Rata del mutuo, aumenti fino a 200 euro: il 16 marzo i tassi aumenteranno di altri 50 punti (0,5 per cento), le conseguenze si faranno sentire. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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Ad annunciare un nuovo consistente rialzo dei tassi è stata la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde. Si tratta del sesto aumento consecutivo. L’ultimo è stato recentissimo, il 2 febbraio. Si tenta in questo modo di far scendere l’inflazione, al momento con risultati davvero molto scarsi (resta sempre nei pressi della doppia cifra).
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L’effetto sui mutui (quelli nuovi e quelli a tasso variabile) è già stato molto pesante. E andrà anche peggio. Vediamo cosa potrebbe accadere.
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Rata del mutuo a tasso fisso
Le cose cambiano molto tra chi ha stipulato un contratto di mutuo a tasso fisso o variabile. La somma da versare ogni mese per il rimborso dipende dalla somma dello spread (con una percentuale che viene decisa da ogni singola banca) e il tasso di mercato: Euribor per i mutui a tasso variabile e Irs per quelli a tasso fisso.
Per i mutui a tasso fisso l’aumento dell’Irs (Interest rate swap) non suscita preoccupazioni. L’aliquota viene fissata il giorno in cui si firma il contratto per il finanziamento e resta invariata fino al rimborso dell’intero capitale.
La questione è diversa per chi deve accendere oggi un mutuo a tasso fisso. Rispetto a 12 mesi fa il valore dell’Euribor è triplicato: diventa sempre più difficile trovare delle offerte interessanti.
Insomma comprare casa oggi dopo l’aumento dei tassi è diventato molto più costoso (a prescindere dal prezzo dell’immobile).
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Rata del mutuo a tasso variabile
Chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile negli anni scorsi perché era più vantaggioso di quello fisso ora rischia di trovarsi in serie difficoltà. Nei prossimi mesi è previsto un ulteriore incremento della quota mensile di 35 euro. In poco più di un anno la rata è cresciuta di quasi 200 euro (197): il 43 per cento in più rispetto a quella iniziale.
Ma gli aumenti non sono finiti: nei prossimi mesi, entro giugno 2023, è previsto un ulteriore incremento del 3,4 per cento.
Significa che la rata di un mutuo a tasso variabile stipulata a 25 anni per un prestito di 126.000 euro arriverà a 711 euro al mese: 255 euro in più rispetto a quella che è stata concordata nel gennaio 2022.
Per molte famiglie rischia ora di diventare insostenibile: chi ha pensato di spendere 400/500 euro al mese per il mutuo si trova a versare una quota che è molto vicina al doppio della cifra iniziale.
Vediamo in questa tabella come è cresciuto il costo di una rata per il mutuo a tasso variabile negli ultimi 12 mesi, una progressione che qualche anno fa sarebbe stata imprevedibile:
Mese | Tasso (Tan) | Rata Mensile |
---|---|---|
Gennaio 2022 | 0,67% | 456 euro |
Giugno 2022 | 0,90% | 469 euro |
Ottobre 2022 | 2,35% | 556 euro |
Dicembre 2022 | 3,07% | 602 euro |
Gennaio 2023 | 3,83% | 619 euro |
Giugno 2023 | 4,56% | 711 euro |
Rata del mutuo, come abbassarla
Ci sono delle soluzioni comunque per tentare di evitare altri rincari per la rata del mutuo. Chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile dovrebbe iniziare a correre ai ripari ed evitare ulteriori e sempre più ingestibili aumenti.
Surroga
La prima opzione è quella di valutare l’opportunità di una surroga per passare a un tasso fisso, in questo modo si può bloccare il valore della rata mensile per i prossimi mesi.
La surroga consente di cambiare quasi tutto del mutuo. Quasi tutto perché, è chiaro, quello che non si modifica è il capitale residuo. La surroga può essere fatta trasferendo il debito a un’altra banca (scegliendo ovviamente quella che offre delle condizioni più vantaggiose).

Rinegoziazione
Se invece si decide di restare con lo stesso istituto di credito si può procedere con la rinegoziazione del mutuo. Anche in questo caso si può passare da un tasso variabile a uno fisso, senza dimenticare la possibilità del tasso misto (con una rata protetta o un tetto massimo).
La banca non è costretta ad accettare la rinegoziazione. È anche vero però che con l’ultima finanziaria e per alcuni clienti, la rinegoziazione può essere attivata anche se l’istituto di credito non è d’accordo (sempre però nel rispetto di determinate condizioni, che sono le stesse per ogni cliente). Questa procedura alternativa è stata denominata rinegoziazione di Stato.
La possibilità di surroga e la rinegoziazione possono rappresentare una via d’uscita efficace per quanti dopo l’aumento dei tassi di interesse non riescono più a far fronte alla rata mensile. Oltretutto non sembra che all’orizzonte ci siano segnali immediati di una inversione di tendenza.
Le banche centrali continueranno ad alzare i tassi fino a quando l’inflazione non sarà rientrata in territori più tranquilli. Non accadrà, secondo le stime degli esperti, prima di un anno. E non bisogna dimenticare le costanti fibrillazioni geopolitiche e le guerre in corso: due aspetti che rendono le previsioni a medio termine altamente incerte.
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