Rdc gennaio 2023, mi scaleranno l’affitto?

Scopri come funziona il Reddito di cittadinanza di gennaio 2023 e affitto e quando sarà scalato dalla ricarica.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

6' di lettura

Tra le modifiche apportate al Reddito di cittadinanza con la legge di bilancio 2023 c’è la quota relativa all’affitto, che sarà data direttamente al locatore. In questo approfondimento vediamo quando sarà operativa questa modifica e come funzionerà (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Nei prossimi mesi si attende la pubblicazione del decreto attuativo che determinerà il funzionamento della nuova regola sulla quota di affitto del Reddito di cittadinanza.

Molti cittadini, a questo proposito, si stanno chiedendo quando saranno scalati i soldi destinati al canone di locazione. Nei prossimi paragrafi cerchiamo di fare chiarezza sull’argomento.

Indice

Reddito di cittadinanza di gennaio 2023 e affitto: sarà scalato?

Quello del Reddito di cittadinanza di gennaio 2023 e affitto è uno degli argomenti più discussi di recente, oltre agli altri cambiamenti del Rdc nel 2023.

In particolare, visto che alcune modifiche sono iniziate ufficialmente dal 1° gennaio 2023 (per esempio la durata del sussidio per determinati cittadini), molte famiglie si stanno preoccupando perché temono che l’importo di gennaio sarà più basso. Si chiedono, infatti, se la quota destinata all’affitto verrà scalata già a partire dalla prossima ricarica.

La risposta è no. La ricarica del Reddito di cittadinanza di gennaio avrà lo stesso importo previsto nei mesi scorsi e non subirà alcun taglio per via dell’affitto. Il motivo è che questa nuova regola entrerà in vigore solo dopo la pubblicazione dell’apposito decreto.

Entro il 2 marzo 2023, infatti, si attende il decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per definire le modalità di attuazione del Reddito di cittadinanza e quota affitto. In particolare, all’interno del decreto dovranno essere chiarite queste informazioni:

  • chi e come dovrà comunicare i dati del proprietario di casa e a chi;
  • come funzionerà per le abitazioni di edilizia popolare;
  • come si potrà controllare che l’accredito della Quota B sia davvero avvenuto.

Ma perché il Governo ha voluto introdurre questa nuova disposizione?

La decisione di togliere l’integrazione per il canone di locazione sulla carta Rdc si deve a questi due motivi:

  • per evitare che chi riceve il Reddito di cittadinanza non versi l’affitto al proprietario dell’immobile;
  • per verificare se e quanti percettori sono in affitto senza un contratto regolare, e quindi in nero.

Nel prossimo paragrafo ricordiamo brevemente come funziona adesso la quota per l’affitto.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

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Reddito di cittadinanza di gennaio 2023 e affitto: come funziona adesso?

In attesa di avere ulteriori aggiornamenti dal decreto attuativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ricordiamo ancora una volta che per ora non è cambiato nulla in merito alla Quota B.

Quindi l’importo del Reddito di cittadinanza di fine gennaio resta invariato e comprende ancora l’integrazione per il canone di locazione della casa.

Visto che nel paragrafo precedente abbiamo spiegato come potrebbe funzionare la nuova regola sull’affitto per i percettori di Reddito di cittadinanza, adesso facciamo un breve riepilogo di come funziona attualmente.

Ogni mese, i nuclei beneficiari del Rdc ricevono una certa somma del Reddito di cittadinanza, che viene suddivisa in questo modo:

  • Quota A: l’integrazione del reddito familiare che cambia in base ai redditi e alla scala di equivalenza;
  • Quota B: l’importo aggiuntivo per rimborsare le spese (almeno in parte) della casa di abitazione.

In particolare, la Quota B è così determinata:

  • un importo di massimo 280 euro al mese, cioè 3.360 euro annui, per coloro che vivono in affitto;
  • un importo di massimo 150 euro al mese, cioè 1.800 euro all’anno, per coprire le rate del mutuo in caso di abitazione di proprietà.

Per le persone che hanno una casa di proprietà, secondo la legge di bilancio non cambierà nulla con questa quota, invece per le famiglie con contratto di locazione è previsto il taglio della QUota B del Reddito di cittadinanza.

Leggi quali sono le somme previste con l’Rdc, i limiti di prelievo in contanti e le spese vietate con i contributi economici, i motivi che causano la sospensione del reddito di cittadinanza e i reati che fanno perdere l’Rdc.

Reddito di cittadinanza di gennaio 2023 e affitto: in foto, un’agente immobiliare che mostra i contratto di locazione e un modellino in scala di una casa a un cliente.

Reddito di cittadinanza di gennaio 2023 e affitto: in arrivo la ricarica

In questo approfondimento abbiamo discusso del Reddito di cittadinanza di gennaio 2023 e affitto, spiegando come potrebbe funzionare la nuova disposizione sulla quota per l’affitto per i beneficiari.

Visto che per il momento non ci sono ancora grandi novità e per avere informazioni certe bisogna aspettare il decreto attuativo entro il 2 marzo 2023, potrebbe essere utile ricordare ai lettori quando sono previsti i prossimi pagamenti.

Come sappiamo, la ricarica ordinaria del Reddito di cittadinanza arriva generalmente a fine mese, dal 27 all’ultimo giorno. Lo stesso vale anche per il mese di gennaio.

Infatti, proprio in questi giorni dovrebbero iniziare le lavorazioni, cioè il momento che precede l’accredito di una prestazione. In teoria, l’erogazione dell’importo è in arrivo domani, venerdì 27 gennaio 2023. Ma non tutti riceveranno la somma del Rdc lo stesso giorno.

Ricordiamo, infatti, che le date possono cambiare a seconda dei beneficiari, in quanto Poste Italiane ha tempo fino all’ultimo giorno utile del mese per elargire i pagamenti. Infatti, se non riceverai la tua ricarica domani, potresti riceverla sabato 28 o martedì 31 gennaio 2023.

Inoltre, è bene ricordare anche un altro dettaglio, e cioè che chi ha fatto domanda per la prima volta in assoluto o ha il mese di sospensione prima di rinnovare il sussidio, ha diritto alla ricarica di metà mese, prevista il prossimo 15 febbraio 2023.

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