Il nuovo anno è ufficialmente iniziato, e questo vuol dire che il Reddito di cittadinanza subirà una serie di cambiamenti dal punto di vista della platea di percettori e delle regole da rispettare. In questo approfondimento, chiariamo quando spetta la riduzione del Rdc 2023 per 7 mesi (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Con l’inizio del 2023, molte famiglie che hanno ricevuto il Reddito di cittadinanza finora hanno iniziato a chiedersi in quali casi il sussidio spetta per 12 mesi, in quali per 7 mesi e quando viene tolto.
Nei prossimi paragrafi facciamo un po’ di chiarezza sui cambiamenti del Rdc, in base al contenuto della legge di bilancio 2023 e spieghiamo quando spetta il Rdc 2023 per 7 mesi.
Indice
- Rdc 2023 per 7 mesi con figli minorenni e maggiorenni?
- Rdc 2023 per 7 mesi: perché?
- Rdc 2023 per 7 mesi: cosa cambierà
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Rdc 2023 per 7 mesi con figli minorenni e maggiorenni?
Dalla pubblicazione della legge di bilancio 2023 sono sorti molti dubbi sugli interventi contenuti nel documento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 dicembre. Tra questi, i più significativi riguardano i cambiamenti del Reddito di cittadinanza.
In particolare, diverse famiglie ci hanno chiesto se in caso di figli maggiorenni e minorenni è previsto il Rdc 2023 per 7 mesi o per 12 mesi. Per figlio minorenne si intende un figlio di età inferiore ai 18 anni.
In base a quanto è indicato nella legge di bilancio 2023, il Reddito di cittadinanza viene erogato per 12 mensilità se all’interno del nucleo familiare c’è almeno un figlio minorenne. Quindi, in una famiglia con due figli, di cui uno maggiorenne e uno minorenne, il contributo economico viene pagato da gennaio a dicembre 2023 se si rispettano i requisiti. Al contrario, in caso di figlio o figlia maggiorenne e nessun figlio minorenne, il sussidio viene pagato per 7 mesi.
Tuttavia, ricordiamo che la presenza di figli minorenni non è l’unica condizione che permette ai nuclei familiari di ricevere il Reddito di cittadinanza per tutto il 2023. In particolare, nel testo di bilancio si legge che il sussidio anti-povertà spetta per 12 mesi se all’interno del nucleo familiare vi sono:
- figli minorenni a carico;
- anziani con più 60 anni a carico;
- persone con disabilità a carico, la cui condizione è definita dall’allegato 3 del DPCM 159/2013.
La riduzione del Rdc 2023 per 7 mesi, quindi, non riguarda solo i cosiddetti “occupabili”, cioè coloro hanno tra i 18 e 59 anni di età e hanno la possibilità di lavorare, ma tutte le famiglie che non rientrano in queste condizioni appena menzionate. Di conseguenza, una soggetto “occupabile” che fa parte di un nucleo familiare con disabile a carico, riceverà il Rdc per tutto il 2023; dall’altro lato, un cittadino che appartiene a un reddito monocomponente e studia all’università, quindi è considerato occupabile (ma di fatto non può lavorare), subirà il taglio del Rdc 2023 per 7 mesi.
In ogni caso, un’ulteriore conferma su quali famiglie avranno diritto al Rdc 2023 per 7 mesi e quali per 12 mesi sarà data dal Ministero del Lavoro con decreti integrativi o dall’INPS con una circolare attuativa.
Non appena avremo aggiornamenti in merito, sarà nostra premura informare i cittadini attraverso la sezione Ultime Notizie della pagina TheWam.net e la chat di Telegram dedicata al Reddito di cittadinanza.
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Rdc 2023 per 7 mesi: perché?
Poco prima della pubblicazione della legge di bilancio 2023, è stato approvato il maxiemendamento del Governo che prevedeva un’ulteriore stretta al Reddito di cittadinanza, riducendo le mensilità per alcuni cittadini da 8 a 7.
Tra i motivi principali di questa riduzione della durata del sussidio, c’è l’intenzione di destinare le risorse recuperate ad altre misure, come l’importo della pensione minima. In questo modo, infatti, il risparmio complessivo per il 2023 ammonta a 950 milioni di euro.
Sempre in sede di approvazione di questo emendamento, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha spiegato che il Rdc 2023 per 7 mesi può essere usufruito anche in maniera non consecutiva. Per esempio, se dopo due mesi di fruizione del Reddito di cittadinanza una persona comincia a lavorare, perdendo così il diritto al beneficio, e se dopo poco tempo la stessa persona viene licenziata, allora questa avrà diritto al contributo economico per altri 5 mesi, e comunque non oltre il 31 dicembre 2023.
Invece, chi percepirà il sussidio in modo continuativo, ne avrà diritto solo fino a luglio 2023, chiaramente se non rientra in una delle condizioni menzionate nel paragrafo precedente.
Ma la durata del Reddito di cittadinanza non è l’unico cambiamento apportato alla misura con la legge di bilancio. Nel prossimo paragrafo illustriamo tutte le modifiche.

Rdc 2023 per 7 mesi: cosa cambierà
Nei paragrafi precedenti ci siamo concentrati sul cambiamento principale che ha coinvolto i percettori del Reddito di cittadinanza, ossia la durata del sussidio che scende da 12 a 7 mesi per alcuni destinatari. Tuttavia, nella legge di bilancio 2023 sono state inserite anche altre modifiche significative che riguardano i beneficiari del contributo economico, soprattutto in materia di obblighi e restrizioni.
Innanzitutto, per continuare a percepire il sussidio anti-povertà, i cittadini devono seguire obbligatoriamente dei corsi di formazione o riqualificazione professionale per almeno 6 mesi nel 2023. Tale obbligo vale per tutti i soggetti che sono tenuti a sottoscrivere il Patto per il Lavoro e l’Inclusione sociale, cioè il percorso personalizzato di accopagnamento verso il reinserimento nel mondo del lavoro.
Chi non prenderà parte a questi corsi di formazione e riqualificazione professionale perderà automaticamente il diritto al Reddito di cittadinanza. Saranno, infatti, le singole Regioni a trasmettere all’Anpal gli elenchi dei soggetti che non rispettano questo obbligo.
Un’altra novità importante del Reddito di cittadinanza nel 2023 riguarda la possibilità di rifiutare un’offerta di lavoro. In particolare, se finora era possibile rifiutare la prima offerta congrua prima del rinnovo della misura, da gennaio 2023 è prevista la decadenza del sussidio per tutte le persone che rifiutano la prima offerta di lavoro.
Infine, la nuova legge di bilancio stabilisce che da oggi in poi è possibile cumulare, entro una certa soglia, alcuni redditi da lavoro con il Rdc. Nello specifico, questa novità riguarda i contratti di lavoro stagionale o intermittente per i quali si ha un reddito massimo di 3mila euro lordi. Superata questa soglia limite, i redditi eccedenti andranno comunicati all’INPS.
Poi, dal 2024 il Reddito di cittadinanza sarà abolito definitivamente e il Governo provvederà a sostituirlo con un’altra misura di cui ancora non vi sono dettagli certi.
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