Quanto prenderò di pensione? Calcoliamolo insieme

Quanto prenderò di pensione? Calcoliamo insieme l'importo della vostra pensione, tenendo conto dei tre sistemi di calcolo.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

6' di lettura

Quanto prenderò di pensione? In questo articolo la calcoleremo insieme (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE:

Quanto prenderò di pensione? Elementi per il calcolo

Tutti i lavoratori, in età pensionabile, si chiedono: quanto prenderò di pensione? Una domanda semplice, che nasconde, però, molti dubbi e troppe preoccupazioni.

Per riuscire a calcolare l’importo della pensione futura è necessario avere a disposizione alcuni elementi chiave, poiché il valore dell’assegno tiene conto dell’età del lavoratore, degli anni di contributi versati e del reddito annuo percepito.

Di conseguenza diventa fondamentale conoscere il montante contributivo, ovvero la somma dei redditi della propria vita lavorativa (è possibile verificarlo inoltrando domanda all’INPS per l’Estratto Conto Certificativo – Ecocert), l’età con cui si andrà in pensione e il coefficiente di trasformazione, che varia in base all’età del futuro pensionato.

Ricordiamo che al 2022 è possibile accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, ma che esistono diverse forme di pensioni anticipate.

Scopri la pagina dedicata a tutti i tipi di pensioni, sociali e previdenziali.

Tornando ai coefficienti di trasformazione, questi valori percentuali sono fondamentali ai fini del calcolo della pensione con il sistema contributivo o per il calcolo della quota contributiva con metodo misto o retributivo. Come detto, i coefficienti di trasformazione variano in base all’età: più è alta l’età e più è alto il coefficiente.

Queste aliquote vengono aggiornate ogni tre anni, in base all’adeguamento dell’età pensionabile rispetto alle aspettative di vita. Quelle attuali sono le seguenti:

  • 4,186% per chi va in pensione a 57 anni;
  • 4,289% per chi va in pensione a 58 anni;
  • 4,399% per chi va in pensione a 59 anni;
  • 4,515% per chi va in pensione a 60 anni;
  • 4,639% per chi va in pensione a 61 anni;
  • 4,770% per chi va in pensione a 62 anni;
  • 4,910% per chi va in pensione a 63 anni;
  • 5,083% per chi va in pensione a 64 anni;
  • 5,220% per chi va in pensione a 65 anni;
  • 5,391% per chi va in pensione a 66 anni;
  • 5,575% per chi va in pensione a 67 anni.
  • 5,722% per chi va in pensione a 68 anni;
  • 5,985% per chi va in pensione a 69 anni;
  • 6,15% per chi va in pensione a 70 anni;
  • 6,466% per chi va in pensione a 71 anni.

I coefficienti di trasformazione si applicano per calcolare le pensioni determinate con il sistema contributivo; per calcolare le quote di pensione con sistema misto o retributivo per i lavoratori che sono in possesso di contributi al 31 dicembre 1996 o che hanno maturato almeno 18 anni di contributi al 1° gennaio 1996 e per chi accede a Opzione Donna.

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Quanto prenderò di pensione? Sistema contributivo

Quanto prenderò di pensione? Abbiamo visto quali sono i fattori che influenzano l’importo della pensione con il calcolo del sistema contributivo (per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre).

Viene subito da dire che le pensioni che vengono liquidate con il sistema contributivo sarebbero state di importo inferiore rispetto a quelle calcolate con il sistema retributivo. In più, alle pensioni con il calcolo del sistema contributivo non si applicano le disposizioni sull’integrazione al minimo.

Proviamo a calcolare l’importo di una pensione col sistema contributivo. Avremo bisogno delle retribuzioni annue del lavoratore: ad esempio 25.000 euro l’anno. Per ogni anno di lavoro svolto viene accantonato nel montante contributivo il 33% della retribuzione, quindi 8.250 euro l’anno.

Ogni anno il montante andrà rivalutato per i tassi di capitalizzazione pubblicati dall’Istat. Ora, l’importo della pensione annua viene fuori applicando al montante contributivo (8.250 euro l’anno x 20 anni di lavoro = 165.000 euro) il coefficiente di trasformazione legato all’età del lavoratore, ad esempio 67 anni (il 5,575%).

Il 5,575% di 165.000 è 9.198,75, ovvero il valore dell’assegno di pensione annuale del nostro lavoratore. Diviso per 13 mensilità ci dà come risultato 707,60 euro, ovvero l’importo di un mese di pensione.

Quanto prenderò di pensione? Sistema retributivo e misto

Quanto prendo di pensione col sistema retributivo? I lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato almeno 18 anni di contributi godranno dell’applicazione del sistema retributivo fino al 31 dicembre 2011 e poi del sistema contributivo.

Con la Riforma Fornero la pensione è rapportata alla media delle retribuzioni o sul reddito d’impresa degli ultimi anni di lavoro, ma soltanto fino ai contributi maturati al 31 dicembre 2011.

La pensione si divide in due quote:

  • Quota A calcolata sulle retribuzioni delle ultime 260 settimane di lavoro dipendente o sulle ultime 250 settimane di lavoro autonomo, moltiplicata per il numero di settimane accreditate dall’inizio dell’attività lavorativa fino al 31 dicembre 1992.
  • Quota B calcolata sulle retribuzioni delle ultime 520 settimane di lavoro dipendente o 780 settimane di lavoro autonomo, moltiplicata per le settimane accreditate dal 1° gennaio 1993 alla data della pensione.

Facciamo un esempio: prendiamo il caso di un lavoratore che nelle ultime 260 settimane di lavoro dipendente ha maturato una retribuzione di 135.000 euro complessivi. La rivalutazione su base Istat è di 4.000 euro.

Per ottenere la retribuzione media settimanale va divisa la somma dei due importi per 260 con questa formula Rc + Riv / 260 = 534,61 euro.

Questo valore (534,61) va moltiplicato per il numero di settimane conteggiate tra l’inizio dell’assicurazione e il 1° gennaio 1993. Il risultato va moltiplicato per l’aliquota di rendimento e si otterrà la Quota A con questa formula: 534,61 x il numero di settimane conteggiate x l’aliquota.

L’aliquota di rendimento, che è pari al 2% annuo sulla retribuzione decresce per fasce di importo superiore. Volendo fare un calcolo sommario della pensione percepita con questo sistema, dovremo tenere presente che con 35 anni di contributi si avrà un assegno di circa il 70% della retribuzione; con 40 anni si può arrivare all’80% della retribuzione.

La Quota B va calcolata tenendo presente il numero di settimane (520). La pensione lorda mensile, quindi si calcolerà con questa formula: Quota A + Quota B.

Infine abbiamo il sistema misto: i lavoratori che hanno maturato meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 rientrano in questo sistema di calcolo. Si adotterà il sistema retributivo fino al 31 dicembre 1995 e poi contributivo.

Quanto prenderò di pensione
Quanto prenderò di pensione?

Quanto prenderò di pensione? Consigli utili

L’INPS mette a disposizione un servizio per calcolare quanto prenderò di pensione. Entrando sul sito con le vostre credenziali personali (SPID, CIE o CNS) e inserendo tutti i dati richiesti, potrete conoscere l’importo della vostra pensione futura.

Infine, se vuoi conoscere quanto prenderai di pensione, leggi anche questi articoli di The Wam.net, che tengono conto degli anni di contributi versati:

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