A partire da novembre inizieranno i pagamenti del bonus 150 euro per alcune categorie di beneficiari. Ma quanti bonus 150 euro si possono avere per famiglia? In questo approfondimento vediamo se sono previsti dei limiti sul numero di indennità corrisposte all’interno dello stesso nucleo familiare (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
In attesa del pagamento del bonus 200 euro di ottobre 2022 per alcuni cittadini, si è già cominciato a parlare del bonus 150 euro, la seconda indennità una tantum inserita nel decreto legge 144/2022 (Decreto Aiuti ter).
Nei prossimi paragrafi faremo un riepilogo su requisiti e destinatari del sussidio e analizzeremo in particolar modo quanti bonus 150 euro si possono avere nella stessa famiglia.
Indice
- Quanti bonus 150 euro si possono avere in famiglia
- Quanti bonus 150 euro si possono avere con il Rdc
- Quanti bonus 150 euro si possono avere: requisiti
- Quanti bonus 150 euro si possono avere: quando arriva e come
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Quanti bonus 150 euro si possono avere in famiglia
Dopo il bonus 200 euro, introdotto con il Decreto Aiuti il 17 maggio 2022 e prorogato con il Decreto Aiuti bis il 9 agosto 2022, arriva ufficialmente il bonus 150 euro, inserito nel Decreto Aiuti ter.
Nel documento, pubblicato il 23 settembre 2022 in Gazzetta Ufficiale, si fa riferimento al nuovo bonus una tantum negli articoli 18, 19 e 20, in cui sono descritti i destinatari della nuova misura contro il caro energia e i relativi requisiti.
Mentre il bonus 200 euro spettava in caso di reddito non superiore a 35mila euro nel 2021, il bonus 150 euro è rivolto a chi nello stesso anno di riferimento ha percepito non più di 20mila euro. La platea ridotta di beneficiari si deve alla minore quantità di fondi a disposizione per il Decreto Aiuti ter.
In generale, il bonus 150 euro richiama il precedente sussidio una tantum. A dimostrarlo sono per esempio queste caratteristiche:
- spetta una volta sola per beneficiario (una tantum);
- non costituisce reddito ai fini fiscali;
- non è cedibile, né sequestrabile, o pignorabile;
- non costituisce reddito né ai fini fiscali, né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali.
Anche se il contributo economico sarà erogato a partire da novembre 2022, non è ancora stata pubblicata una circolare INPS sulla modalità di presentazione della domanda del bonus 150 per chi dovrà richiederlo. Inoltre, un altro dubbio frequente tra i possibili beneficiari del bonus una tantum è: quanti bonus 150 euro si possono avere?
Innanzitutto chiariamo che proprio come il bonus 200 euro questo nuovo sussidio spetta una volta per destinatario. Tuttavia, è possibile ricevere più bonus 150 euro all’itnerno della stessa famiglia. Quindi, se un nucleo familiare è composto da un dipende privato, un pensionato e un lavoratore autonomo o libero professionista, l’indennità una tantum spetta a tutti e tre i membri del nucleo. Ovviamente, ciò è possibile in presenza dei requisiti previsti dal decreto-legge.
Ma attenzione: analogamente al bonus 200 euro, l’unica eccezione a questa regola è rappresentata dalle famiglie che percepiscono il Reddito di cittadinanza. Nel prossima paragrafo scopriamo perché.
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Quanti bonus 150 euro si possono avere con il Rdc
Come dicevamo nel paragrafo precedente, in base al Decreto Aiuti ter non vi sono limiti di persone che possono ricevere il bonus 150 euro all’interno della stessa famiglia.
Tuttavia, un discorso diverso vale per i percettori di Reddito di cittadinanza. Infatti, propiro come succedeva con il bonus 200 euro, anche questa indennità da 150 euro è destinata all’intero nucleo familiare Rdc. Quindi, se in una famiglia ci sono un percettore di Reddito di cittadinanza e una persona pensionata, il bonus 150 euro spetterà al pensionato e non a chi beneficia del Rdc.
Probabilmente, l’INPS seguirà le stesse procedure di controlli già effettuate in occasione del bonus 200 euro. Quindi, è possibile che se all’interno di un nucleo familiare che percepisce il Reddito di cittadinanza ci sono anche altre categorie che potrebbero avere diritto al bonus 150 euro ad altro titolo, l’Istituto provvederà a monitorare queste famiglie, allungando anche i tempi di erogazione.
Tuttavia, ci teniamo a specificare che questa è solo una supposizione sulla base del precedente bonus una tantum. Per avere informazioni certe è sempre bene aspettare una comunicazione ufficiale da parte dell’INPS.
Leggi tutti i dettagli sul bonus 150 euro: quando arriva il contributo economico e quali sono i requisiti reddituali. Scopri anche quando spetta ai lavoratori, ai pensionati, agli invalidi e disabili e ai percettori di Reddito di cittadinanza.
Quanti bonus 150 euro si possono avere: requisiti
Nei paragrafi precedenti abbiamo risposto alla domanda “quanti bonus 150 euro si possono avere per famiglia”. Se hai letto l’articolo finora, sai che non ci sono limiti sul numero di erogazioni all’interno di un nucleo familiare, a eccezione di coloro che ricevono il Reddito di cittadinanza.
