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Quanto si prende di pensione con uno stipendio di 2500 euro

Quanto si prende di pensione con uno stipendio di 2500 euro? Ecco alcuni pratici esempi, in base all'età, all'anzianità contributiva e al sistema di calcolo.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

8' di lettura

In questo approfondimento calcoleremo insieme quanto si prende di pensione con uno stipendio di 2.500 euro, a seconda dell’età, degli anni di contributi e del sistema di calcolo utilizzato (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Calcolo della pensione: il servizio INPS

Vuoi sapere quanto si prende di pensione con uno stipendio di 2.500 euro al mese? L’INPS mette a disposizione dei suoi utenti il servizio online “La mia pensione futura”: una simulazione piuttosto attendibile basata sull’età, sulla carriera lavorativa e sulla retribuzione dell’interessato, confrontando diverse soluzioni, anticipate o posticipate.

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Cos’è il tasso di sostituzione?

In questo articolo, proveremo ad aiutarvi, attraverso alcuni esempi, partendo dall’informazione base: lo stipendio di 2.500 euro al mese.

Iniziamo col dirvi che l’importo della pensione sarà sempre più basso del valore del vostro ultimo stipendio e che il rapporto fra pensione e stipendio si chiama tasso di sostituzione, particolarmente penalizzante per le ultime generazioni di lavoratori dopo le riforme Dini (1995) e Fornero (2011).

Mentre in passato, col sistema retributivo, l’importo della pensione non superava il 20% in meno del valore dell’ultimo stipendio, con l’introduzione del sistema contributivo, la penalizzazione è cresciuta anche oltre il 30%.

Ad esempio, i contributivi puri, con 40 anni di contributi versati, arriveranno a prendere una pensione pari al 60% dello stipendio; con 30 anni di contributi, la penalizzazione aumenta fino al 48% dell’ultima retribuzione percepita: significa che la pensione sarà meno di metà stipendio.

Quanto si prende di pensione con 2.500 euro di stipendio: pensione di vecchiaia

Detto questo, vediamo quanto si prende di pensione con 2.500 euro di stipendio. Iniziamo col primo esempio: un lavoratore di 67 anni, con 40 anni di contributi versati e una retribuzione lorda annua di 50.000 euro (pari a circa 2.500 euro netti al mese di stipendio).

Come potete vedere, il calcolo dell’importo della pensione avviene sulla base della retribuzione lorda annua del lavoratore, per poi trasformare il valore lordo in netto, togliendo le tasse (imposta IRPEF, addizionali comunali e regionali) e aggiungendo le eventuali detrazioni spettanti.

Ora dobbiamo stabilire il periodo di maturazione dell’anzianità contributiva e utilizzare il sistema di calcolo adatto: con 40 anni di contributi, l’unico sistema utilizzabile, per motivi anagrafici, è il sistema misto, che tiene conto della contribuzione maturata prima e dopo il 1996, individuando due quote: la prima calcolata col sistema retributivo, la seconda col sistema contributivo.

Diciamo che il nostro lavoratore ha maturato 14 anni di contributi fino al 31 dicembre 1995 e 26 anni di contributi a partire dal 1° gennaio 1996.

Per la prima quota moltiplicheremo l’aliquota di rendimento del 2% per gli anni di contributi versati fino al 1995 (14), ottenendo come risultato il 28% da applicare sulla retribuzione lorda annua del lavoratore (50.000 euro). Con un calcolo sommario, diremo che il valore della prima quota è di 14.000 euro.

Per la seconda quota utilizzeremo le regole del sistema contributivo, individuando in primis l’importo del montante contributivo, ovvero dell’insieme di quote di retribuzione accantonate in ogni anno di carriera.

L’aliquota di un lavoratore dipendente è pari al 33%, da applicare sull’importo annuo della retribuzione lorda (50.000 euro). Il 33% di 50.000 euro è 16.500 euro, moltiplicato per 26 anni di contributi ci dà come risultato 429.000 euro, ovvero l’importo del montante contributivo.

Su questo valore incide il coefficiente di trasformazione, che trasforma il montante contributivo in quota di pensione: a 67 anni, il coefficiente è del 5,72%. Il 5,72% di 429.000 euro è 24.539 euro, ovvero il valore della seconda quota.

Ora sommiamo le due quote, 14.000 euro e 24.539 euro, per avere l’importo lordo di un anno di pensione: 38.539 euro, pari a 2.964 euro lordi al mese, circa 2.000 euro al mese di pensione, a fronte di uno stipendio netto mensile di 2.500 euro.

Quanto si prende di pensione con 2.500 euro di stipendio: pensione di vecchiaia contributivi puri

Ma se abbassassimo l’anzianità contributiva a 25 anni, tutta maturata a partire dal 1996, a quanto ammonterebbe la nostra pensione?

In questo caso utilizzeremo il sistema contributivo, individuando il montante contributivo (il 33% di 50.000 euro e il risultato – 16.500 euro – moltiplicato per 25 anni di contributi, per un valore di 412.500 euro), applicandoci il coefficiente di trasformazione del 5,72%.

