Quanto prendo di pensione con il calcolo retributivo, contributivo e misto? Vediamolo insieme in questo articolo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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- Quanto prendo di pensione: tre sistemi di calcolo
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- Quanto prendo di pensione: esempio di calcolo retributivo
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- Quanto prendo di pensione: esempio calcolo misto
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Quanto prendo di pensione: tre sistemi di calcolo
La domanda “quanto prendo di pensione?” inizia a fare capolino nella testa dei lavoratori prossimi alla pensione.
Dopo tanti anni di sacrifici, trascorsi sul luogo di lavoro, l’obiettivo di ogni lavoratore è ricevere una pensione adeguata ai costi della vita.
L’importo della pensione varia in base ad alcuni parametri: l’età, la retribuzione annua e gli anni di contributi maturati.
Più si è avanti con gli anni, più alto è l’importo della retribuzione annua, più anni di contributi si hanno a disposizione e maggiore sarà il valore dell’assegno previdenziale, una volta usciti dal mondo del lavoro.
Il calcolo della pensione può essere effettuato secondo tre sistemi: contributivo, retributivo e misto. A seconda della data di inizio dell’attività lavorativa, si applica uno dei tre sistemi, influenzando l’importo della pensione.
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Quanto prendo di pensione: sistema di calcolo retributivo
Quanto prendo di pensione? Iniziamo il nostro percorso con il sistema di calcolo retributivo.
Come si evince dal termine “retributivo” questo sistema di calcolo è basato sugli stipendi percepiti dal lavoratore a ridosso del termine della carriera.
Considerato che, negli ultimi anni di carriera si dovrebbe, per esperienza e anzianità di servizio, guadagnare di più, l’assegno pensionistico non si discosterà molto dall’importo dello stipendio.
Ma il sistema contributivo non è più il sistema di calcolo di riferimento, poiché per i lavoratori iscritti all’INPS dopo il 31 dicembre 1995 non è più utilizzato, mentre per i lavoratori iscritti prima di quella data è in corso una fase di transizione.
Quanto prendo di pensione: sistema di calcolo retributivo
Quanto prendo di pensione? Al sistema di calcolo retributivo si affianca il sistema di calcolo contributivo che, diversamente dal primo, tiene conto degli anni di contributi versati dal lavoratore, provocando una riduzione dell’assegno pensionistico.
Si calcolano tutti i contributi versati dal lavoratore nel corso della carriera, di conseguenza a parità di anni lavorati e di reddito percepito, la pensione calcolata col sistema contributivo risulta decisamente inferiore rispetto alla retributiva.
Questo sistema riguarda i lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995, ovvero in un’epoca sfavorevole dal punto di vista economico, con i lavoratori costretti ad accettare contratti poco soddisfacenti, da precari, molto spesso privati dei contributi.
Ovviamente, pochi anni di contributi versati equivalgono ad assegni poveri, con il rischio di non raggiungere neppure la soglia contributiva prevista per accedere alle varie opzioni previdenziali in vigore.
Quanto prendo di pensione: sistema di calcolo misto
Quanto prendo di pensione? Infine, il nostro ordinamento previdenziale prevede un altro sistema di calcolo, quello misto, che tiene conto di entrambi i sistemi precedentemente analizzati: contributivo e retributivo.
La data che distingue i lavoratori con pensione totalmente contributiva da quelli con pensione retributiva è il 31 dicembre 1995.
Chi prima di quella data ha iniziato a versare i contributi, continuando a lavorare e a far crescere l’anzianità contributiva dopo il 1° gennaio 1996, vedrà la sua pensione calcolata con il sistema misto.
Chi ha meno di 18 anni di contributi versati al 31 dicembre 1995 avrà un assegno calcolato con il sistema retributivo per gli anni di lavoro svolti fino al 31 dicembre 1995 e con il sistema contributivo per gli anni successivi a quella data.
Invece, chi ha più di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 avrà un assegno calcolato con il sistema retributivo per gli anni di lavoro svolti fino al 31 dicembre 2011 e con il sistema contributivo per gli anni successivi a quella data.
Quanto prendo di pensione: esempio di calcolo retributivo
Quanto prendo di pensione? Una volta spiegato come sono strutturati i tre sistemi di calcolo della pensione, vediamo insieme quanto prendo di pensione calcolando l’assegno con i tre sistemi.
Iniziamo dal sistema retributivo.
Chi ha maturato almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 ottiene l’applicazione del sistema retributivo fino al 31 dicembre 2011 e poi del sistema contributivo per calcolare la propria pensione.
Prima della Riforma Fornero il sistema retributivo era applicato integralmente, con il sistema in vigore si tiene contro della media delle retribuzioni fino ai contributi versati al 31 dicembre 2011.
La pensione è divisa in due quote:
- la Quota A è calcolata sulla base delle ultime 260 settimane lavorate (dipendenti) o 520 settimane lavorate (autonomi), moltiplicata per il numero di settimane accreditate dall’inizio dell’attività lavorativa fino al 31 dicembre 1992;
- la Quota B è calcolata sulla base delle retribuzioni riguardanti le ultime 520 settimane di lavoro (dipendenti) o 780 settimane di lavoro (autonomo) moltiplicata per il numero di settimane accreditate dal 1° gennaio 1993 fino alla data della pensione.
Poniamo il caso di un lavoratore dipendente che ha guadagnato una retribuzione di 135.000 euro nelle ultime 260 settimane di lavoro. La rivalutazione Istat è di 4.000 euro.
La retribuzione media settimanale si ottiene dividendo i due importi per 260 e avremo un totale di 534,61 euro, che va moltiplicato per il numero di settimane conteggiate dall’inizio dell’attività lavorativa fino al 1° gennaio 1993.
Quindi, il risultato va moltiplicato per l’aliquota di rendimento (pari al 2% all’anno sulla retribuzione) e si otterrà la Quota A. La Quota B si calcola tenendo conto del numero di settimane lavorate (520).
Quindi la pensione lorda mensile si calcolerà sommando i risultati ottenuti per la Quota A e per la Quota B.
In termini numerici, volendo sommariamente calcolare l’importo della pensione calcolata con l’attuale sistema retributivo, dobbiamo ipotizzare che con 35 anni di contributi versati, il pensionato riceverà un assegno di circa il 70% dello stipendio guadagnato quando lavorava (ad esempio, il 70% di 1.400 euro al mese è 980 euro al mese di pensione).
Con 40 anni di contributi può arrivare all’80% della sua retribuzione (ad esempio, l’80% di 1.400 euro è 1.120 euro al mese di pensione).
Quanto prendo di pensione: esempio calcolo contributivo
Quanto prendo di pensione? Passiamo ora al calcolo col sistema contributivo.
Per calcolare l’importo della pensione abbiamo bisogno di conoscere l’età del lavoratore (ad esempio 67 anni), l’importo delle ultime retribuzioni (ad esempio 25.000 euro l’anno) e gli anni di contributi versati (ad esempio 20 anni).
A questo punto, conoscendo l’età del lavoratore conosceremo anche il coefficiente di trasformazione, che per i 67 anni è del 5,575%. Considerato che, un lavoratore dipendente accantona il 33% della retribuzione annua nel montante contributivo, ogni anno avrà messo da parte 8.250 euro, per un totale, dopo 20 anni di lavoro, di 165.000 euro.
Su questo importo influirà il coefficiente di trasformazione: il 5,575% di 165.000 euro è 9.198,75 euro, ovvero il valore di un anno di pensione (797,60 euro al mese, per 13 mensilità).
Ovviamente, più alta sarà la retribuzione annua, più anni di contributi saranno stati versati, e maggiore sarà l’importo della pensione calcolata con il sistema retributivo.

Quanto prendo di pensione: esempio calcolo misto
Quanto prendo di pensione? Infine, il sistema di calcolo misto che vale per i lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato meno di 18 anni di contributi.
Dopo la Riforma Fornero, per i contributi maturati fino al 31 dicembre la pensione si calcola col sistema retributivo; per quelli versati successivamente si utilizza il sistema contributivo.
La pensione calcolata col sistema misto è suddivisa in due quote:
- la Quota A, col sistema retributivo, è calcolata sulla media delle retribuzioni percepite e vale il 2% per ogni anno di carriera;
- la Quota B, col sistema contributivo, è calcolata tenendo conto della quota delle retribuzioni destinata al montante contributivo (33% per i lavoratori dipendenti).
Prendiamo come esempio un lavoratore di 67 anni con 38 anni di contributi e una retribuzione media annua di 25.000 euro. Una parte dei contributi (ad esempio 15 anni) sono stati versati prima del 1996, gli altri 23 anni successivamente. Il coefficiente di trasformazione è del 5,575%.
La Quota A di pensione sarà di circa 7.500 euro; la Quota B di 8.250 euro (5,575% di 189.750 euro di montante contributivo, calcolato moltiplicando gli anni di contributi (23) per il 33%), a cui andrebbe aggiunta una rivalutazione annua sulla base dell’inflazione per un totale di 10.578 euro annui lordi.
A questo punto dobbiamo sommare 7.500 a 10.578 euro, per un totale di 18.078 euro di pensione lorda all’anno, pari a circa 1.391 euro lordi al mese, per 13 mensilità.
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