Quando si perde l’assegno unico? A differenza di altri sussidi, la domanda di assegno unico non può decadere per motivi di reddito. Le cause piuttosto possono riguardare la perdita di alcuni requisiti. Vediamo insieme quali sono (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE:
- Quando si perde l’assegno unico: a chi spetta il sussidio?
- Quando si perde l’assegno unico: requisiti per i figli
- Quando si perde l’assegno unico: requisiti di cittadinanza e residenza
- Quando si perde l’assegno unico: come fare domanda
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro.
Quando si perde l’assegno unico: a chi spetta il sussidio?
Quando si perde l’assegno unico? L’assegno unico è un sussidio per famiglie con figli a carico entrato in vigore dal 1° marzo 2022.
Si tratta di un contributo erogato mensilmente a chiunque ne faccia domanda e rispetti i requisiti previsti, e ha validità da marzo di ogni anno a febbraio dell’anno successivo.
Con l’introduzione dell’assegno unico sono venuti meno molti bonus familiari attivi fino a dicembre 2021. Ricordiamo in particolare:
- il premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani);
- l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
- gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili (tranne che nei casi descritti qui);
- l’assegno di natalità (Bonus bebè);
- le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.
Allo stesso tempo, però, l’assegno unico è compatibile con altre misure di sostegno come il bonus asilo nido, i contributi erogati da Regioni e Province ai figli a carico, nonché con il Reddito di cittadinanza.
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Inoltre, l’incentivo per famiglie non concorre alla formazione del reddito ai fini Irpef.
Scopri la pagina dedicata all’Assegno unico per conoscere altri diritti e agevolazioni.
Ma chi sono i destinatari dell’assegno unico universale? Per ricevere il sussidio è necessario rispettare due tipi di requisiti essenziali: la presenza nel proprio nucleo familiare di uno o più figli fiscalmente a carico e trovarsi nelle condizioni di cittadinanza, residenza e soggiorno previste dall’INPS.
Quanto al reddito, non vi è alcun limite in tal senso, poiché la differenza dell’ISEE tra le varie famiglie richiedenti influisce solo sull’importo spettante. Per conoscere gli importi e le maggiorazioni relative all’assegno unico ti invitiamo a consultare questa guida.
Invece, se vuoi scoprire i requisiti specifici e le cause di decadenza assegno unico, continua a leggere questo articolo.
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Quando si perde l’assegno unico: requisiti per i figli
Quando si perde l’assegno unico? Per avere diritto all’assegno unico è necessario che i propri figli rientrino in determinati requisiti.
Nello specifico, il sussidio spetta:
- a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 18 anni;
- ai figli maggiorenni tra 18 e 21 anni in specifiche condizioni;
- ai figli con disabilità senza limiti di età (in questo articolo trovi le ultime novità su assegno unico e figli disabili).
Partendo da questa premessa, il diritto all’assegno unico potrebbe decadere se per esempio viene a mancare il requisito anagrafico dei figli oppure se non viene più rispettata la condizione di figlio fiscalmente a carico.
Un’altra ragione potrebbe essere legata alle condizioni previste in caso di figli maggiorenni. Ci concentreremo in particolare su quest’ultimo caso.
Forse potrebbe interessarti questa guida alle maggiorazioni dell’assegno unico.
Assegno unico quando si perde: figli maggiorenni
Quando si perde l’assegno unico? Se non si conoscono bene le condizioni previste per richiedere l’assegno unico anche per i figli maggiorenni, è molto facile rischiare di fare domanda per poi vederla “decaduta” nella propria area utente.
Per questo motivo, cerchiamo di chiarire le situazioni considerate dall’INPS per i figli maggiorenni.
Innanzitutto, l’assegno unico universale può essere riconosciuto a un figlio o figlia maggiorenne solo entro il compimenti dei 21 anni di età. Oltre a ciò, al momento della domanda deve sussistere una di queste condizioni:
- frequenta un corso di formazione scolastica o professionale oppure un corso di laurea;
- svolge un tirocinio o un’attività lavorativa e possiede un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro all’anno;
- è registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso un Centro per l’Impiego;
- svolge il servizio civile universale.
