Quando vanno in prescrizione le sanzioni fiscali? La risposta è articolata, anche perché in molti casi i termini di prescrizione della sanzione non coincidono con quelli del tributo a cui si riferiscono. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro.
In pratica: la sanzione si prescrive prima del tributo.
Le sanzioni possono essere spesso molto più onerose del tributo stesso, ma è anche vero, come accennato, che possono prescriversi in un tempo più veloce rispetto all’imposta da versare. È quindi importante, quando si riceve una cartella esattoriale, capire quando si prescrive il tributo e quando la sanzione. Per intenderci: se la sanzione è prescritta bisogna pagare solo il tributo, e spesso questo comporta un notevole risparmio.
Potrebbe interessarti un articolo che spiega tutto quello che c’è da sapere sulla prescrizione delle cartelle esattoriali; abbiamo anche visto quando scadono i debiti con le finanziarie; e infine in un altro post verifichiamo come si calcola la prescrizione di un debito scaduto.
Quando vanno in prescrizione le sanzioni fiscali? Tributi
Partiamo dalla prescrizione dei tributi che ci permette poi di confrontare la scadenza delle sanzioni e arrivare alle conclusioni che sono poi il cuore di questo post.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.
La prescrizione, cos’è: è il termine di tempo oltre il quale gli enti e l’Agenzia delle Entrate e Riscossione non possono più pretendere il pagamento delle imposte o delle tasse che non sono state versate dal contribuente. Ci sono diversi tipi di prescrizione. Quella ordinaria per i tributi erariali (come Irpef, Iva, Irap, Imposta di registro, imposta su successioni e donazioni, imposte ipotecarie e catastali), è in genere di 10 anni.
La prescrizione a dieci anni vale anche per il canone Rai, i diritti camerali e il contributo unificato sugli atti giudiziari.
Le imposte locali hanno invece un termine di prescrizione più ridotto: 5 anni. Rientrano in questa categoria, l’Imu, la Tari, la tassa di soggiorno e così via. Interviene invece dopo tre anni la prescrizione del bollo auto (il termine inizia a decorrere dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui avrebbe dovuto essere pagata la tassa automobilistica).
Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook. Scopri le ultime offerte di lavoro sempre aggiornate nella tua zona.
Quando vanno in prescrizione le sanzioni fiscali? 5 anni
Veniamo al dunque: quando vanno in prescrizione le sanzioni fiscali? Ebbene, le sanzioni “scadono” 5 anni dopo la notifica dell’atto, che sia la cartella esattoriale o l’avviso di accertamento esecutivo che le ha imposte e quantificate. Questa valutazione è ormai condivisa dopo una pronuncia della Cassazione (sentenza numero 20955 del primo ottobre 2020). Ma per anni l’Agenzia delle Entrate ha equiparato la prescrizione del tributo a quella della sanzione. L’Alta Corte ha invece sancito che le sanzioni tributarie scadono dopo 5 anni, anche se l’imposta ha una “data di scadenza” superiore.
C’è una sola eccezione: qualora l’accertamento principale è diventato definitivo (quindi con una sentenza passata in giudicato), in quel caso si può applicare la prescrizione unica di dieci anni sia per le sanzioni, sia per il tributo. La sentenza definitiva, per non incorrere in equivoci, non è l’atto amministrativo, ma appunto una sentenza. Questo significa che se si presenta un ricorso tributario (per contestare una sanzione), dopo che il giudizio si è concluso con una sentenza definitiva, il contribuente subirà anche l’allungamento del termine di prescrizione delle sanzioni, che passerà da 5 a 10 anni (a partire dalla pubblicazione della sentenza).
Sul punto c’è stata una sentenza ancora più recente della Cassazione civile (la numero 2095 del 24 gennaio 2023), che ha confermato: «Il diritto alla riscossione della sanzione amministrativa irrogata per violazione delle norme tributarie si prescrive nel termine di cinque anni».
È stato anche precisato che l’atto di contestazione (o di irrogazione) deve essere notificato, pena la decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è avvenuta la violazione e nel diverso termine previsto per l’accertamento dei singoli tributi.
Quando vanno in prescrizione le sanzioni fiscali? Cosa dice la legge
Ma vediamo cosa dice la legge, e in particolare l’articolo 20 del decreto legislativo numero 472 del 1997: «L’esigenza di modulare i tempi dell’azione amministrativa sulla base di termini di prescrizione più contenuti rispetto a quello decennale ordinario, previsto dall’articolo 2946 del codice civile, (che comunque rivive in caso di giudicato), trova il suo fondamento nei vincoli di competenza del bilancio dello Stato, in forza dei quali l’Amministrazione finanziaria deve potere, almeno per grandi linee, programmare e prevedere per ciascun anno il gettito fiscale ed i tempi della riscossione, tenendo conto anche delle proprie risorse di uomini e mezzi (bilancio di previsione). È evidente, però, che quando poi si instaura un contenzioso, non sono possibili previsioni di medio termine, né è possibile preventivare le risorse necessarie per la riscossione, che dipendono dai tempi del contenzioso stesso e dalla percentuale di esito positivo per la stessa amministrazione».
