La manovra finanziaria 2023 include diverse novità sul Reddito di cittadinanza e su altre prestazioni. In questo approfondimento ci concentriamo sui cambiamenti legati alla quota per l’affitto, e cioè cosa cambia con il Rdc e affitto al proprietario (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
La riforma del Reddito di cittadinanza 2023 prevede una serie di cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda la durata del sussidio e la platea di beneficiari. Dal 2024, poi, il contributo per famiglie sparirà.
Una delle ultime novità riguarda il Rdc e affitto al proprietario: alcuni nuclei familiari riceveranno un importo più basso perché la quota per l’affitto sarà data direttamente al locatore.
Indice
- Rdc e affitto al proprietario: da quando parte la novità?
- Rdc e affitto al proprietario: come funzionerà
- Rdc e affitto al proprietario: meno soldi ai beneficiari
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Rdc e affitto al proprietario: da quando parte la novità?
Le novità previste per il Reddito di cittadinanza nel 2023 non si fermano alla durata e alle regole per i beneficiari, ma anche all’importo per chi abita in affitto. Nel testo di bilancio, infatti, si legge che la quota del Rdc dedicata al pagamento del canone di locazione sarà data direttamente al proprietario di casa (il locatore).
Questa novità sarà operativa entro il 2 marzo 2023, quando verrà pubblicato un decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per definire le modalità di attuazione e il funzionamento di questa nuova disposizione.
Ma perché il Governo ha deciso di togliere l’integrazione del Rdc per l’affitto e pagare direttamente il locatore? I motivi principali sono due:
- evitare che chi riceve il Reddito di cittadinanza non versi l’affitto al proprietario dell’immobile;
- verificare se e quanti percettori sono in affitto senza un contratto regolare, e quindi in nero.
Anche se non abbiamo tutti i dettagli sul Rdc e affitto al proprietario, nel prossimo paragrafo cerchiamo di capire come potrebbe funzionare questa nuova procedura.
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Rdc e affitto al proprietario: come funzionerà
Come dicevamo nel paragrafo precedente, il Rdc e affitto al proprietario funzionerà in modo diverso da come lo conosciamo a partire da marzo 2023.
In particolare, il decreto attuativo che sarà pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali indicherà le modalità di attuazione di questa nuova regola sul Rdc e affitto al proprietario.
Quindi, per fornire un’idea chiara di questa novità, nel documento dovremmo trovare queste informazioni:
- Chi e come dovrà comunicare i dati del proprietario di casa e a chi. In teoria, il beneficiario del Rdc dovrebbe inviare i dati del locatore all’INPS, il quale provvederà a pagare la quota dovuta, ma questo non è sicuro;
- Come funzionerà per le abitazioni di edilizia popolare;
- Come si potrà controllare che l’accredito della Quota sia davvero avvenuto.
In attesa di avere ulteriori chiarimenti su questi aspetti appena elencati, ricordiamo come ha funzionato finora l’importo che viene erogato ai percettori di Rdc.
Dunque, ogni mese, i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza percepiscono una certa somma così suddivisa:
- Quota A: l’integrazione del reddito familiare che può arrivare fino a un massimo di 6.000 euro all’anno;
- Quota B: l’importo aggiuntivo per rimborsare le spese (o almeno una parte di esse) della casa di abitazione.
Nello specifico, la Quota B è così determinata:
- importo fino a un massimo di 280 euro al mese (3.360 euro annui) per i residenti in affitto;
- importo fino a un massimo di 150 euro al mese (1.800 euro annui) per coprire le rate del mutuo per chi ha una casa di proprietà.
Mentre per le persone che hanno una casa di proprietà non cambia nulla, chi è in locazione presso l’immobile di un altro proprietario si vede tagliare la Quota B dalla ricarica mensile del Reddito di cittadinanza.
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Rdc e affitto al proprietario: meno soldi ai beneficiari
Nel paragrafo precedente abbiamo ricordato che la ricarica del Reddito di cittadinanza comprende sia l’integrazione del reddito familiare sia la quota aggiuntiva per coprire le spese di affitto della propria abitazione o di mutuo.
La Quota A dipende sia dal proprio reddito annuo sia dalla composizione del nucleo familiare. Infatti, a seconda del numero di persone a carico e della loro età si calcola la scala di equivalenza di un determinato nucleo familiare e da questa dipende l’importo erogato ogni mese.
Leggi quali sono le somme previste con l’Rdc, i limiti di prelievo in contanti e le spese vietate con i contributi economici, i motivi che causano la sospensione del reddito di cittadinanza e i reati che fanno perdere l’Rdc.
Dall’altro lato, la Quota B può coprire le spese di affitto di un immobile fino a un massimo di 280 euro al mese. Quindi, chi ha diritto a 400 euro al mese di Quota A, riceve un importo di 680 euro totali se abita in una casa in affitto.
Di conseguenza, con la nuova regola della legge di bilancio 2023, e quindi lo sdoppiamento delle due quote del Rdc, le famiglie in affitto riceveranno meno soldi da marzo 2023.
Infatti, in base a quanto hanno percepito finora, queste persone subiranno un taglio della ricarica del Rdc fino a 3.360 euro annui, cioè 280 euro al mese.
Dopo aver raccolto i dati del locatore, quindi del proprietario di casa, sarà stesso l’INPS a pagare il proprietario, senza il passaggio intermedio del percettore del sussidio.
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