Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda?

Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda? Ecco come IRPEF, addizionali e detrazioni incidono sull'importo netto.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

7' di lettura

Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda? Vediamo insieme quanto si perde a causa delle tasse (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda: imposta IRPEF

Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda? Solitamente, quando si indica l’importo della pensione, si prende in considerazione il valore lordo, tasse comprese.

Queste influiscono pesantemente sull’importo netto della pensione, ridimensionato dalle imposte applicate, dal Bonus IRPEF (ex Bonus Renzi) e modificato da alcune detrazioni spettanti.

Cos’è che fa diminuire l’importo della pensione? Sicuramente l’imposta IRPEF, applicata anche per i redditi da lavoro.

Questa imposta agisce sulla pensione lorda e una quota di essa viene destinata al fisco. Con la riforma dell’IRPEF gli scaglioni sono passati da 5 a 4. È prevista un’aliquota per ogni fascia di reddito:

  • reddito annuo fino a 15.000 euro, aliquota IRPEF al 23%;
  • reddito annuo fino a 28.000 euro, aliquota IRPEF al 28%;
  • reddito annuo fino a 50.000 euro, aliquota IRPEF al 35%;
  • reddito annuo oltre i 50.000 euro, aliquota IRPEF al 43%.

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Per fare un esempio pratico, chi ha un reddito inferiore a 15.000 euro dovrà togliere dalla sua pensione il 23% di tasse; chi ha un reddito fino a 28.000 euro subirà un taglio dell’importo del suo assegno del 28% e così via.

Più alto è il reddito lordo dichiarato, più alta sarà la percentuale di tasse da versare. Ma non c’è solo l’IRPEF a influire sull’importo della pensione. Continua a leggere l’articolo.

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Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda: addizionali

Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda? Altre due tasse che incidono sul valore della pensione dal lordo al netto sono le addizionali regionali e le addizionali comunali che, come dice il nome, vengono applicate dalla Regione e dal Comune di residenza.

L’addizionale regionale a saldo viene trattenuta sulla pensione l’anno successivo a quello cui si riferisce e viene suddivisa in 11 rate, dal mese di gennaio a quello di novembre.

L’addizionale comunale, invece, viene trattenuta dalla pensione in due momenti diversi: con un acconto nell’anno di riferimento (9 rate) e con un saldo per l’anno successivo (11 rate).

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A differenza dell’IRPEF gli importi delle addizionali regionali e comunali sono piuttosto bassi, influiscono sul valore della pensione, ma non esageratamente.

Ad esempio il Friuli Venezia-Giulia prevede un addizionale regionale molto basso, che va da un minimo dello 0,70% per gli importi fino a 15.000 euro, all’1,23% per gli importi superiori a 75.000 euro.

Invece il Molise, la Calabria e la Campania sono le regioni con le addizionali più alte: un minimo di 2.03% per gli importi fino a 15.000 euro e un massimo di 2,33% per gli importi superiori a 75.000 euro.

Cliccando su questo link potrete verificare le addizionali regionali di ogni singola Regione italiana. Accedendo al sito del MEF, invece, potrete conoscere le addizionali comunali di ogni singolo Comune italiano.

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Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda: detrazioni

Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda? Oltre all’IRPEF e alle addizionali regionali e comunali anche le detrazioni influiscono sulla differenza tra pensione lorda e pensione netta.

Ad esempio, per i pensionati con un reddito annuo fino a 8.500 euro è prevista una no tax area: non è applicata alcuna tassazione, perché la detrazione supera l’imposta sul reddito.

In questa tabella potrete verificare i valori delle detrazioni in base al reddito annuo dichiarato:

REDDITODETRAZIONE
Fino a 15.000 euro1.880 euro
Da 15.000 euro a 24.999 euro1.910 euro + 1.190 euro x [(28.000 euro – reddito complessivo) / (28.000 euro – 15.000 euro)]
Da 25.000 euro fino a 28.000 euro1.910 euro + 1.190 euro x [(28.000 euro – reddito complessivo) / (28.000 euro – 15.000 euro)] + 65 euro
Da 28.001 euro fino a 35.000 euro1.910 euro x [(50.000 euro – reddito complessivo) / (50.000 euro – 28.000 euro)] + 65 euro
Da 35.001 euro fino a 50.000 euro1.910 euro x [(50.000 euro – reddito complessivo) / (50.000 euro – 28.000 euro)]
Oltre 50.000 euroNessuna
Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda: detrazioni

Infine, non va dimenticato il Bonus IRPEF, ex Bonus Renzi, che non spetta oltre i 15.000 euro di reddito (in precedenza il limite era fissato a 28.000 euro). Il Bonus è ancora possibile riceverlo fino a 28.000 euro se la somma delle detrazioni supera l’imposta lorda.

Nelle detrazioni sono incluse:

  • Detrazioni per carichi di famiglia;
  • Detrazioni per lavoro dipendente e assimilati;
  • Detrazioni per interessi passivi sui mutui o prestiti fino al 31 dicembre 2021, anche per l’abitazione principale;
  • Detrazioni per spese sanitarie;
  • Detrazioni per spese per il recupero del patrimonio edilizio e riqualificazione energetica;
  • Detrazioni per tutte le altre spese riconosciute al 31 dicembre 2022.
Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda
Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda?

Quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda: esempio di calcolo

Ora entriamo nel vivo dell’argomento e vediamo insieme quanto si prende di pensione netta rispetto alla lorda.

Prendiamo come esempio un lavoratore con una pensione mensile di 2.500 euro lordi, vale a dire 32.500 euro lordi l’anno di reddito (2.500 euro x 13 mesi).

Con questo reddito il nostro pensionato vedrà applicata un’aliquota di IRPEF del 23% sui primi 15.000 euro di reddito. Vale a dire 3.450 euro.

Altri 13.000 euro di reddito rientrano nel secondo scaglione (fino a 28.000 euro) e quindi si applicherà un’aliquota IRPEF del 25% (3.250 euro). Infine, sui rimanenti 4.500 euro si applica l’aliquota del 35% (1.575 euro).

Sommando tutti e tre gli importi (3.450 + 3.250 + 1.575 euro) il nostro pensionato dovrà versare 8.275 euro di IRPEF. Se già volessimo fare un calcolo della somma perduta dovremmo sottrarre questo importo a 32.500 (reddito lordo annuo), che ci dà come risultato 24.225 euro.

All’importo lordo vanno sottratte anche le addizionali regionali e comunali. Mettiamo il caso che il nostro pensionato sia di Milano: verserà l’1,72% di addizionale regionale e lo 0,80% di addizionale comunale, per un totale di 2,52% di addizionali, pari a 819 euro.

Ora dovremo aggiungere le detrazioni spettanti. Con un importo superiore a 28.000 euro (32.500 euro nel nostro caso), vanno calcolate con questa formula:

  • 700 x (50.000 euro – reddito annuo) / 50.000 – 28.000)

Nel nostro caso sono circa 556 euro di detrazioni. A questo punto non ci resta che calcolare la pensione netta: 32.500 (reddito annuo lordo) – 8.275 (totale IRPEF da pagare) – 819 euro (totale addizionali) = 23.406 + 556 euro (detrazioni) = 23.962 euro netti di pensione l’anno, circa 1.843 euro al mese di pensione.

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