Inoltre, è bene precisare che anche se svolge un’attività lavorativa, il figlio o la figlia fino a 21 anni deve intendersi ancora come parte del nucleo familiare ai fini ISEE nonché fiscalmente a carico dei genitori con cui convive.
Ricordiamo poi che per l’INPS i figli si considerano fiscalmente a carico ai fini dell’assegno unico se:
- nel secondo anno solare antecedente, il reddito complessivo lordo non è superiore alla soglia di 4mila euro;
- nell’anno di riferimento dell’assegno unico universale, il reddito complessivo lordo presunto non supera l’importo pari a 8mila euro.
Tuttavia, il limite di reddito inferiore a 8mila euro non si applica in caso di figli con disabilità.
Un’altra situazione che crea spesso dubbi riguarda il raggiungimento della maggiore età mentre si sta già usufruendo dell’assegno. Cosa fare in questo caso?
Le strade possibili sono due. Da un lato, una volta compiuti 18 anni il figlio o la figlia può presentare domanda di assegno unico per conto proprio. In questo caso, la domanda dei genitori nei confronti del neomaggiorenne decade e la prestazione viene erogata al figlio che ne ha fatto richiesta.
L’altra soluzione è di mantenere la validità della domanda presentata dai genitori per conto del figlio, a condizione che nel mese in cui sono stati compiuti 18 anni i genitori integrino la domanda con le dichiarazioni relative al figlio maggiorenne sulla base delle condizioni descritte prima.
Quando si perde l’assegno unico: requisiti di cittadinanza e residenza
Quando si perde l’assegno unico? Un altro motivo che potrebbe provocare la decadenza assegno unico riguarda i requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno.
Infatti, si ricorda che per accedere al sussidio mensile per famiglie è necessario rispettare queste condizioni:
- essere cittadino italiano o di uno Stato dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
- in caso di cittadini extracomunitari, è necessario che siano alternativamente:
- in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo
- titolari di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a 6 mesi
- titolari di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzati a soggiornare in Italia per un periodo superiore a 6 mesi
- essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- essere residente e domiciliato in Italia;
- essere residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, oppure essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno di 6 mesi.

Quando si perde l’assegno unico: come fare domanda
Quando si perde l’assegno unico? Per capire se la tua domanda di assegno unico sia decaduta, dovresti innanzitutto sapere come per accedere alla richiesta.
Facciamo insieme un breve riepilogo.
Esistono tre diverse opzioni per richiedere l’assegno unico universale:
- fare la domanda online sul sito Inps, accedendo con la propria identità digitale;
- chiamare il Contact Center dell’Inps al numero 803 164 (gratis da rete fissa) o al numero 06 164 164 (a pagamento da cellulare);
- rivolgersi a un caf o patronato (scelta consigliata per chi non ha dimestichezza con gli altri due metodi).
In particolare, se si sceglie la procedura online bisogna accedere al sito Inps tramite SPID, CIE o CNS e poi inserire:
- il codice fiscale di ogni figlio fiscalmente a carico per cui si fa domanda;
- il codice fiscale del genitore richiedente e dell’altro genitore;
- gli estremi delle carte su cui sarà erogato il pagamento;
- riepilogo dei dati inseriti.
A quel punto, per controllare lo stato della domanda o per integrarne i dati, non dovrai fare altro che entrare nella stessa area personale utilizzata per presentarla e cliccare sulla sezione “Consulta e gestisci le domande che hai presentato”. Per aiutarti, ti consigliamo di seguire questa guida di TheWam.net.
Quando si perde l’assegno unico e non solo. Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sull’Assegno unico:
- Assegno unico, come capire se la domanda è stata accolta;
- Assegno unico 2022: quale genitore deve richiederlo?;
- L’assegno unico fa reddito?;
- Assegno unico 2022: tabella importi e bonus cancellati;
- Assegno unico e rdc per genitori divorziati: come funziona?;
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