Un anno lordo di pensione è pari a 21.120 euro, circa 1.630 euro lordi al mese, intorno ai 1.250 euro netti al mese, circa 1.300 euro in meno rispetto allo stipendio percepito.

Quanto si prende di pensione con 2.500 euro di stipendio: pensione anticipata

Ma quanto si prende di pensione anticipata con uno stipendio di 2.500 euro al mese?

Prendiamo come esempio un lavoratore di 65 anni, che ha maturato un’anzianità contributiva di 43 anni ed è prossimo ad anticipare la pensione accedendo alla formula ordinaria della legge Fornero.

Anche in questo caso utilizzeremo il sistema misto per calcolare il suo importo, partendo dalla retribuzione lorda annua di 50.000 euro.

Se il nostro lavoratore ha versato 17 anni di contributi sino al 1995 e 26 anni di contributi a partire dal 1996, avrà due quote previdenziali rispettivamente di 17.000 euro e 22.951,50 euro (a 65 anni di età, il coefficiente di trasformazione è del 5,35%), per un importo lordo annuo di pensione pari a 39.951,50 euro, circa 3.100 euro lordi al mese, per un importo netto mensile di circa 2.100 euro.

Quanto si prende di pensione con 2.500 euro di stipendio: Quota 103

Ora vediamo quanto si prende di pensione con 2.500 euro di stipendio al mese e con i parametri di Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi).

Con un’anzianità contributiva così distribuita (15 anni di contributi fino al 1995 e 26 anni di contributi dal 1996 in poi), avremo due quote di 15.000 euro (quota retributiva) e 20.935 euro (quota contributiva).

A pesare sull’importo della pensione (35.935 euro l’anno, circa 2.765 euro lordi al mese, intorno ai 1.800 euro netti al mese) è il coefficiente di trasformazione: a 62 anni di età è pari al 4,88%.

Quanto si prende di pensione con 2.500 euro di stipendio: Opzione Donna

Per concludere, andiamo a vedere quanto si prende di pensione con uno stipendio di 2.500 euro al mese, con Opzione Donna.

Prendiamo una lavoratrice senza figli (60 anni di età), con una retribuzione lorda annua di 50.000 euro e un’anzianità contributiva di 35 anni.

Il calcolo dell’assegno previdenziale verrà effettuato col metodo contributivo, anche se gli anni di contributi sono stati versati prima del 1996.

Il montante contributivo della nostra lavoratrice è di 577.500 euro, sul quale applicheremo il coefficiente di trasformazione del 4,62% (a 60 anni), che ci restituirà l’importo lordo di un anno di pensione: 26.680 euro, circa 2.050 euro lordi al mese, intorno ai 1.400 euro netti al mese.

Quanto si prende di pensione con uno stipendio di 2.500 euro
Quanto si prende di pensione con uno stipendio di 2.500 euro: in foto una calcolatrice e alcune banconote e monete di euro.

Faq sul calcolo della pensione

Come si calcola la pensione netta dalla pensione lorda?

Per calcolare la pensione netta a partire dalla pensione lorda, bisogna sottrarre l’IRPEF, il Bonus IRPEF (l’ex Bonus Renzi) e le addizionali comunali e regionali. A queste sottrazioni si aggiungono poi le detrazioni spettanti, fino a ottenere il valore netto. La pensione viene erogata al pensionato in maniera netta, con un importo detassato e migliorato per le detrazioni spettanti.

Che cos’è l’IRPEF e come influisce sulla pensione?

L’IRPEF è un’imposta che viene applicata anche ai redditi da lavoro e, di conseguenza, influisce sul calcolo della pensione. L’IRPEF va a agire sulla pensione lorda, trattenendo una quota di essa per il fisco. Esistono 4 scaglioni di IRPEF applicati a seconda della fascia di reddito. Ad esempio, su un reddito di 13.000 euro, bisogna versare il 23% di IRPEF, quasi 3.000 euro all’anno.

Cos’è la pensione minima e a chi è destinata?

La pensione minima è una prestazione sociale erogata dall’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per garantire un sostegno economico a coloro che hanno contribuito per un numero limitato di anni o che hanno redditi particolarmente bassi. È destinata a persone con una situazione economica precaria e che non hanno diritto ad altre forme di pensione più elevate.

Cos’è la pensione sociale e a chi è destinata?

La pensione sociale è una forma di sostegno economico erogata dall’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) a favore delle persone anziane e in situazioni di disagio economico.

Questa tipologia di pensione è destinata a coloro che non hanno un’adeguata copertura previdenziale o che hanno contribuito per un numero limitato di anni, risultando quindi svantaggiati nel ricevere altre forme di pensione più elevate. I beneficiari della pensione sociale sono solitamente anziani con un basso reddito o persone in condizioni di indigenza che non possono sostenersi autonomamente.

Per accedere alla pensione sociale, è necessario soddisfare determinati requisiti di età e reddito. L’importo della pensione sociale è stabilito in base a specifici criteri e può variare a seconda delle diverse situazioni personali.

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