023, articolo 4, comma 1). Tuttavia, il Decreto ha già delineato il processo di presentazione delle domande.
In particolare, una volta attivo, l’Assegno di inclusione dovrà essere richiesto online tramite il sito dell’INPS. I dettagli esatti della procedura saranno resi noti successivamente, quando sarà possibile richiedere effettivamente il beneficio. Questo dovrebbe avvenire probabilmente verso la fine del 2023, considerando che l’Assegno di inclusione sarà attivato solo nel 2024.
In alternativa, come indicato nel Decreto, la richiesta potrà essere inoltrata presso gli istituti di Patronato.

Quali sono i requisiti per richiedere l’Assegno di inclusione
L’Assegno di inclusione spetta ai nuclei familiari che soddisfano determinati requisiti. Questo assegno è destinato alle famiglie che includono almeno un membro disabile, minorenne, over 60 o che si trova in una condizione di grave disagio bio-psico-sociale.
Inoltre, il nucleo familiare del richiedente, al fine di ottenere l’Assegno di inclusione, dovrà rispettare specifici requisiti, che sono questi:
- un valore dell’ISEE in corso di validità non superiore a 9.360 euro;
- un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. La soglia di reddito familiare è invece fissata in 7.560 euro annui, moltiplicata secondo la stessa scala di equivalenza, se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
- un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a 150.000 euro, non superiore a 30.000 euro;
- un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo; tali massimali sono ulteriormente incrementati di 5.000 euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite a fini ISEE, presente nel nucleo;
- nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
- nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere;
- nessun componente del nucleo familiare deve essere stato sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, nonché la mancanza di sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta.
Quali sono gli importi dell’Assegno di inclusione?
Per quanto riguarda l’ammontare dell’Assegno di inclusione, per un individuo che vive da solo e non dispone di alcun reddito, l’importo annuale è di 6.000 euro, che corrispondono a 500 euro al mese.
Nel caso in cui il nucleo familiare sia composto esclusivamente da membri con un’età superiore a 67 anni o affetti da grave disabilità o non autosufficienti, l’importo massimo dell’assegno per un single senza reddito raggiunge invece i 7.560 euro all’anno.
L’entità dell’assegno sarà influenzata dalla presenza di altre fonti di reddito all’interno del nucleo familiare o dalla composizione dello stesso. Diminuendo in presenza di tali entrate e aumentando se ci sono altri componenti in condizione di fragilità.
Per calcolare l’importo previsto dell’Assegno di inclusione, è necessario infatti moltiplicare il massimo beneficio previsto per un individuo senza reddito per il parametro della scala di equivalenza. Il risultato rappresenterà l’importo annuale previsto, che sarà però erogato mensilmente.
Come calcolare il parametro della scala di equivalenza
La scala di equivalenza dell’Assegno di inclusione è un coefficiente numerico che tiene in considerazione la composizione del nucleo familiare. Per calcolare questo coefficiente, si parte da un valore base di 1 punto, poi il valore cresce in questo modo:
- + 0,50 per ciascun altro componente con disabilità grave o non autosufficiente;
- + 0,40 per ciascun altro componente con età pari o superiore a 60 anni;
- + 0,40 per un componente maggiorenne con carichi di cura, cioè che si prende cura di un disabile o di un bambino con meno di tre anni di età;
- + 0,30 per ciascun altro componente adulto in condizione di grave disagio bio-psico-sociale e inserito in programmi di cura e di assistenza certificati dalla pubblica amministrazione;
- + di 0,15 per ciascun minore di età, fino a due;
- + di 0,10 per ciascun minore di età, oltre il secondo.
La formula di calcolo degli importi dell’Adi
Per determinare gli importi mensili dell’Assegno di inclusione, si può applicare la formula seguente:
[(6.000 euro x parametro scala di equivalenza) – reddito familiare] : 12 = importo mensile
È fondamentale notare che questa formula non trova applicazione quando il nucleo familiare è costituito unicamente da membri di almeno 67 anni di età o affetti da grave disabilità o non autosufficienza. In questo caso particolare, la formula per calcolare gli importi mensili dell’Adi è la seguente:
[(7.560 euro x parametro scala di equivalenza) – reddito familiare] : 12 = importo mensile
Esempio di calcolo degli importi dell’Adi
Immaginiamo di avere una famiglia composta da due genitori e due figli minorenni, di cui uno con una grave disabilità, e che il suo reddito familiare annuo sia di 2.000 euro. Grazie alla presenza dei minori nel nucleo familiare questa famiglia ha diritto all’Adi. Per calcolare l’importo mensile previsto, dobbiamo inizialmente determinare il parametro della scala di equivalenza.
Questo valore si ottiene assegnando 1 punto di base al nucleo e aggiungendo: + 0,15 per ciascun minore presente e + 0,40 perché nel nucleo c’è un adulto con carichi di cura verso un disabile. Nel caso specifico, il parametro della scala di equivalenza per questa famiglia è di 1,70 ( = 1 + 0,15 + 0,15, + 0,40).
Successivamente, moltiplichiamo l’importo massimo annuale dell’Assegno di inclusione, che ammonta a 6.000 euro, per il parametro della scala di equivalenza. Questo calcolo ci porta a un totale di 10.200 euro all’anno.
Tuttavia, dato che il nucleo familiare ha un reddito annuo di 2.000 euro, dobbiamo sottrarre questo importo dai 10.200 euro calcolati in precedenza. Pertanto, otteniamo un totale di 8.200 euro, che rappresenta l’importo annuale dell’Assegno di inclusione che la famiglia riceverà dall’INPS.
Infine, per ottenere l’importo mensile previsto, divideremo gli 8.200 euro per i 12 mesi dell’anno. Di conseguenza, la famiglia riceverà un importo mensile di circa 683 euro (= 8.200 euro / 12).
FAQ: Domande frequenti sull’Assegno di inclusione
Cosa è cambiato per l’Assegno di inclusione a giugno 2023?
A giugno 2023 sono state introdotte alcune modifiche all’Assegno di inclusione. È importante tenere presente che, a partire dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. Le modifiche riguardano l’obbligo per il percettore attivabile al lavoro di accettare la prima offerta congrua di lavoro.
Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione se ha più di 60 anni?
Le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni, possono beneficiare dell’Assegno di inclusione.
Ci sono differenze tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione?
Le differenze sostanziali tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione riguardano il calcolo degli importi spettanti. Per il resto i requisiti di età e le condizioni economiche restano pressoché invariati.
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