Quali sono le regole di Quota 103? Ne parliamo in questo approfondimento, in attesa dell’ufficialità del Governo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Quali sono le regole di Quota 103?
- Regole di Quota 103: cos’è il Bonus Maroni?
- Regole di Quota 103: quanto si prende di pensione?
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro.
Quali sono le regole di Quota 103?
Quota 103 è l’unica vera novità per le pensioni prevista nella legge di bilancio 2023, ormai prossima all’approvazione.
Quali sono le regole di Quota 103? Con questa nuova misura anticipata, sarà possibile andare in pensione con 62 anni di età e 41 di contributi.
Quota 103 sostituirà Quota 102, alla quale sarà ancora possibile accedere maturando i requisiti – 64 anni di età e 38 di contributi – entro il 31 dicembre 2022. A fine 2023, la misura verrà definitivamente eliminata dal panorama previdenziale.
Tornando a Quota 103, il requisito contributivo può essere raggiunto anche cumulando gratuitamente tutti i periodi contributivi maturati presso le gestioni INPS, a esclusione delle casse professionali, e a patto che questi siano stati versati in periodi diversi (non sovrapposti cronologicamente).
Scopri la pagina dedicata a tutti i tipi di pensioni, sociali e previdenziali. Per domande e curiosità sulle pensioni, non esitare a contattarci nel nostro gruppo Telegram.
Inoltre, è previsto anche un altro paletto da rispettare: gli importi degli assegni maturati non potranno essere superiori 5 volte l’importo della pensione minima.
Quindi, nel 2023, sarà possibile accedere a Quota 103 con un assegno non superiore a 2.860 euro al mese (572 euro – l’importo della pensione minima a partire dal 1° gennaio 2023 – moltiplicato per 5).
Il limite rimarrà attivo fino alla maturazione dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia, quindi dai 62 ai 67 anni di età. Poi, a 67 anni, il lavoratore o la lavoratrice usciti con Quota 103 riceveranno l’importo della pensione senza penalizzazione.
Infine, come è stato per Quota 100 e Quota 102, è previsto il divieto di cumulare redditi da lavoro, almeno fino al compimento dei 67 anni di età, con l’unica deroga concessa per chi intraprende un lavoro autonomo occasionale con una soglia di guadagni non superiore a 5.000 euro l’anno.
Aggiungiti al gruppo Telegram sulle pensioni e sulle notizie legate al mondo della previdenza. Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook. Scopri le ultime offerte di lavoro sempre aggiornate nella tua zona.
Regole di Quota 103: cos’è il Bonus Maroni?
Abbiamo visto quali sono le regole di Quota 103. Per questa misura è stato rispolverato il cosiddetto Bonus Maroni, l’incentivo a rimanere in servizio anche dopo aver maturato i requisiti anagrafici e contributivi per accedere a Quota 103.
In pratica, questo incentivo prevede la possibilità, per il lavoratore o per la lavoratrice, di percepire uno stipendio netto più alto, evitando di versare la quota dei contributi a carico del lavoratore dovuti all’AGO e alle forme sostitutive della stessa, pari al 9,19% al mese.
Quindi, il lavoratore o la lavoratrice richiedendo questo incentivo, matureranno uno stipendio netto più alto, ma allo stesso tempo riceveranno una pensione più bassa, poiché non cumulando più versamenti previdenziali, il montante contributivo rimarrà fermo.
L’altro svantaggio, unito a una pensione più bassa, è di natura fiscale: incassando uno stipendio più alto, si potrebbero pagare più tasse, nel caso in cui dovesse cambiare lo scalone IRPEF di riferimento.
Ricordiamo che, il datore di lavoro non può in alcun modo imporre questa soluzione al suo dipendente.

Regole di Quota 103: quanto si prende di pensione?
Una volta viste quali sono le regole di Quota 103, andiamo a vedere a quanto potrebbe ammontare una pensione calcolata su 62 anni di età e 41 di contributi.
Iniziamo col dire che, dal 1° gennaio 2023, cambieranno i coefficienti di trasformazione: chi andrà in pensione l’anno prossimo riceverà un assegno più alto rispetto a chi ci è andato fino al 2022.
In basso ecco la tabella dei nuovi coefficienti di trasformazione:
ETA’ DI USCITA VALORI 2021-2022 VALORI 2023-2024
57 4,186% 4,270% (+0,024%)
58 4,289% 4,378% (+0,089%)
59 4,399% 4,493% (+0,094%)
60 4,515% 4,615% (+0,100%)
61 4,639% 4,744% (+0,105%)
62 4,770% 4,882% (+0,112%)
63 4,910% 5,028% (+0,118%)
64 5,060% 5,184% (+0,124%)
65 5,220% 5,352% (+0,132%)
66 5,391% 5,531% (+0,140%)
67 5,575% 5,723% (+0,148%)
68 5,772% 5,931% (+0,159%)
69 5,985% 6,154% (+0,169%)
70 6,215% 6,395% (+0,180%)
71 6,466% 6,655% (+0,189%)
Detto questo, ecco alcuni esempi di quanto si prende di pensione con Quota 103. Ad esempio, con una retribuzione lorda annua di 28.000 euro e una carriera senza interruzioni iniziata nel 1982, al lavoratore spetta una pensione di circa 20.000 euro lordi l’anno, pari a circa 1.200 euro netti al mese.
Con 25.000 euro di retribuzione lorda annua, confermando gli stessi requisiti (62 anni di età e 41 di contributi), il lavoratore prenderebbe una pensione di circa 18.000 euro lordi l’anno, per un importo mensile di circa 1.000 euro.
Mentre con 30.000 euro di retribuzione lorda annua, maturerebbe una pensione di circa 21.000 euro lordi l’anno, pari a 1.300 euro netti al mese.
Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulle pensioni: