Quanto dura la pensione di invalidità?

Scopri quanto dura la pensione di invalidità, se è sempre necessario rinnovarla e come fare richiesta di rinnovo.

Romina Cardìa è una scrittrice esperta in diritti delle persone con disabilità.
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8' di lettura

Quanto dura la pensione di invalidità? La sua durata è relativa all’obbligo o meno del rinnovo del certificato di invalidità, presente in base alla situazione di ogni singolo invalido. Vediamo nel dettaglio qual è la decorrenza e la durata della pensione di invalidità e cosa devi fare per chiedere il rinnovo. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Indice

Quanto dura la pensione di invalidità e a chi spetta

Prima di capire quanto dura la pensione di invalidità, vediamo a chi spetta questo trattamento assistenziale.

La pensione di invalidità è una prestazione economica erogata su domanda in favore di coloro la cui capacità lavorativa è ridotta a meno di un terzo.

Possono beneficiare della pensione di invalidità i lavoratori dipendenti, autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti ecc.) e iscritti alla gestione separata.

Le categorie che possono usufruire della pensione di invalidità sono:

  • I mutilati e gli invalidi civili ovvero soggetti affetti da minorazioni congenite o acquisite (anche di natura progressiva), che abbiano subìto una riduzione permanente della propria capacità lavorativa pari ad almeno un terzo (33%) o, nel caso dei minori, che manifestino una forte e persistente difficoltà nello svolgere le attività proprie della loro età, come ad esempio i compiti. A tal proposito leggi su invaliditaediritti.it che fine hanno fatto gli arretrati del bonus figli disabili. Non rientrano invece tra gli invalidi civili gli invalidi di guerra, gli invalidi del lavoro e gli invalidi per servizio, riconosciuti tali per cause specifiche dovute alla guerra, alla prestazione lavorativa (nel caso dei lavoratori privati) o a un servizio (per i dipendenti pubblici e le categorie assimilate), cui spettano eventualmente diversi tipi di provvidenze e indennità;
  • I ciechi civili, ovvero persone affette da cecità totale o con un residuo visivo superiore a un ventesimo a entrambi gli occhi, per cause congenite o acquisite in modo indipendente da guerre, infortuni sul lavoro o in servizio;
  • I sordi (sordomuti), ovvero soggetti affetti da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva (fino a 12 anni) tale da impedire il normale sviluppo del linguaggio parlato. Più precisamente, il requisito per la concessione della pensione di invalidità prevede una soglia uditiva di ipoacusia pari a 75 decibel. Se la perdita uditiva risulta inferiore o non sia dimostrabile il periodo in cui è avvenuta, la valutazione sanitaria segue i criteri dell’invalidità civile. Anche in questo caso, poi, vengono escluse sordità causate da guerra, lavoro o servizio, così come i rari casi di sordità esclusivamente psichica;
  • Gli affetti da talassemie o drepanocitosi.

Il tipo di prestazione erogata dipende poi dall’effettivo grado di inabilità che viene riconosciuto al momento della visita da parte della commissione sanitaria dell’Asl di competenza.

La pensione di inabilità viene riconosciuta solo a chi ha un’invalidità pari al 100%. Per tutte le altre percentuali di invalidità vengono applicate altre prestazioni economiche (assegni o indennità) e non economiche (agevolazioni fiscali, assistenza sanitaria ed esenzione dal ticket, possibilità di fruizione per i familiari dei permessi della legge 104/1992, collocamento obbligatorio a lavoro).

Molte agevolazioni non economiche vengono concesse anche chi percepisce pensione di inabilità, in aggiunta alla prestazione economica.

Vediamo adesso come avviene il riconoscimento dell’invalidità civile.

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Quanto dura la pensione di invalidità: iter di riconoscimento dell’invalidità civile

Per capire quanto dura la pensione di invalidità è importante anche conoscere come avviene il riconoscimento dell’invalidità civile.

L’iter di riconoscimento inizia con l’inoltro, da parte del tuo medico di famiglia, di un certificato medico introduttivo all’Inps.

Il tuo medico di base consegnerà anche a te una copia del certificato, insieme a un codice identificativo, che ti servirà per inoltrare la domanda di accertamento sanitario dal sito web dell’Inps.

