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Rdc 2023 e progetti di pubblica utilità obbligatori: esempi

I percettori di Rdc hanno diversi obblighi da rispettare. Scopri tutto sul Rdc 2023 e progetti di pubblica utilità.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

7' di lettura

Tra gli obblighi che i beneficiari del Rdc sono tenuti a rispettare nel 2023 ci sono i lavori socialmente utili. Vediamo quello che c’è da sapere su Rdc 2023 e progetti di pubblica utilità (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Il 2023 prevede molte novità per i nuclei familiari che percepiscono il Reddito di cittadinanza. Oltre alle nuove regole e alla durata ridotta del sussidio per alcuni beneficiari, vengono ristabilite anche altre condizioni già vigenti. Ne sono un esempio i progetti utili alla collettività o PUC.

Nei prossimi paragrafi approfondiamo meglio l’ambito del Rdc 2023 e progetti di pubblica utilità.

Sai che a una certa età il Reddito di cittadinanza si trasforma in Pensione di cittadinanza?

Indice

Rdc 2023 e progetti di pubblica utilità: cosa sono

I beneficiari del Reddito di cittadinanza devono rispettare una serie di obblighi per mantenere il sussidio. Uno di questi è di presentare la DID (dichiarazione di immediata disponibilità), in modo tale da essere convocati dai Centri per l’Impiego e firmare così il Patto per il Lavoro o per l’Inclusione Sociale.

Grazie a questi patti, il beneficiario dichiara di essere disponibile per colloqui presso i centri per l’impiego sia per posizioni lavorative sia per progetti utili alla collettività. Concentriamoci un momento su questi ultimi, conosciuti anche con la sigla PUC.

I progetti utili alla collettività sono dei lavori socialmente utili che i beneficiari del Reddito di cittadinanza sono tenuti a svolgere per almeno 8 ore settimanali, fino a un massimo di 16 ore.

In pratica, i beneficiari possono essere convocati dai centri per l’impiego per partecipare ad attività utili alla collettività, come la manutenzione del verde o l’assistenza ad anziani e disabili, per un periodo definito di tempo.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

Questi progetti di pubblica utilità sono gestiti dai singoli Comuni e vanno infatti svolti nel proprio Comune di residenza. Oltre a essere un obbligo per i percettori di Rdc, i PUC sono anche un’opportunità per l’inclusione e la crescita dei beneficiari e della collettività.

Da un lato, i PUC sono utili ai beneficiari perché vengono assegnati in base alle competenze professionali del percettore e anche in base ai suoi interessi e alle propensioni emerse durante i colloqui con il Centro per l’Impiego.

Dall’altro lato, sono importanti per la collettività perché vengono individuati sulla base delle esigenze della comunità locale, quindi servono a supportare le attività già esistenti nel Comune.

Un aspetto importante dei progetti di pubblica utilità è che le attività proposte non devono in alcun modo sostituire il lavoro del personale dipendente degli enti pubblici proponenti. Infatti, ogni attività dovrà rispondere a uno specifico obiettivo da raggiungere in un preciso intervallo di tempo.

Non sono tenuti a svolgere i progetti utili alla collettività i beneficiari che sono esonarati dalla firma del Patto per il Lavoro o per l’Inclusione Sociale.

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Rdc 2023 e progetti di pubblica utilità: come funzionano

Nel paragrafo precedente abbiamo visto che cosa sono i progetti utili alla collettività obbligatori per i beneficiari del Reddito di cittadinanza. Abbiamo spiegato anche che sono gestiti dai Comuni, in quanto le attività inserite nei progetti vanno svolte nel proprio Comune di residenza.

Adesso invece, vediamo meglio come funzionano.

Dunque, i PUC o progetti utili alla collettività sono approvati, messi in pratica e coordinati dai singoli Comuni o da Comuni associati tra di loro. In alcuni casi, è anche possibile il coinvolgimento di Enti di Terzo Settore attraverso una specifica procedura pubblica per l’approvazione di specifici progetti presentati.