Quando vanno in prescrizione le sanzioni fiscali? Interessi
Questo accade dunque per le sanzioni, vediamo come funziona per gli interessi, che pure si applicano ai tributi che non sono stati versati. Ebbene, anche in questo caso l’obbligazione degli interessi è autonoma rispetto al debito principale e rientra, proprio come le sanzioni, nella prescrizione di 5 anni. Questa norma si applica a tutte le categorie di interessi:
- gli interessi corrispettivi, dovuti in caso di debiti liquidi ed esigibili (per quando i debiti dello Stato e degli altri enti pubblici diventano liquidi ed esigibili, e perciò produttivi di interessi corrispettivi);
- gli interessi moratori, quale corrispettivo del ritardato adempimento;
- gli interessi compensativi, diretti a compensare il pregiudizio subito dal creditore per mancato godimento di beni o servizi;
- gli interessi compensativi sul prezzo.
Quando vanno in prescrizione le sanzioni fiscali? Cosa fare
Ma cosa deve fare il cittadino quando si accorge che le sanzioni incluse nella cartelle esattoriale sono cadute in prescrizione? In questo caso il contribuente potrà eccepire la prescrizione delle sole sanzioni, indipendentemente dai tributi (per i quali come abbiamo visto la prescrizione è spesso più lunga). Si potrà quindi impostare un ricorso specifico e che riguarda le sole sanzioni. Bisogna comunque ricordare un altro aspetto, ovvero verificare tutti gli atti che interrompono la prescrizione e di fatto la fanno ricominciare da capo (vale per i tributi, ma anche per le sanzioni): una intimazione o una ingiunzione di pagamento azzerano dunque il tempi di prescrizione. Da quella notifica bisognerà aspettare cinque anni per arrivare alla “scadenza” delle sanzioni.

Faq (domande e risposte)
Qual è la prescrizione delle sanzioni fiscali?
Le sanzioni fiscali vanno in prescrizione dopo 5 anni dalla notifica dell’atto, che sia la cartella esattoriale o l’avviso di accertamento esecutivo che le ha imposte e quantificate. Questa valutazione è condivisa dopo una pronuncia della Cassazione (sentenza numero 20955 del primo ottobre 2020).
Cosa significa prescrizione?
La prescrizione è il termine di tempo oltre il quale gli enti e l’Agenzia delle Entrate e Riscossione non possono più pretendere il pagamento delle imposte o delle tasse che non sono state versate dal contribuente.
Qual è la prescrizione dei tributi erariali?
La prescrizione ordinaria per i tributi erariali, come Irpef, Iva, Irap, Imposta di registro, imposta su successioni e donazioni, imposte ipotecarie e catastali, è di 10 anni.
Qual è la prescrizione delle imposte locali?
Le imposte locali, come l’Imu, la Tari, la tassa di soggiorno e così via, hanno un termine di prescrizione di 5 anni.
Quando si prescrive il bollo auto?
Il bollo auto si prescrive dopo tre anni, il termine inizia a decorrere dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui avrebbe dovuto essere pagata la tassa automobilistica.
C’è un’eccezione alla prescrizione delle sanzioni fiscali?
Sì, c’è un’eccezione: qualora l’accertamento principale sia diventato definitivo, quindi con una sentenza passata in giudicato, si può applicare la prescrizione unica di dieci anni sia per le sanzioni, sia per il tributo.
Come si prescrivono gli interessi sui tributi?
Anche in questo caso l’obbligazione degli interessi è autonoma rispetto al debito principale e rientra, proprio come le sanzioni, nella prescrizione di 5 anni.
Cosa fare se le sanzioni in una cartella esattoriale sono prescritte?
In questo caso il contribuente potrà eccepire la prescrizione delle sole sanzioni, indipendentemente dai tributi. Si potrà quindi impostare un ricorso specifico che riguarda le sole sanzioni.
Cosa interrompe la prescrizione delle sanzioni?
Gli atti che interrompono la prescrizione e di fatto la fanno ricominciare da capo includono una intimazione o una ingiunzione di pagamento.
Cosa dice l’articolo 20 del decreto legislativo numero 472 del 1997?
L’articolo 20 del decreto legislativo numero 472 del 1997 modula i tempi dell’azione amministrativa sulla base di termini di prescrizione più contenuti rispetto a quello decennale ordinario. Questo trova il suo fondamento nei vincoli di competenza del bilancio dello Stato, in forza dei quali l’Amministrazione finanziaria deve poter programmare e prevedere per ciascun anno il gettito fiscale ed i tempi della riscossione, tenendo conto anche delle proprie risorse di uomini e mezzi.
Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sul fisco e sulle tasse:
- Cartelle esattoriali da 3000 euro addio? Funzionerebbe così
- Che succede se non si risponde al recupero crediti
- Cartelle esattoriali, saldo e stralcio o rottamazione?
- Cartelle esattoriali annullate per la Pec: come non pagare
- Cosa non può fare il recupero crediti
Entra nei gruppi offerte di lavoro, bonus, concorsi e news
Ricevi ogni giorno gratis i migliori articoli su offerte di lavoro, bandi, bonus, agevolazioni e attualità. Scegli il gruppo che ti interessa:
Seguici anche su YouTube | Google | Gruppo Facebook | Instagram
Come funzionano i gruppi?
- Due volte al giorno (dopo pranzo e dopo cena) ricevi i link con le news più importanti
- Niente spam o pubblicità
- Puoi uscire in qualsiasi momento: la procedura verrà inviata ogni giorno sul gruppo
- Non è possibile inviare messaggi sul gruppo o agli amministratori
- Il tuo numero di cellulare sarà utilizzato solo per inviarti notizie