Quando viene sospesa la pensione di invalidità civile? Vediamo insieme in quali casi è previsto lo stop all’erogazione della prestazione assistenziale (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Quando viene sospesa la pensione di invalidità civile? Variazione redditi
La pensione di invalidità (o inabilità) civile viene erogata dall’INPS alle persone di età compresa tra i 18 e i 67 anni, residenti in Italia, alle quali è stata riconosciuta la totale inabilità lavorativa (100% di invalidità). Si differenzia dall’assegno mensile di invalidità civile che viene erogato alle persone con una percentuale di invalidità compresa tra il 74 e il 99%.
Dal 1° gennaio 2022 l’importo della pensione di invalidità civile (e dell’assegno di invalidità) è di 291,98 euro al mese per 13 mensilità. Il limite massimo di reddito annuo per beneficiarne è di 17.050,42 euro (per l’assegno di invalidità il limite massimo di reddito annuo è pari a 5.010,20 euro). Questi limiti rimarranno in vigore almeno fino al 31 dicembre 2022.
Quando viene sospesa la pensione di invalidità civile? E proprio la variazione della situazione reddituale è una delle cause che provocano la sospensione dell’invalidità civile. Ricordiamo che i beneficiari della prestazione assistenziale hanno l’obbligo di comunicare all’INPS la propria situazione economica. Ve ne abbiamo parlato in questo approfondimento.
Nel calcolo del reddito personale annuo è necessario inserire tutti i redditi di qualsiasi natura calcolati ai fini dell’imposta Irpef, al netto degli oneri deducibili e delle ritenute fiscali, come:
- stipendi, pensioni, terreni, fabbricati, redditi da impresa e da lavoro autonomo, assegno di mantenimento pagato al coniuge separato o divorziato;
- redditi soggetti a tassazione separata riferiti ad anni precedenti a quelli di effettiva corresponsione;
- redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o ad imposta sostitutiva (come gli interessi derivanti da depositi bancari o postali, Bot e Cct.);
- redditi prodotti all’estero che, se prodotti in Italia, sarebbero assoggettabili all’Irpef;
- redditi da lavoro, conseguiti presso enti internazionali operanti in Italia e non soggetti alla normativa tributaria italiana;
- redditi da pensione concessa da organismi esteri o enti internazionali;
- redditi relativi a indennità corrisposte ai cittadini colpiti da tubercolosi;
- trattamenti di fine rapporto, comunque denominati e loro anticipazioni.
Nel caso in cui il beneficiario della pensione di invalidità non dovesse inoltrare la propria dichiarazione dei redditi, l’INPS comunicherà il preavviso di sospensione, tramite raccomandata A/R.
A questo punto, il beneficiario dovrà comunicare i propri redditi entro 60 giorni dall’invio della comunicazione dell’INPS. Dovrà farlo in forma telematica utilizzando la domanda di “Ricostituzione reddituale per sospensione, art. 35 comma 10 bis D.L. 207/2008”. Se anche dopo il termine ultimo presentato dall’istituto, il beneficiario non dovesse inviare la dichiarazione dei redditi, l’INPS procederà alla sospensione della pensione di invalidità.
Infine, senza un riscontro positivo, dopo 120 giorni dalla sospensione scatta la revoca della pensione di invalidità. L’INPS quantificherà il debito relativo agli anni di reddito non dichiarati.
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Variazioni reddituali: come evitare la sospensione della pensione
Onde evitare di vedersi sospendere l’erogazione della pensione di invalidità, il beneficiario dovrà accedere al sito dell’INPS utilizzando il Pin personale, lo Spid, la Cie (Carta di identità elettronica) o la CNS (carta nazionale dei servizi).
Una volta avuto accesso sul sito dell’INPS dovrà procedere cliccando su “Home”, “Prestazioni e servizi”, “Servizi” e quindi su “Domanda di prestazioni pensionistiche”.
In questa sezione dovrà cliccare su “Variazione prestazione pensionistica” accedendo al sottomenu: “Ricostituzioni/Supplementi”, “Ricostituzione pensione”, “Reddituale”, “Per sospensione art. 35 co. 10 bis DL 207/2008”.
Una volta compilato il quadro con i dati anagrafici e le dichiarazioni (il richiedente dovrà indicare se percepisce o meno altre pensioni oltre alla pensione di invalidità), è necessario compilare il quadro relativo ai redditi e confermare quanto dichiarato. Se si è poco pratici dei computer, l’interessato può farsi tranquillamente aiutare da un patronato o da un altro ente di intermediazione dell’INPS.
Quando viene sospesa la pensione di invalidità civile? Nei prossimi paragrafi vedremo insieme le altre situazioni che comportano la sospensione dell’erogazione della prestazione assistenziale.
Quando viene sospesa la pensione di invalidità civile: altre cause
Quando viene sospesa la pensione di invalidità civile? Non c’è solo la causa “reddituale” alla base della sospensione della pensione di invalidità civile. Si può rischiare la sospensione anche in caso di mancata presenza alla visita di revisione.
In questo caso la pensione viene sospesa dal primo giorno del mese successivo a quello della convocazione. L’interessato verrà informato dall’INPS e dovrà presentare le motivazioni della sua assenza entro 90 giorni dall’invio.
Se dovesse motivare in modo valido la sua assenza, l’INPS comunicherà una nuova data in cui presentarsi per la visita di revisione. Al secondo rifiuto, scatta la revoca della prestazione assistenziale.

Ma il beneficiario dell’invalidità civile può perdere il diritto all’erogazione anche nel caso in cui dovesse trasferirsi all’estero per un lungo periodo o se dovesse rinunciare alla residenza in Italia. La legge prevede che la pensione di invalidità civile e tutte le altre prestazioni assistenziali debbano essere erogate solo in Italia.
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