Quota 104 e penalizzazioni: il 2024 si preannuncia un anno difficile per chi ha intenzione di uscire in anticipo dal mondo del lavoro. La bozza della Legge di Bilancio lascia poche opportunità. In particolare la trasformazione di Quota 103 in Quota 104: ora la misura è ancora più stringente e penalizzante. Vediamo nel dettaglio perché e come cambiano le decurtazioni dell’assegno in base a quando si sceglie di lasciare il lavoro. (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Quota 104 e penalizzazioni, il confronto con Quota 103
La transizione dalla Quota 103 alla Quota 104 comporta variazioni significative, le più rilevanti delle quali sono:
- Requisito anagrafico: mentre con la Quota 103 l’età minima richiesta è di 62 anni, con la Quota 104 questo limite viene innalzato a 63 anni. Significa che, per poter accedere alla pensione anticipata, un lavoratore dovrà avere almeno 63 anni di età.
- Requisito contributivo: rimane invariato, fissato a 41 anni di contributi versati.
- Finestre mobili: con la Quota 104, le finestre mobili, ovvero i tempi di attesa tra il raggiungimento dei requisiti e l’effettiva erogazione della pensione, subiscono un’importante revisione. In particolare:
- Per i lavoratori del settore privato, il periodo di attesa aumenta da tre a sei mesi.
- Per i dipendenti del pubblico impiego, la finestra mobile viene estesa da sei a nove mesi.
- Calcolo della pensione: con la Quota 104, viene introdotta una penalizzazione sul calcolo dell’assegno pensionistico per chi ha versato contributi con il sistema retributivo (prima del 1996).
Chi sarà interessato dalla Quota 104?
Verifichiamo quali sono i lavoratori che potrebbero essere a Quota 104 nel 2024:
- Anno di nascita: coloro che hanno compiuto 62 anni nel 2023 e che raggiungeranno i 63 anni nel 2024 saranno direttamente coinvolti dalle nuove disposizioni relative alla Quota 104.
- Anni di contributi: questa nuova normativa riguarderà principalmente quei lavoratori che, avendo compiuto 62 anni nel 2023, raggiungeranno i 41 anni di contributi nel corso del 2024.
- Confronto con Quota 103: di fatto, la platea di lavoratori interessata dalla Quota 104 coincide in gran parte con quella della Quota 103. L’aumento di un anno del requisito anagrafico significa che molti di coloro che avrebbero potuto beneficiare della Quota 103 saranno ora soggetti alle nuove disposizioni della Quota 104.
In sintesi, mentre la Quota 103 aveva già introdotto significative limitazioni, la Quota 104 sembra inasprirle ulteriormente, rendendo la strada verso la pensione anticipata ancora più ardua per un consistente numero di lavoratori. Per il 2024 il governo ha comunque deciso di far restare operative altre due misure per il pensionamento anticipato, riservate però solo ad alcune categorie di lavoratori e lavoratrici, Ape Sociale e Opzione donna.
Il limite dell’importo
Con Quota 104 sono state previste alcune specifiche regolamentazioni per il calcolo dell’importo pensionistico. Vediamo in dettaglio:
- Definizione: il limite dell’importo si riferisce al massimo ammontare che un pre-pensionato può ricevere prima di raggiungere l’età per la pensione di vecchiaia, fissata a 67 anni.
- Valore limite: l’importo è fissato a cinque volte il minimo Inps. Ciò significa che chi sceglie la pensione con “quota 104” potrà percepire al massimo un importo di circa 2.835€ lordi al mese. Questo valore sarà rivalutato l’anno successivo in base all’indicizzazione.
- Conseguenze: il valore limite impedisce a chi va in pensione con “quota 104” di percepire somme che superano questo tetto, anche se i propri contributi darebbero diritto a un assegno maggiore.
