Rdc e occupabili col modulo online: rischi e opportunità

Il profilo delle persone escluse dal Reddito di cittadinanza è ben definito. Di seguito analizziamo i numeri e la situazione Rdc 2023 e occupabili.

Valerio Pisaniello è un saggista esperto di welfare.
Conoscilo meglio

7' di lettura

Rdc 2023 e occupabili. Il profilo delle persone che tra qualche mese saranno escluse dal Reddito di cittadinanza è ben definito. Di seguito analizziamo la situazione Rdc 2023 e occupabili (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegrame nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

In genere gli esclusi dal sussidio sono single o coppie senza figli, non più giovani, con bassi livelli di istruzione, residenti nel Sud, dove la domanda di lavoro è molto bassa.

Indice

Rdc 2023 e occupabili: chi sono gli occupabili?

Rdc 2023 e occupabili. È un termine giornalistico utilizzato per riferirsi a tutti i soggetti in condizione di trovare un’occupazione. La definizione normativa è invece offerta dall’articolo 4 del decreto legge 4 del 2019, il testo legislativo che ha introdotto e che disciplina il Reddito di cittadinanza.

Questo articolo inserisce nella categoria tutti i componenti maggiorenni del nucleo familiare, con una età inferiore a 65 anni, non già occupati e che non frequentano  un  regolare  corso  di  studi. Si tratta quindi di tutti i soggetti in grado di trovare un’occupazione e di poter lavorare.

Non rientrano invece tra gli occupabili:

  • i soggetti disabili
  • i  beneficiari della Pensione di cittadinanza  
  • i titolari di pensione

Possono chiedere di essere esclusi dalla categoria coloro che assistono familiari minori di 3 anni o persone con disabilità.

Quanti sono i soggetti occupabili? Secondo un’analisi dell’ANPAL rientrano in questa categoria circa 660 mila cittadini.

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Cosa possono fare i percettori del Reddito di cittadinanza?

Rdc 2023 e occupabili. Come spiega il sito ufficiale del Ministero del Lavoro, il Reddito di Cittadinanza (Rdc) è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa da parte di uno o più componenti il nucleo familiare, fatto salvo il mantenimento dei requisiti previsti.

Rdc 2023 e occupabili: quanti sono gli occupabili?

Rdc 2023 e occupabili. La legge di bilancio per il 2023 prevede che a settembre del prossimo anno, in attesa di nuove misure che da gennaio 2024 sostituiranno per tutti il Reddito di cittadinanza, alcuni degli attuali beneficiari perdano il sussidio.

Si tratta di persone che il governo ritiene abbiano maggiori possibilità di trovare lavoro. Gli “occupabili”, che dovranno seguire un corso di formazione o riqualificazione professionale di sei mesi, sono individuati dalla legge in base all’età, tra 18 e 59 anni, e alle caratteristiche della famiglia in cui vivono: nuclei senza minori, persone con almeno 60 anni e disabili. Sui criteri utilizzati per individuarli si veda l’articolo di Cristiano Gori.

La relazione tecnica alla legge di bilancio stima in circa 400 mila il numero di famiglie (il 39 per cento di quelle che ricevono la misura) composte solo da persone “occupabili”, quindi soggette al termine del sussidio a partire da settembre 2023. Per questi nuclei, il Rdc vale al mese 543 euro, meno della media di 581 euro per il totale dei nuclei che lo ricevono. La differenza è dovuta al fatto che le famiglie degli occupabili non hanno minori o anziani e sono quindi di piccola dimensione.


% delle persone% delle famiglie
Relazione tecnican.d.39%
Istat21%n.d.
Upb23%38.5%
Rdc 2023 e occupabili. Percentuale delle persone e delle famiglie che oggi percepiscono il Rdc e che dovrebbero perderlo a settembre 2023

L’audizione Istat sottolinea che in effetti i soggetti interessati non sembrano molto occupabili: solo il 30 per cento ha istruzione superiore alla scuola dell’obbligo e gran parte (il 65,5 per cento) vive nel Mezzogiorno.