Tutti i progetti sono strutturati allo stesso modo, e cioè presentano queste informazioni:

  • Identificativo/titolo del progetto
  • Servizio/soggetto promotore/attuatore
  • Luogo e data di inizio e di fine
  • Descrizione e finalità delle attività
  • Numero dei beneficiari di Rdc necessari per lo svolgimento (ai fini di una programmazione)
  • Abilità e competenze delle persone coinvolte
  • Modalità e tempistiche per il coinvolgimento dei partecipanti
  • Materiali e strumenti di uso personale e di uso collettivo
  • Costi da sostenere, compresi quelli relativi alle coperture assicurative ed al coordinamento
  • Responsabile e supervisore del progetto

I destinatari principali dei progetti di pubblica utilità sono i beneficiari del Reddito di cittadinanza che hanno sottoscritto il Patto per il Lavoro il Patto per l’Inclusione Sociale. Le persone che non sono tenute a rispettare gli obblighi del Rdc, invece, non devono partecipare alle attività dei PUC, ma possono aderire volontariamente nell’ambito dei percorsi concordati con i servizi sociali dei Comuni/Ambiti Territoriali.

Rdc 2023 e progetti di pubblica utilità: ambiti ed esempi

Se ci hai letto fin qui avrai scoperto cosa sono i progetti di pubblica utilità, a chi sono rivolti e come funzionano. I responsabili assoluti delle attività dei PUC sono i Comuni, mentre i destinatari sono i percettori di Reddito di cittadinanza.

Come anticipato, i beneficiari possono essere assegnati a un determinato PUC in base alle loro attitudini, al percorso di studi e all’esito del colloquio con i Centri per l’Impiego. Lo scopo dei Centri, infatti, è di indirizzare i cittadini nell’ambito lavorativo più coerente con il loro profilo.

Proprio per questi motivo, i progetti utili alla collettività possono riguardare diversi ambiti, e cioè:

  • culturale;
  • sociale;
  • artistico;
  • ambientale;
  • formativo;
  • tutela dei comuni.

Per esempio, nell’ambito culturale rientrano l’organizzazione di attività turistiche o la radiodiffusione sonora a carattere comunitario.

Nell’ambito sociale si possono trovare attività come prestazioni sanitarie e sociosanitarie, agricoltura sociale, tutela dei diritti.

L’ambito ambientale può comprendere per esempio la protezione civile o la tutela delle aree verdi di un Comune.

Chi ha più propensione per l’ambito formativo potrebbe essere convocato per attività sportive e dilettantistiche, ma anche per la promozione della cultura e della legalità.

Rdc 2023 e progetti di pubblica utilità: in foto, una persona raccoglie i rifiuti.

Rdc 2023 e progetti di pubblica utilità: tutte le novità del 2023

Concludiamo il nostro approfondimento sul Rdc 2023 e progetti di pubblica utilità, facendo un riepilogo di tutte le novità apportate dalla legge di bilancio 2023 al Reddito di cittadinanza.

Ecco l’elenco completo delle modifiche:

  • riduzione a sette mesi di sussidio e non diciotto per alcuni beneficiari;
  • dodici mesi di sussidio per chi ha:
  • obbligo di accettare la prima offerta di lavoro congrua proposta dai centri dell’impiego;
  • obbligo di partecipare ai corsi di formazione obbligatori di sei mesi;
  • i ragazzi fra i 18 e i 29 anni dovranno completare l’istruzione obbligatoria per continuare a percepire il sussidio;
  • Quota B del Rdc, riconosciuta per il canone di locazione, pagata direttamente a chi fornisce l’appartamento in affitto;
  • possibilità di cumulare il Rdc con contratto di lavoro stagionale o intermittente da cui deriva un reddito non superiore a 3.000 euro annui.

Per ulteriori dubbi sul Rdc 2023 e progetti di pubblica utilità o domande di qualsiasi tipo sul Reddito di cittadinanza, ti invitiamo a scriverci sotto ai video del canale Youtube Redazione TheWam o a inviarci una email all’indirizzo [email protected].

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