Chi non deve firmare il patto per il lavoro nonostante percepisca il reddito di cittadinanza? Scopriamo insieme in questo articolo quali categorie di cittadini sono esentate dalla sottoscrizione di questo documento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Nei prossimi paragrafi approfondiremo nel dettaglio anche cos’è il patto per il lavoro e quali sono i doveri legati alla sua firma.
Indice
- Chi non deve firmare il patto per il lavoro. Cos’è
- Chi non deve firmare il patto per il lavoro?
- Chi non deve firmare il patto per il lavoro. Tutti gli obblighi
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Chi non deve firmare il patto per il lavoro. Cos’è
Sul sito ufficiale del reddito di cittadinanza si legge che il Patto per il lavoro è “un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e prevede la redazione del bilancio delle competenze e attività finalizzate alla ricerca attiva di lavoro e alla formazione o riqualificazione professionale. Il Patto prevede anche attività di servizio alla comunità e l’obbligo di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue (una in caso di rinnovo)”.
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In particolare, si tratta di un documento che viene firmato entro i primi trenta giorni di percepimento del sussidio da parte di un cittadino.
Entro il primo mese di titolarità dell’Rdc infatti sarai convocato da un centro per l’impiego territoriale per firmare la tua piena disponibilità al lavoro o per stipulare questo famoso patto.
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Chi non deve firmare il patto per il lavoro?
Dopo aver visto di cosa si tratta questo famoso documento, capiamo chi sono gli esclusi patto per il lavoro. Sono esonerati dalla sottoscrizione le seguenti categorie di cittadini:
- minorenni;
- beneficiari occupati;
- beneficiari che frequentano un regolare corso di studi come una scuola secondaria superiore di secondo grado (licei, istituti tecnici e professionali), un corso di istruzione e formazione un corso IeFP o IFTS, un corso di laurea, un istituto tecnico superiore oppure un corso di specializzazione o di dottorato;
- beneficiari della Pensione di cittadinanza;
- beneficiari del Reddito di cittadinanza pensionati o comunque di età pari o oltre i 65 anni;
- i componenti del nucleo familiare con disabilità;
- gli invalidi del lavoro con un grado di invalidità riconosciuta dall’Inail superiore al 33 per cento;
- i non vedenti o i sordomuti;
- gli invalidi di guerra, gli invalidi civili di guerra e gli invalidi per servizio con minorazioni ascritti dalla prima all’ottava categoria di cui alle tabelle annesse al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra, approvato con DPR n. 915/1978;
- coloro che hanno figli a carico minori di tre anni da curare.
Ricorda che è all’atto della convocazione per la sottoscrizione del documento per il lavoro, che devi dimostrare di rientrare nella categoria dell’esonero patto per il lavoro.
Ai funzionari del centro per l’impiego dovrai spiegare la tua situazione e certificarla con appositi documenti (iscrizione a un corso di studi, carte che attestino il grado di invalidità…).

Chi non deve firmare il patto per il lavoro. Tutti gli obblighi
La sottoscrizione del patto per il lavoro, oltre a essere obbligatoria per coloro che non rientrano tra le categorie degli esonerati, comporta la necessità di rispettare determinate condizioni. Per legge infatti dovrai:
- collaborare con l’operatore che si occupa della redazione del bilancio delle competenze al momento della definizione del patto per il lavoro;
- registrarti sulla piattaforma digitale dedicata e consultarla periodicamente come supporto nella ricerca del lavoro;
- svolgere una ricerca attiva del lavoro in base a quanto stabilito dal patto;
- accettare di essere avviato a corsi di formazione o riqualificazione professionale;
- sostenere i colloqui psicoattitudinali ed eventuali prove selettive rivolte all’assunzione;
- accettare almeno una delle tre offerte di lavoro congrue.
Se non rispetti questi obblighi puoi incorrere nella perdita definitiva dell’incentivo o nella sospensione dell’erogazione.
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