Il divieto di cumulo
Quota 104 ha stabilito delle rigide regole in merito al cumulo di reddito e pensione. Ecco ciò che devi sapere:
- Definizione: il divieto di cumulo prevede che non sia possibile sommare la pensione con altre fonti di reddito fino a quando non si raggiunge l’età di 67 anni.
- Eccezioni: una delle poche deroghe riguarda la possibilità di sommare contributi da fonti diverse, ad eccezione di quelli accreditati presso le casse professionali, per raggiungere i 41 anni di contributi.
- Incentivo al lavoro: per chi decide di rimanere nel mondo del lavoro, la legge prevede l’opzione di ricevere direttamente in busta paga la contribuzione previdenziale a carico del lavoratore fino al raggiungimento dell’età di 67 anni.
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Il taglio alla quota retributiva
Quota 104 introduce una sostanziale novità riguardo al calcolo della pensione. Vediamo i dettagli:
- Definizione: il taglio alla quota retributiva rappresenta una penalizzazione sulla parte della pensione calcolata con i contributi versati prima del 1996.
- Come funziona: La penalizzazione è tanto maggiore quanto più si va in pensione in anticipo rispetto all’età di vecchiaia di 67 anni. Si tratta di una penalità definitiva, che non viene rimossa nemmeno quando si raggiunge l’età pensionabile.
- Calcolo della penalizzazione: la penalità è determinata dal rapporto tra il coefficiente di trasformazione applicato all’età in cui si inizia a percepire la pensione e quello previsto per i 67 anni.
Tabella delle riduzioni a seconda dell’età
La decisione di lasciare il mondo del lavoro in anticipo comporta delle decurtazioni all’importo dell’assegno. Queste penalizzazioni variano a seconda dell’età del pensionato e sono calcolate principalmente sulla quota retributiva dell’assegno. Di seguito viene presentata una tabella che illustra le variazioni:
Età alla decorrenza | Mesi | % Penalizzazione | Età alla decorrenza | Mesi | % Penalizzazione |
---|---|---|---|---|---|
63 | 0 | 12,14% | 65 | 0 | 6,48% |
63 | 1 | 11,92% | 65 | 1 | 6,29% |
63 | 2 | 11,69% | 65 | 2 | 6,10% |
63 | 3 | 11,46% | 65 | 3 | 5,91% |
63 | 4 | 11,24% | 65 | 4 | 5,72% |
63 | 5 | 11,01% | 65 | 5 | 5,54% |
63 | 6 | 10,78% | 65 | 6 | 5,35% |
63 | 7 | 10,55% | 65 | 7 | 5,18% |
63 | 8 | 10,33% | 65 | 8 | 5,01% |
63 | 9 | 10,10% | 65 | 9 | 4,84% |
63 | 10 | 9,87% | 65 | 10 | 4,66% |
63 | 11 | 9,65% | 65 | 11 | 4,50% |
64 | 0 | 9,42% | 66 | 0 | 4,33% |
64 | 1 | 9,17% | 66 | 1 | 4,16% |
64 | 2 | 8,93% | 66 | 2 | 3,99% |
64 | 3 | 8,68% | 66 | 3 | 3,82% |
64 | 4 | 8,44% | 66 | 4 | 3,65% |
64 | 5 | 8,20% | 66 | 5 | 3,48% |
64 | 6 | 7,96% | 66 | 6 | 3,31% |
64 | 7 | 7,71% | 66 | 7 | 3,14% |
64 | 8 | 7,46% | 66 | 8 | 2,97% |
64 | 9 | 7,22% | 66 | 9 | 2,80% |
64 | 10 | 6,97% | 66 | 10 | 2,63% |
64 | 11 | 6,73% | 66 | 11 | 2,46% |
La tabella evidenzia come, con l’aumentare dell’età, la riduzione tenda a diminuire. Ad esempio, un individuo che sceglie di andare in pensione a 63 anni e 8 mesi subirà una riduzione del 10,33% della sua quota retributiva.
