Quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi

Quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi? Possibilità di uscita e come calcolare gli importi degli assegni mensile e annuale? Scopri tutto in questo approfondimento.

6' di lettura

Quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi? Verifichiamolo insieme in questo articolo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE:

Pensione: possibilità e requisiti

Quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi? Con questa anzianità contributiva, il nostro ordinamento previdenziale apre diverse porte al lavoratore prossimo all’uscita dal mondo del lavoro.

Inoltre parliamo di una anzianità contributiva importante, che potrebbe permettere di ricevere una pensione piuttosto soddisfacente.

Il nostro ordinamento prevede, oltre alla pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 anni di contributi) diverse forme di pensione anticipata, come la pensione anticipata ordinaria, Quota 102, l’Ape Sociale, Opzione Donna, Quota 41 per lavoratori precoci e la pensione anticipata per lavori usuranti.

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In questo articolo, invece, vedremo insieme quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi.

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Quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi

Quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi? Prima di entrare nel vivo dell’argomento e di calcolare l’assegno annuale e mensile che spetta con questa anzianità contributiva, vediamo insieme quali sono le opzioni a disposizione del lavoratore.

Con 38 anni di contributi si può accedere alla pensione di vecchiaia, al compimento dei 67 anni di età. Ma chi volesse anticipare l’uscita dal mondo del lavoro può farlo accedendo a Quota 102.

Questa misura, in vigore fino al 31 dicembre 2022 (da capire se verrà prorogata o meno, ma al momento si propende per l’abolizione a fine anno), permette di accedere alla pensione con 38 anni di contributi e 64 anni di età, se si maturano i requisiti entro fine 2022.

Quota 102 ha sostituito Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi), a sua volta introdotta dalla Legge di Bilancio del 2019 per contrastare gli effetti negativi della Legge Fornero, nuovamente oggetto di revisione con l’introduzione di Quota 41 per tutti, probabilmente dopo le elezioni del 25 settembre.

Chi decide di andare in pensione con Quota 102 deve sapere che non ci sono penalizzazioni sull’assegno, se non quella generata dal minore montante contributivo e da un coefficiente di trasformazione più basso.

Non è invece possibile accedere alla pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne), tantomeno a Quota 41 per lavoratori precoci (41 anni di contributi di cui uno maturato prima dei 19 anni).

Un’altra possibilità, invece, la concede l’Ape Sociale. Con 30, 32 o 36 anni di contributi, a seconda della categoria di lavoratori prevista dalla legge, si può richiedere l’anticipo pensionistico al compimento dei 63 anni. Questa opzione vale per i disoccupati, i caregiver, gli invalidi civili al 74% e per i lavoratori impiegati in lavori gravosi.

Infine, solo per le lavoratrici, 38 anni di contributi bastano e avanzano per accedere a Opzione Donna (35 anni di contributi). L’opzione scatta al compimento dei 58 anni (dipendenti, 59 anni per le autonome), ma non è particolarmente conveniente, poiché l’assegno è calcolato col sistema interamente contributivo. Si rischia un taglio dell’importo compreso tra il 15 e il 30%.

Quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi: esempi di calcolo

Una volta viste le possibilità di uscita dal mondo del lavoro, possiamo vedere quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi.

Ora faremo un paio di esempi, prendendo in esame un lavoratore di 64 anni, con 38 anni di contributi prossimo ad accedere a Quota 102 e un lavoratore di 67 anni, con la medesima anzianità contributiva, che, invece, accederà alla pensione di vecchiaia.

Quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi: Quota 102

Iniziamo da Quota 102: come abbiamo visto, non sono previste penalizzazioni sull’assegno. L’unica è dettata dal montante contributivo e dal coefficiente di trasformazione più bassi.

L’importo della pensione con Quota 102 si calcola con il sistema misto. Quindi dovremo conoscere gli importi di due quote: la prima calcolata col sistema retributivo, la seconda col sistema contributivo.

Mettiamo il caso che il nostro lavoratore abbia maturato 12 anni di contributi prima del 1996 (sistema retributivo) e gli altri 26 dopo il 1996.

La prima quota tiene conto dell’aliquota del 2% calcolata sulla retribuzione annua del lavoratore (ad esempio 25.000 euro lordi). Con 12 anni di contributi, si calcola il 24% di 25.000 euro, che ci dà come risultato 6.000 euro. L’importo della prima quota.

Quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi
Quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi?

La seconda quota tiene conto del montante contributivo e del coefficiente di trasformazione. Un lavoratore dipendente, per ogni anno di lavoro, accantona il 33% della propria retribuzione (8.250 euro). Per 26 anni di lavoro, bisogna moltiplicare 8.250 x 26, che ci dà come risultato l’importo del montante contributivo: 214.500 euro.

Su questo importo va calcolato il coefficiente di trasformazione che, a 64 anni, è del 5,060%. Quindi, il 5,060% di 214.500 euro è 10.854 euro.

Ora dobbiamo sommare le due quote (6.000 e 10.854) per avere l’importo lordo di un anno di pensione, 16.854 che, diviso per 13 mensilità ci dà come risultato 1.296 euro lordi, poco più di 1.000 euro netti di pensione al mese.

Quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi: pensione di vecchiaia

Con la stessa retribuzione (25.000) e suddivisione degli anni di contributi (12 anni prima del 1996 e 26 anni dopo il 1996), vediamo quanto si prende di pensione con 38 anni di contributi, se si accede alla pensione di vecchiaia.

L’importo della prima quota è sempre di 6.000 euro. Cambia, però, quello della seconda quota, poiché con 3 anni di età in più (67 anni), il coefficiente di trasformazione sarà più alto (5,575%). Quindi, il 5,575% del montante contributivo (214.500) è 11.958 euro.

Sommando le due quote (6.000 e 11.958 euro) avremo l’importo lordo di un anno di pensione, 17.858 euro che, diviso 13 mensilità, ci dà come risultato 1.373.69 euro lordi, circa 77 euro lordi in più al mese rispetto a Quota 102.

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