Quota di riserva disabili: per le aziende e i datori di lavoro quando c’è l’obbligo di assumere lavoratori con disabilità? Vediamolo in questo articolo (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Quota di riserva disabili: cosa sono?
Quota di riserva disabili. Abbiamo più volte affrontato il discorso lavoro e disabilità, analizzando le tutele previste per i lavoratori disabili.
Tra le varie misure di sostegno c’è il collocamento mirato, ovvero l’obbligo per le aziende di assumere lavoratori con disabilità in base al numero dei dipendenti occupati.
Ci riferiamo, dunque, alle quota di riserva disabili, nelle quali sono inserite:
- persone in età lavorativa colpite da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e portatori di handicap intellettivo con una riduzione della capacità di lavoro superiore al 45%;
- persone con invalidità dal lavoro superiore al 33% accertata dall’Inail;
- persone non vedenti;
- persone sordomute;
- persone invalide di guerra;
- invalidi civili di guerra e invalidi per servizio.
Oltre a queste categorie beneficiarie del collocamento mirato, esistono altre categorie per le quali sono previste misure di collocamento obbligatorio, anche in assenza di disabilità. Ci riferiamo a:
- orfani e coniugi superstiti di soggetti deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio;
- coniugi e figli di soggetti riconosciuti come grandi invalidi per causa di guerra, di servizio o di lavoro;
- profughi italiani rimpatriati;
- orfani e coniugi delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
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Quota di riserva disabili: obbligo di assunzione
Abbiamo visto come grazie al collocamento mirato (in questo articolo vi spieghiamo come iscrivervi) siano stati ideati strumenti tecnici e di supporto che permettono alle persone con disabilità di essere valutate adeguatamente in base alle loro capacità lavorative, per essere inserite nel posto di lavoro più adatto alla loro situazione di salute.
Per i datori di lavoro, dunque, c’è l’obbligo di assumere lavoratori con disabilità in base al numero dei dipendenti occupati.
Nella tabella in basso vediamo insieme ogni quanti dipendenti occupati è obbligatorio assumere lavoratori disabili:
Dipendenti | Fascia | Disabili | Orfani Profughi |
15 – 35 | C | 1 | / |
36 – 50 | B | 2 | / |
Da 51 in poi | A | 7% | 1% |
Il numero di dipendenti va valutato secondo la formula del tempo pieno. Due dipendenti part-time al 50% saranno contati come un dipendente full time.
Nel conteggio dei dipendenti occupati, fanno parte:
- lavoratori con contratto a tempo determinato di durata inferiore a sei mesi;
- lavoratori assunti con contratto di inserimento;
- lavoratori inviati in missione nell’ambito di un contratto di somministrazione di manodopera;
- lavoratori assunti per attività da svolgersi all’estero;
- lavoratori socialmente utili;
- lavoratori a domicilio;
- lavoratori con contratto di formazione e lavoro;
- lavoratori assunti con contratto di reinserimento;
- disabili;
- soci di cooperative;
- dirigenti;
- apprendisti.
I datori di lavoro sono tenuti a redigere il prospetto informativo secondo la Legge 68 del 1999. Si tratta di un documento con il quale si fotografa la situazione dell’organico a disposizione al 31 dicembre dell’anno precedente.
I datori di lavoro sono tenuti a inoltrarlo telematicamente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In caso di mancato rispetto delle regole, le aziende rischiano pesanti sanzioni pari a 702,43 euro più 34,02 per ogni giorni di ritardo nell’invio del prospetto.

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