Una volta che avrai completato la domanda online, ti verrà chiesto di scegliere una data per la visita della commissione medico legale. La visita è determinante per stabilire l’effettivo grado di invalidità civile, in funzione dell’erogazione della pensione di invalidità o dell’accesso ad altri tipi di sussidi economici o di agevolazioni.

Più precisamente, percentuale di invalidità e benefici ottenibili sono così correlati:

  • fino al 33%, nessun riconoscimento;
  • dal 33% al 73%, assistenza sanitaria e agevolazioni fiscali;
  • dal 46%, iscrizione alle liste speciali dei Centri per l’impiego per l’assunzione agevolata;
  • dal 66%, esenzione del ticket sanitario;
  • dal 74% al 100%, prestazioni economiche.

La pensione di invalidità non è correlata alla verifica di requisiti di natura contributiva, perché fa parte delle prestazioni assistenziali riconosciute ai cittadini in condizioni di bisogno, a prescindere dalla sussistenza di un rapporto assicurativo con l’Inps più o meno duraturo.

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Quanto dura la pensione di invalidità?

Quanto dura la pensione di invalidità con handicap al 100%

Stiamo per arrivare a rispondere alla domanda: quanto dura la pensione di invalidità, ma prima completiamo le informazioni in merito a questa prestazione con i requisiti necessari per ottenerla e gli importi che ti spettano.

Come ti abbiamo detto, la pensione di inabilità spetta solo a chi viene certificata un’invalidità totale al 100% e permanente.

In questo caso, non è previsto il rinnovo della domanda per invalidità civile e la pensione di invalidità dura praticamente fino al compimento dei 67 anni di età, momento in cui viene automaticamente convertita in assegno sociale.

Per i casi di inabilità totale e con impossibilità di deambulazione senza accompagnatore, può essere inoltre prevista l’indennità di accompagnamento, compatibile e cumulabile con la pensione di inabilità e con quelle per i ciechi totali o parziali.

Per il 2022, l’importo è di 291,98 euro mensili, erogati per 13 mensilità. Ti ricordiamo che anche tutte le prestazioni assistenziali, beneficeranno nel 2003 di un aumento di circa l’8% a causa della forte inflazione del 2022. Te ne abbiamo parlato molto ampiamente in un approfondimento su Thewam.net.

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Quanto dura la pensione di invalidità per invalidi parziali

Vediamo adesso quanto dura la pensione di invalidità per invalidi parziali.

Innanzitutto, diciamo che agli invalidi parziali, ovvero alle persone con una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 74% e il 99%, è corrisposta un’altra prestazione economica a carattere assistenziale: l’assegno mensile di assistenza per invalidità civile, richiedibile dai 18 ai 67 anni (anche questo poi si trasforma in assegno sociale) e il cui importo è pari a 287,09 euro mensili per 13 mensilità.

C’è poi un’altra forma di prestazione assistenziale economica, che è l’indennità di frequenza, erogata su domanda a minori che, a causa delle proprie minorazioni fisiche o mentali, fatichino a inserirsi correttamente all’interno del tessuto sociale e scolastico.

In questo caso l’indennità – pari a 287,09 euro mensili – viene corrisposta per tutta la durata della frequenza, per un massimo complessivo di 12 mensilità.

Nel caso dell’assegno mensile di assistenza per invalidità, è richiesto il rinnovo della certificazione medica per confermare l’invalidità, attestarne l’aggravamento o notificarne un’involuzione.

Vediamo quindi decorrenza e durata della pensione di invalidità con assegno mensile.

Quanto dura la pensione di invalidità: decorrenza e durata dell’assegno

Quanto dura la pensione di invalidità? L’assegno ordinario di invalidità decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, nel caso in cui venga certificato il grado di invalidità che dà diritto alla prestazione.

Per continuare a beneficiare dell’assegno, è necessario rinnovarlo dopo tre anni dalla prima erogazione. Il rinnovo ha poi validità triennale e, dopo tre riconoscimenti consecutivi, l’assegno è confermati automaticamente, salvo necessità di revisioni stabilite dalla commissione medica dell’Asl.

Attenzione: l’assegno può decadere in caso di mancato rinnovo alla scadenza dei tre anni, per cui è sempre meglio chiedere il rinnovo prima della data di scadenza, che troverai nel verbale di invalidità rilasciato dall’Asl al termine della visita.

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