Quando non si applica la riduzione
Non sempre, però, la penalizzazione viene applicata. Esistono specifiche circostanze in cui l’assicurato può evitare le riduzioni:
- Dipendenti pubblici: per i dipendenti pubblici che hanno raggiunto l’età ordinamentale per la permanenza in servizio, ossia 65 anni, la riduzione non viene applicata.
- Requisiti maturati nel 2023: gli assicurati che nel 2024 decidono di andare in pensione, ma che hanno maturato i requisiti nel 2023 (ad esempio, 62 anni e 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023), non subiranno alcuna decurtazione.
Inoltre, è fondamentale ricordare che la riduzione riguarda solamente la quota calcolata sui contributi versati sino al 31 dicembre 1995 (o sino al 31 dicembre 2011 se l’assicurato aveva almeno 18 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995). La quota contributiva dell’assegno, quella calcolata dal 1° gennaio 1996 (o dal 1° gennaio 2012), rimane invece inalterata.

FAQ (domande e risposte)
Cos’è “Quota 104 e penalizzazioni” prevista per il 2024?
“Quota 104 e penalizzazioni” si riferisce alle nuove regolamentazioni introdotte per il 2024 riguardanti la pensione anticipata. Nel 2024, sarà più difficile per coloro che desiderano ritirarsi anticipatamente dal mondo del lavoro a causa delle stringenti condizioni della Legge di Bilancio. La misura si è trasformata da “Quota 103” a “Quota 104”, rendendola più restrittiva e penalizzante, soprattutto in termini di decurtazioni dell’assegno pensionistico per coloro che decidono di andare in pensione prima del tempo previsto.
Quali sono le differenze tra Quota 103 e Quota 104?
Le principali differenze tra “Quota 103” e “Quota 104” sono:
- Requisito anagrafico: Con “Quota 104”, il requisito anagrafico aumenterà, passando dai precedenti 62 anni a 63 anni. Il requisito contributivo rimane invariato, sempre pari a 41 anni.
- Finestre mobili: Con “Quota 104”, le finestre mobili saranno prolungate di tre mesi rispetto a quelle precedenti. Ciò significa sei mesi per i lavoratori del settore privato (prima erano tre mesi) e nove mesi per i dipendenti pubblici (prima erano sei mesi).
- Calcolo pensionistico: Ci sarà una riduzione della quota di pensione calcolata con il sistema retributivo sotto “Quota 104”.
Qual è il nuovo requisito anagrafico per Quota 104?
Il nuovo requisito anagrafico per “Quota 104” è di 63 anni, mentre il requisito contributivo rimane invariato a 41 anni.
A chi si rivolge principalmente la “Quota 104” nel 2024?
La “Quota 104” nel 2024 si rivolgerà principalmente ai lavoratori che avevano 62 anni nel 2023 e raggiungeranno i 41 anni di contributi nel corso del 2024. Questo è un gruppo piuttosto ristretto di lavoratori.
Come varia la penalizzazione in base all’età di decorrenza dell’assegno?
La penalizzazione è determinata dal rapporto tra il coefficiente di trasformazione basato sull’età in cui si inizia a ricevere l’assegno e quello calcolato all’età di 67 anni. Per esempio, un lavoratore che matura 41 anni di contributi il 1° gennaio 2024 e inizia a ricevere l’assegno dal 1° agosto 2024 (quindi a 63 anni e 8 mesi) subirà una riduzione del 10,33% della quota retributiva dell’assegno. Questa penalizzazione diminuisce progressivamente con l’aumentare dell’età di decorrenza.
In quali circostanze la riduzione non si applica per Quota 104?
La riduzione non si applica nei seguenti casi:
- Se il dipendente pubblico ha raggiunto l’età ordinamentale per la permanenza in servizio presso la Pa, che è di 65 anni.
- Gli assicurati che decidono di ritirarsi nel 2024 con i requisiti maturati nel 2023, come ad esempio avere 62 anni e 41 anni di contributi raggiunti entro il 31 dicembre 2023, non subiranno alcuna riduzione.
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