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Quota 41 per la riforma pensioni? Come funzionerebbe

Come funziona per Quota 41 attualmente e cosa potrebbe cambiare in futuro? Ecco la soluzione alla Fornero, ma i costi da affrontare sono piuttosto elevati.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

5' di lettura

Estendere Quota 41 per superare la legge Fornero: è l’obiettivo del governo Meloni. Ma come funziona per Quota 41? Scopriamolo insieme (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Come funziona per Quota 41? L’idea per superare la Fornero

Quota 41 per tutti è tornata a fare capolino nelle idee del governo Meloni, dopo essere stata accantonata lo scorso dicembre, quando la legge di bilancio partorì solamente Quota 103.

L’obiettivo dell’attuale esecutivo è superare la legge Fornero attraverso una riforma delle pensioni economicamente contenuta. L’unica soluzione plausibile riguarda un’estensione della platea di beneficiari che potranno accedere a Quota 41.

Scopri la pagina dedicata a tutti i modi per andare in pensione in anticipo.

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Come funziona per Quota 41 nel 2023?

Come funziona per Quota 41 nel 2023? Attualmente questa misura è accessibile solamente a una limitata platea di potenziali beneficiari, ovvero ai lavoratori precoci, coloro che, appartenenti a categorie tutelate dallo Stato, hanno maturato 41 anni di contributi, di cui almeno uno prima di compiere 19 anni.

Le categorie tutelate sono le seguenti:

  • lavoratori in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale. Il disoccupato deve aver smesso di ricevere l’indennità di disoccupazione da almeno tre mesi;
  • lavoratori con invalidità uguale o superiore al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile;
  • lavoratori che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità; oppure un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
  • lavoratori impiegati in attività gravose (addetti alla linea catena, lavoratori notturni, conducenti di veicoli di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti al trasporto collettivo);
  • lavoratori appartenenti alle professioni usuranti, impiegati per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, oppure per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni di attività lavorativa.

Le professioni usuranti sono le seguenti:

  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  • facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • operatori ecologici ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;
  • pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
  • lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del d.lgs.67/2011;
  • marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

Come funziona per Quota 41: estenderla a tutti, è possibile?

Appare evidente come questi requisiti siano particolarmente restrittivi, tanto da rendere l’attuale Quota 41 per lavoratori precoci poco appetibile.

Estendere Quota 41 a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici in possesso di un’anzianità contributiva di 41 anni, senza distinzioni di categorie e senza il paletto dell’anno di contributi versato prima dei 19 anni di età, è prioritario per il governo.

Se dovesse passare l’ipotesi di una Quota 41 per tutti, andrebbe definitivamente in soffitta l’attuale pensione anticipata ordinaria introdotta dalla Fornero, che prevede l’accesso senza limiti di età, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne.

Dunque, Quota 41 per tutti darebbe modo di uscire dal mondo del lavoro con un anno e 10 mesi di anticipo per gli uomini e con 10 mesi di anticipo per le donne.

Come funziona per Quota 41
Come funziona per Quota 41: in foto una donna seduta sul divano, davanti a un computer.

Come funziona per Quota 41: l’alternativa

L’alternativa a una Quota 41 per tutti è una Quota 41 dedicata esclusivamente ai lavoratori precoci, con la sola abolizione delle categorie fragili a cui fare riferimento.

Tra le due soluzioni ci sono costi diversi da affrontare. Chiaramente aprire Quota 41 a tutti i lavoratori avrebbe un costo diverso rispetto a Quota 41 per i soli lavoratori precoci.

Secondo le prime stime, Quota 41 per tutti costerebbe, a regime, circa 12 miliardi di euro in più ogni anno. Un esborso economico particolarmente gravoso per le casse dello Stato.

Ecco perché nonostante le buone intenzioni, Quota 41 per tutti è rimasta un’ipotesi concreta, ma remota per le possibilità economiche a disposizione. La spesa previdenziale costa già 300 miliardi di euro l’anno, ovvero il 16,7% del PIL nazionale.

L’introduzione di Quota 41 per tutti provocherebbe un nuovo incremento della spesa previdenziale, arrivando fino al 17,4% del PIL nazionale entro 12-13 anni. Dati su cui riflettere.

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