Come sappiamo, il Reddito di cittadinanza subirà delle modifiche importanti dal prossimo anno e non tutti avranno accesso al sussidio. In questo articolo spieghiamo quando verrà tolto il Reddito di cittadinanza 2023 e cosa fare per non perderlo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Visto che siamo ormai vicinissimi al nuovo anno, ci sono tante famiglie che si stanno chiedendo quando verrà tolto il Reddito di cittadinanza 2023 e cosa cambierà per chi ne ha beneficiato finora.
Nei prossimi paragrafi facciamo un riepilogo degli obblighi previsti per continuare a percepire il Reddito di cittadinanza dopo l’approvazione della legge di bilancio 2023.
Indice
- Quando verrà tolto il Reddito di cittadinanza 2023: la riduzione a 8 mesi
- Quando verrà tolto il Reddito di cittadinanza 2023: i casi
- Quando verrà tolto il Reddito di cittadinanza 2023: cosa succede nel 2024
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Quando verrà tolto il Reddito di cittadinanza 2023: la riduzione a 8 mesi
Per capire quando verrà tolto il Reddito di cittadinanza 2023 bisogna fare innanzitutto una precisazione su quanto è scritto nel disegno di legge di bilancio 2023.
In particolare, mentre diverse voci hanno diffuso l’idea che il Reddito di cittadinanza sarà ridotto da 12 a 7 mesi solo per la categoria degli occupabili, la verità è che questo non è esatto. Infatti, nel comma 1 dell’art 59 della bozza della manovra finanziaria si legge che in linea generale dal 1° gennaio 2023 il sussidio anti-povertà introdotto con il dl 4/2019 avrà una durata di massimo 8 mensilità. Poi un emendamento alla Legge di Bilancio lo ha ridotto otto mesi.
Questa riduzione vale per tutti, quindi non solo per gli occupabili, tranne per coloro hanno nel proprio nucleo familiare:
- minorenni;
- persone ultrasessantenni (over 60);
- persone con disabilità ai sensi dell’allegato 3 del DPCM 159/2013.
In base a queste indicazioni, una persona cosiddetta “occupabile” che si trova in un nucleo familiare in cui è presente una delle categorie sopra menzionate riceverà il Rdc per tutto il 2023, e non solo per 7 mesi. Dall’altro lato, una persona che ha un nucleo familiare monocomponente (quindi composto solo da una persona) e studia all’università (quindi non è immediatamente occupabile) avrà la riduzione del sussidio a 8 mesi, fino ad agosto 2023.
Proprio per questo motivo, è fondamentale una migliore concettualizzazione del termine “occupabile” in quanto sembra includere gruppi di cittadini che si stanno impegnando per accedere al mondo lavorativo, ma rientrano nella fascia di età e nelle condizioni familiari bollate come “occupabili”.
In attesa di ulteriori chiarimenti in tal senso, è il caso di capire con precisione quando verrà tolto il Reddito di cittadinanza 2023. Nel prossimo paragarfo elenchiamo le situazioni interessate.
Leggi tutte le novità dell’Rdc 2023 in breve. Su TheWam.net abbiamo anche spiegato chi dovrà restituire l’Rdc.
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Quando verrà tolto il Reddito di cittadinanza 2023: i casi
Nel disegno di legge di bilancio sono state inserite delle modifiche agli obblighi e le restrizioni previste per chi percepisce il Reddito di cittadinanza. Nel paragrafo precedente abbiamo chiarito la prima e più importante novità del Rdc 2023, ossia la durata. Adesso invece analizziamo i casi in cui è necessario seguire delle regole per non perdere il contributo economico.
Dunque, la prima nuova regola del Reddito di cittadinanza riguarda l’obbligo di seguire corsi di formazione e riqualificazione professionale per una durata di almeno 6 mesi nel corso del 2023. Tale obbligo vale per tutti i soggetti che sono tenuti a sottoscrivere il Patto per il lavoro e il Patto per l’inclusione sociale, cioè il percorso personalizzato di accompagnamento verso il reinserimento nel mondo del lavoro.
In poche parole, sono inclusi in questo gruppo di persone tutti gli occupabili, anche coloro che fanno parte di nuclei familiari con minorenni, persone con disabilità e ultrasessantenni. Visto che si tratterebbe di più di un milione di persone, mettere in pratica questa regola sembra una sfida non indifferente.
In ogni caso, chi non prenderà parte a questi corsi di formazione e riqualificazione professionale, perderà automaticamente il diritto al Reddito di cittadinanza. In particolare, saranno le singole Regioni a trasmettere all’Anpal gli elenchi dei soggetti che non rispettano questo obbligo.
Un’altra novità del Reddito di cittadinanza 2023 riguarda la possibilità di rifiutare un’offerta di lavoro. Infatti, mentre oggi è possibile rifiutare la prima offerta congrua prima del rinnovo della misura, dal prossimo anno le persone occupabili che rifiuteranno la prima offerta congrua di lavoro subiranno la decadenza del sussidio.
Infine, in base alla legge di bilancio, dal 1° gennaio 2023 sarà possibile cumulare, entro una certa soglia, un reddito da lavoro con il Reddito di cittadinanza. Tuttavia, questo vale solo per i contratti di lavori stagionali o intermittenti per i quali si ha un reddito massimo di 3.000 euro lordi. Superata questa soglia limite, i redditi eccedenti dovranno essere obbligatoriamente comunicati all’INPS.

Quando verrà tolto il Reddito di cittadinanza 2023: cosa succede nel 2024
Nei paragrafi precedenti abbiamo visto quando verrà tolto il Reddito di cittadinanza 2023 e quali saranno i nuovi obblighi da rispettare dopo l’approvazione della legge di bilancio 2023.
Ma cosa succederà dal 2024? Anche questa è un’altra domanda che fa crescere la preoccupazione tra le famiglie che hanno bisogno di questo sussidio e non sanno cosa fare dopo l’abrogazione del Rdc.
Innanzitutto, in merito all’abolizione del Reddito di cittadinanzza da gennaio 2024 non ci sono dubbi neanche nel testo della legge di bilancio. Ciò vuol dire che l’ultima mensilità pagata del sussidio anti-povertà sarà quella di gennaio 2024 , in quanto si riferisce a dicembre 2023.
Poi, dopo che la misura sarà ufficialmente eliminata, dovrebbe esserne approvata un’altra a supporto dei cittadini in difficoltà. L’idea del Governo è quella di introdurre una misura di sostegno che intervenga laddove “il Reddito di cittadinanza non ha funzionato”.
Tuttavia, su questa nuova misura non ci sono ancora notizie chiare, in quanto è tutta da scrivere. Secondo le voci e le proposte fatte finora, c’è chi parla di un reddito di sussistenza che andrebbe a sostituire il Rdc e chi invece parla di un ritorno del Rei, cioè il Reddito di inclusione.
Informazioni certe, però, si avranno solo nei prossimi mesi. Ovviamente, sarà nostra premura avvisare i lettori non appena ci saranno notizie ufficiali sui possibili sostegni del 2024.
Per il momento, l’unica notizia certa è che la legge di bilancio 2023 istituirà un Fondo per il sostegno alla povertà e all’inclusione attiva in cui saranno inseriti i risparmi generati dal taglio del Reddito di cittadinanza. Ed è proprio da queste risorse che il Governo partirà per dar vita al nuovo sostegno per le fasce deboli della popolazione.
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