Rdc 2023, rischio 1 mese in meno per questi inoccupabili

Molti cittadini hanno diversi dubbi sulla durata del Reddito di cittadinanza 2023. Vediamo chi rischia maggiormente.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
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6' di lettura

La durata del Reddito di cittadinanza 2023 ha messo in apprensione diverse famiglie che non sanno cosa succederà dal prossimo anno. In particolare, alcuni utenti rischiano di ricevere il sussidio per un mese in meno del previsto (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Come sappiamo, la riforma del Reddito di cittadinanza introdotta con la legge di bilancio 2023 ha stabilito una serie di modifiche sul Rdc nel 2023. Una di quelle che ha maggiormente scosso i cittadini riguarda la riduzione della durata.

Proprio su questo aspetto, alcuni utenti hanno condiviso dei dubbi che coinvolgono soprattutto chi finirà il Reddito di cittadinanza prima di dicembre. Nei prossimi paragrafi cerchiamo di fornire una risposta sulla base delle informazioni già condivise dagli enti ufficiali.

Indice

Durata del Reddito di cittadinanza 2023: chi rischia

Negli ultimi giorni si sta diffondendo un clima di preoccupazione tra alcuni percettori del Reddito di cittadinanza, per quanto riguarda le novità introdotte dalla manovra finanziaria sul sussidio anti-povertà.

In particolare, qualcuno si è chiesto cosa succede se si terminano le 18 mensilità poco prima di dicembre: si perderà tutto il mese di dicembre 2023?

A farci questa domanda è stata proprio un’utente tramite un commento sotto ai video di YouTube Redazione The Wam.

a me la domanda è stata ancora una volta accolta con la stessa cifra che ormai prendo da 18+18+9 mesi. Ho una domanda, gli over 60 dovrebbero prendere il Rdc fino a dicembre…il mio “problema” è che i 18 mesi scadono a novembre, quindi dicembre andrà perso?

Come si può notare, l’utente in questione teme di ricevere una mensilità in meno del Reddito di cittadinanza nel 2023, pur essendo parte dei cosiddetti “inoccupabili”, in quanto ha più di 60 anni.

Ricordiamo, infatti, che secondo la legge di bilancio 2023, i nuclei familiari in cui sono presenti persone oltre i 60 anni, persone con disabilità e minorenni a carico hanno diritto al Reddito di cittadinanza per 12 mesi, fino al 31 dicembre 2023.

Tuttavia, visto che questa cittadina terminerà le 18 mensilità a novembre e prima del rinnovo è previsto un mese di stop, il rischio che il mese di dicembre vada perso è piuttosto alto. In ogni caso, è anche vero che per questa categoria di persone il Governo starebbe pensando a una nuova misura di welfare da sostituire al Reddito di cittadinanza a partire dal 2024. Ma per ora non sono state prese decisioni concrete in merito.

In attesa di avere ulteriori aggiornamenti sulla questione, nel prossimo paragrafo facciamo un breve riepilogo delle novità stabilite dalla manovra finanziaria per il Rdc 2023.

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Durata del Reddito di cittadinanza 2023: le novità della riforma

Oltre ad apportare delle modifiche consistenti al Reddito di cittadinanza nel 2023, il Governo ha istituito un “Fondo per il sostegno alla povertà e all’inclusione attiva“, in cui sarà inserita una parte delle risorse che erano destinate al Reddito di cittadinanza.

Per quanto riguarda le novità, abbiamo menzionato la riduzione della durata del sussidio, in quanto un anno e mezzo di Rdc, sotto forma di misura rinnovabile, è considerato eccessivo dal momento che l’indennità di disoccupazione Naspi dura massimo due anni.

In ogni caso, ecco un breve riepilogo dei cambiamenti previsti, ma non ancora del tutto operativi, per il Rdc 2023:

  • riduzione a sette mesi di sussidio e non diciotto per alcuni beneficiari occupabili;
  • dodici mesi di sussidio per chi ha:
  • obbligo di accettare la prima offerta di lavoro congrua proposta dai centri dell’impiego;
  • obbligo di partecipare ai corsi di formazione obbligatori di sei mesi;
  • i ragazzi fra i 18 e i 29 anni dovranno completare l’istruzione obbligatoria per continuare a percepire il sussidio;
  • Quota B del Rdc, riconosciuta per il canone di locazione, pagata direttamente a chi fornisce l’appartamento in affitto;
  • possibilità di cumulare il Rdc con contratto di lavoro stagionale o intermittente da cui deriva un reddito non superiore a 3.000 euro annui.

In merito alla quota relativa all’affitto del Rdc e l’obbligo di accettare corsi di formazione, bisogna attendere che siano messe in pratica da specifici decreti attuativi del Ministero del Lavoro o circolari dell’INPS. Quindi chi abita in una casa in affitto sta continuando a percepire l’importo massimo di 280 euro destinato al canone mensile.

Durata del Reddito di cittadinanza 2023: in foto, un uomo con il viso coperto da un punto interrogativo.

Durata del Reddito di cittadinanza 2023: cosa succede nel 2024?

Nei paragrafi precedenti abbiamo condiviso la preoccupazione di alcune famiglie che percepiscono il Reddito di cittadinanza e termineranno le 18 mensilità a novembre, rischiando di perdere la mensilità di dicembre. Questa preoccupazione è più che lecita, dal momento che da gennaio 2024 il contributo anti-povertà sarà ufficialmente abolito e sostituito da un’altra misura.

In merito alla nuova misura, però, non si sa ancora nulla. L’idea del Governo sarebbe di istituire un sussidio per coloro che ne hanno “realmente bisogno”, ossia le persone che non sono in condizioni di lavorare per età o condizioni familiari particolari.

Tuttavia, nel corso dei mesi sono state avanzate alcune proposte dalle coalizioni del Governo. Una delle prime ipotesi riguardava l’introduzione di un cosiddetto Reddito di sussistenza, e cioè una misura gestita interamente dai Comuni e destinata solo ai nuclei familiari in difficoltà che non possono andare a lavorare.

Un’altra ipotesi avanzata, e più spesso discussa, consiste nel ritorno del Reddito di inclusione o Rei. Per chi non lo sapesse, si tratta del sussidio esistente prima del Reddito di cittadinanza. A proporre un ritorno del Rei è stata alcuni mesi fa la Ministra Marina Calderone.

Tuttavia, se anche si tornasse a questa misura, andrebbero cambiati molti aspetti, in quanto al momento escluderebbe una buona parte degli attuali percettori del Rdc che versano in condizioni di povertà. Rispetto al Rdc, infatti, il Rei mette a disposizione importi molto più bassi ed è destinato quindi a una platea più piccola di persone.

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