Per avere la certezza che puoi accedere al bonus 150 euro, potrebbe interessarti un riepilogo dei destinatari e i relativi requisiti da rispettare. Dunque, in base al Decreto Aiuti ter il bonus 150 euro spetta a queste categorie:
- lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, che hanno un reddito complessitvo relativo al 2021 non superiore a 20mila euro e con una retribuzione imponibile nella competenza di novembre 2022 non superiore a 1.538 euro. Il bonus 150 euro sarà erogato anche a quei lavoratori interessati da eventi con copertura di contribuzione figurativa dall’INPS;
- disoccupati, titolari di indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll e disoccupazione agricola di competenza del 2021 a novembre 2022;
- collaboratori domestici, che hanno percepito il bonus 200 euro del Decreto Aiuti (dl 50/2022) e hanno uno o più rapporti di lavoro attivi alla data dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti ter (23 settembre 2022);
- titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.), con contratti attivi alla data di entrata in vigore del primo Decreto Aiuti, ossia il 18 maggio 2022, e che siano iscritti alla Gestione separata. Resta il limite reddituale di 20.000 euro;
- lavoratori intermittenti e stagionali, che hanno svolto prestazioni per almeno 50 giornate e con un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 20.000 euro;
- lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che hanno versato almeno 50 contributi giornalieri. Inoltre devono avere un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 20.000 euro per il 2021;
- lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile (contratto d’opera). Per il 2021 deve risultare l’accredito di almeno un contributo mensile. Inoltre devono essere già iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio 2022;
- lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport, beneficiari di una delle indennità previste dall’articolo 10 commi da 1 a 9 del decreto-legge 22 marzo 2021 n. 41 (indennità Covid);
- autonomi e i professionisti con partita IVA, che nel 2021 hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro. Questi cittadini riceveranno il bonus 150 euro contestualmente al bonus 200 euro;
- incaricati alle vendite a domicilio, che nell’anno 2021 hanno un reddito derivante dalle attività di vendita a domicilio superiore a 5.000 euro, sono titolari di partita IVA attiva e iscritti alla Gestione separata alla data del 18 maggio 2022;
- assegnisti e dottorandi di ricerca, con contratti attivi al 18 maggio 2022, che sono iscritti alla gestione separata INPS, non sono titolati di ad altre forme di previdenza obbligatorie o di pensione;
- percettori di Reddito di Cittadinanza, che non hanno ottenuto il bonus 150 euro in qualità di altre categorie di soggetti.
Tra queste categorie appena menzionate, alcune riceveranno il bonus 150 euro in automatico, mnentre altre dovranno presentare un’apposita domanda. Continua a leggere per saperne di più.

Quanti bonus 150 euro si possono avere: quando arriva e come
Finora abbiamo visto quanti bonus 150 euro si possono avere per famiglia e quali sono i requisiti da rispettare per avere diritto alla nuova indennità. Adesso invece ricordiamo brevemente quando arriva il pagamento del sussidio e in che modalità.
Il bonus 150 euro non arriverà a tutti i destinatari nello stesso momento. Infatti, c’è chi lo riceverà a partire dal mese di novembre e chi invece dovrà aspettare qualche in mese in più, rischiando di vedere il saldo solo nel 2023.
In particolare, il bonus 150 euro è atteso a novembre 2022 da questi beneficiari:
- lavoratori dipendenti, che in presenza dei requisiti richiesti otterranno il pagamento nella busta paga di novembre;
- pensionati, che avranno il bonus una tantum in automatico con il cedolino della pensione di novembre;
- lavoratori domestici, che devono aver già ricevuto il bonus 200 euro. Anche loro riceveranno il bonus 150 euro d’ufficio a novembre;
- percettori di Reddito di cittadinanza, che riceveranno il bonus da 150 euro sulla carta Rdc insieme alla ricarica di novembre (probabilmente con la ricarica ordinaria);
- lavoratori autonomi, che in presenza dei requisiti e previa compilazione della domanda apposita, riceveranno il bonus 200 euro e il bonus 150 euro in un’unica soluzione, tra ottobre e novembre 2022.
Invece, rischiano di vedere il pagamento del bonus solo nel 2023 queste categorie di cittadini:
- i titolari di indennità di disoccupazione come Naspi o Dis-Coll, nonché i titolari di disoccupazione agricola;
- i titolari di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co);
- i dottorandi e assegnisti di ricerca;
- i lavoratori stagionali;
- i lavoratori dello spettacolo.
Ci teniamo a specificare che questo è solo quanto è trapelato dopo la pubblicazione del Decreto Aiuti ter. Per avere informazioni ufficiali bisogna attendere un messaggio o una circolare dell’INPS.
Infine, anche la modalità di erogazione cambia a seconda della categorie di appartenenza. Nello specifico, il bonus 150 euro spetterà d’ufficio a:
- pensionati;
- titolari di prestazioni per l’invalidità compatibili con l’indennità;
- titolari di Naspi, Dis-Coll e disoccupazione agricola;
- titolari di Reddito di cittadinanza;
- lavoratori domestici, ma solo se avranno inviato la domanda del bonus 200 euro entro il 30 settembre 2022;
- lavoratori dipendenti, che comunque dovranno presentare una specifica autodichiarazione.
Al contrario, dovranno fare domanda:
- avoratori co.co.co.;
- dottorandi e assegnisti di ricerca;
- lavoratori stagionali, a tempo e intermittenti;
- lavoratori iscritto al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo;
- lavoratori autonomi.
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