Spesso hanno un’età non più giovane: risulta infatti occupabile quasi la metà degli attuali beneficiari tra 45 e 59 anni. Soprattutto, l’Istat precisa che queste persone hanno caratteristiche che non sono molto diverse da quelle degli altri attuali beneficiari del Rdc. Non pare quindi che il criterio individuato dal governo riesca davvero a selezionare chi, tra gli attuali percettori, abbia davvero maggiore vicinanza con il mercato del lavoro.

L’audizione Upb contiene alcuni dati aggiuntivi sulle caratteristiche di chi, a settembre, perderà il Rdc. Si conferma che si tratta di nuclei di piccola dimensione, tanto che lo perderà il 73 per cento di quelli con una sola persona e che risiedono soprattutto al Sud.

La probabilità di essere esclusi dal Rdc è leggermente maggiore tra i beneficiari del Nord (perché ci sono meno famiglie con figli), ma la distribuzione attuale del Rdc è così sbilanciata verso il Mezzogiorno che gran parte delle famiglie che saranno escluse risiede nelle regioni meridionali.

Sulla base di elaborazioni da me svolte sul campione Silc, risulta che quasi il 60 per cento degli occupabili ha più di 40 anni.

Emerge, in sintesi, un profilo piuttosto preciso delle persone che tra qualche mese saranno escluse dal Rdc. Si tratta in genere di persone sole o di coppie senza figli, non più giovani, con bassi livelli di istruzione e residenti nel Mezzogiorno, dove la domanda di lavoro è molto bassa.

Considerando tutte queste caratteristiche, è ragionevole ritenere che solo una piccola parte di loro riuscirà a trovare un’occupazione in pochi mesi. Però tutti questi “occupabili” perderanno il sussidio a fine agosto 2023, anche chi non avrà trovato un lavoro, ma è disponibile a lavorare.

La legge di bilancio impegna il governo a introdurre nel 2024 nuove misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, per le quali vengono stanziati circa 7 degli 8 miliardi attualmente spesi ogni anno per il Rdc. Tuttavia, in attesa di sapere come sarà strutturata la riforma, almeno tra settembre e dicembre 2023, non si potrà più dire che l’Italia dispone di una misura universale contro la povertà.

Rdc 2023 e occupabili: arriva il modulo online. Nella foto una folla vista dall’alto.

Rdc 2023 e occupabili: il modulo online “autocertificazione di occupabilità”

Rdc 2023 e occupabili. Sarà un modulo online quello che verrà chiesto di compilare ai beneficiari del Reddito di cittadinanza ritenuti occupabili, ossia quei componenti del nucleo familiare di età compresa tra i 18 e i 60 anni (non compiuti) che non si trovano in una condizione che impedisce il ricollocamento.

Ad esempio, non sono considerati occupabili coloro che si prendono cura di un figlio di età inferiore ai 3 anni o di una persona con disabilità, oppure chi frequenta un corso di studi o di formazione, come pure coloro che hanno già un lavoro seppur sotto pagato. Ovviamente non sono considerati occupabili neppure coloro che hanno un’invalidità, pari almeno al 45%.

Secondo le stime, si tratta di circa 600 mila persone, di cui però solamente una parte sono già passati per il centro per l’impiego firmando il patto per il lavoro. Per circa il 60% di questi, invece, non si dispone d’informazioni ulteriori rispetto a quelle indicate nella domanda, ragion per cui nei prossimi giorni verrà messo online un nuovo modulo, una sorta di patto per il lavoro “fai da te” dove gli occupabili dovranno indicare:

  • titolo di studio;
  • esperienze lavorative;
  • situazione familiare.

Tutte informazioni che solitamente vengono richieste nell’incontro con l’operatore del centro per l’impiego, ma preso atto dell’impossibilità di convocare tutti i beneficiari rimanenti di persona il governo ha pensato a una sorta di “scorciatoia”.

Rdc 2023 e occupabili: occhio alle sanzioni

Per chi non compilerà il modulo entro un certo termine probabilmente scatterà una sanzione. Servirà però prevederla perché a oggi la normativa non riconosce una tale fattispecie tra le situazioni sanzionabili.

A tal proposito, questo nuovo obbligo – con annessa sanzione – dovrà essere inserito in un apposito decreto che verrà approvato non più tardi di fine febbraio.

Fonti e materiale di approfondimento

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