La stagione fredda è alle porte, quando si potranno accendere i termosifoni? Una domanda tipica di questo periodo, quando i residui tepori della bella stagione iniziano a essere sostituiti da temperature sempre più vicine ai valori invernali. Vediamo in questo post le zone e le date previste dalla legge per accendere gli impianti di riscaldamento domestico. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Quando si potranno accendere i termosifoni? Le zone
La possibilità di accendere i riscaldamenti dipende dall’area geografica in cui si vive. L’Italia è divisa in sei diverse zone climatiche, determinate in base alle medie termiche registrate annualmente: dalla zona A, caratterizzata da un clima più temperato, si estende fino alla zona F, nella quale è consentito l’utilizzo del riscaldamento per l’intero corso dell’anno. Analizziamo le specifiche di ciascuna zona:
- ZONA A: è costituita prevalentemente dalle località del Sud e delle Isole (Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle);
- ZONA B: ne fanno parte le province di Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento;
- ZONA C: ne fanno parte le province di Imperia, Latina, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Cagliari, Oristano, Sassari e Ragusa;
- ZONA D: ne fanno parte le province di Genova, La Spezia, Savona, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Massa Carrara, Siena, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Roma, Viterbo, Terni, Avellino, Chieti, Pescara, Foggia, Isernia, Matera, Caltanissetta, Nuoro, Teramo e Vibo Valentia;
- ZONA E: ne fanno parte le province di Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bolzano, Gorizia, Pordenone, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo,Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Venezia, Arezzo, Perugia, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Campobasso, Potenza ed Enna. La provincia di Trento vi ricade ad esclusione delle zone edificate a quota superiore i 431 metri sopra il livello del mare.
- ZONA F: ne fanno parte le province di Cuneo, Belluno e Trento per le zone edificate aventi quota superiore i 431 metri sopra il livello del mare.
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Per ogni zona una data: il calendario
Zona A
Nella zona A, comprendente le aree più calde del paese, i termosifoni possono essere accesi dall’8 dicembre al 7 marzo, per un massimo di 5 ore giornaliere. Questo intervallo temporale rispecchia le medie termiche più elevate di queste località.
Zona B
Per la zona B, che include alcune province del sud Italia, il periodo si estende dall’8 dicembre al 23 marzo, con 7 ore di riscaldamento consentite al giorno. Questa regolazione si adegua a un clima leggermente più fresco rispetto alla zona A.
Zona C
In zona C, le province hanno una data di inizio anticipata al 22 novembre, che si protrae fino al 23 marzo, permettendo 9 ore di riscaldamento quotidiano. La zona C inizia a risentire di un clima più vario e a tratti freddo.
Zona D
La zona D prevede un periodo di riscaldamento che va dall’8 novembre al 7 aprile, con 11 ore disponibili ogni giorno. Questa zona rappresenta un equilibrio tra le esigenze di calore e la transizione verso le zone climatiche più fredde.
Zona E
Per la zona E, caratterizzata da inverni più rigidi, il riscaldamento è permesso dal 22 ottobre al 7 aprile, per 13 ore al giorno. Questa ampia finestra temporale è pensata per combattere le temperature decisamente più basse.
Zona F
Infine, la zona F non prevede limitazioni, riflettendo la necessità di un riscaldamento costante in presenza di condizioni climatiche particolarmente avverse e temperature molto basse per gran parte dell’anno.
La comprensione di queste date e regolamentazioni è essenziale per assicurarsi di riscaldare la propria abitazione in conformità con le normative vigenti, ottimizzando il comfort abitativo e rispettando l’ambiente.
È opportuno ricordare che sono previste delle sanzioni per chi lascia accesi i termosifoni oltre il limite orario regolato dalla legge.
Quando possono decidere i sindaci
I sindaci hanno la possibilità di adattare i periodi di riscaldamento in base alle condizioni meteo specifiche del loro comune. Questo significa che possono:
- Estendere la durata del periodo di riscaldamento oltre le date previste.
- Aumentare le ore di accensione giornaliere se le condizioni climatiche lo richiedono.
Tuttavia, queste modifiche sono regolamentate e devono rispettare determinate condizioni:
- Gli impianti possono essere attivati al di fuori dei periodi standard solo in presenza di eventi climatici eccezionali.
- La durata giornaliera di accensione non può superare la metà di quella consentita in regime normale.
Limiti di temperatura: massimi consentiti
La normativa italiana definisce una temperatura massima di comfort che non deve essere superata nelle abitazioni:
- 19°C è il limite massimo imposto, con una possibile tolleranza di +2°C.
- Questo limite è stato abbassato di 1°C rispetto al passato, passando da 20°C a 19°C, per favorire il risparmio energetico.
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Funzionamento giornaliero degli impianti
Per il funzionamento quotidiano dei termosifoni, sono state stabilite delle fasce orarie precise:
- È consentito al giorno un massimo di 13 ore di funzionamento.
- Queste ore sono distribuite tra le 5 del mattino e le 23 di sera.
Chiusura della stagione termica
La stagione di riscaldamento si conclude l’8 aprile 2024, termine dopo il quale gli impianti di riscaldamento devono essere spenti, salvo situazioni particolari gestite a livello locale.
Chi ha intenzione di installare un impianto a pompa di calore (le caldaie a gas tra qualche anno saranno infatti sostituite) vediamo perché sono convenienti e quali sono le controindicazioni.
Ripristino delle vecchie regole
Dopo un periodo di regole eccezionali dovute alla crisi energetica, si prevede il ritorno alle normative standard:
- DPR 74/2013 e DPR n. 412/1993 sono i riferimenti normativi che regolano il calendario e le modalità di accensione dei termosifoni.
- A meno di nuove disposizioni o proroghe, si tornerà alle regole ordinarie precedentemente in vigore.

FAQ (domande e risposte)
Quando inizia l’accensione dei termosifoni per la zona A?
L’accensione dei termosifoni per la Zona A inizia l’8 dicembre e si protrae fino al 7 marzo, con una durata consentita di 5 ore giornaliere.
Fino a quando è consentito riscaldare in zona B?
In Zona B, è consentito riscaldare dal 8 dicembre al 23 marzo, per un totale di 7 ore al giorno.
Quali sono le ore giornaliere di riscaldamento per zona C?
Per la Zona C, il riscaldamento è permesso dal 22 novembre al 23 marzo, per un massimo di 9 ore giornaliere.
Cosa permettono i sindaci riguardo l’accensione dei termosifoni?
I Sindaci hanno la facoltà di estendere i periodi annuali e la durata giornaliera di accensione dei termosifoni oltre i limiti stabiliti dal calendario. Tuttavia, al di fuori dei periodi indicati, l’accensione degli impianti termici è consentita solo in presenza di situazioni climatiche eccezionali e per una durata non superiore alla metà di quella prevista a pieno regime.
Qual è la temperatura massima consentita negli edifici residenziali?
La temperatura massima consentita negli edifici residenziali è di 19°C, con una tolleranza di +2°C. Questo rappresenta una diminuzione di 1°C rispetto ai precedenti 20°C stabiliti per legge.
Verranno ripristinate le vecchie regole di riscaldamento?
Se non interverranno proroghe o nuovi decreti che modificano il periodo, gli orari e le temperature consentite, si prevede che verranno ripristinate le regole ordinarie di riscaldamento come stabilite dal DPR 74/2013 e dal DPR n. 412/1993. Questo implica che, dopo le misure eccezionali adottate per la crisi del gas, il calendario di accensione dovrebbe tornare a rispecchiare le disposizioni standard.