Che cosa significa Rdc sospeso con rendicontazione negativa? Alcuni percettori hanno segnalato questa dicitura e si stanno chiedendo cosa succede e a cosa è dovuto il Rdc sospeso o revocato. In questo approfondimento spieghiamo tutti i dettagli e cosa fare in questi casi (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Ultimamente, in occasione dei pagamenti del Reddito di cittadinanza, alcune famiglie percettrici hanno visto una dicitura preoccupante sul proprio fascicolo previdenziale, che segnala il Rdc sospeso con rendicontazione negativa.
Chiaramente, visto che questo sarebbe l’ultimo anno di fruizione del Reddito di cittadinanza, questa dicitura rappresenta un motivo di allarme, in quanto i nuclei destinatari temono che riceveranno il sussidio anti-povertà ancora per meno tempo.
Per questo motivo, nei prossimi paragrafi facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento e spieghiamo nel dettaglio a cosa è dovuta la rendicontazione negativa e come comportarsi in questi casi.
Indice
- Rdc sospeso con rendicontazione negativa: cosa significa?
- Rdc sospeso con rendicontazione negativa: ecco cosa fare
- Rdc sospeso con rendicontazione negativa: i motivi della revoca/sospensione
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Rdc sospeso con rendicontazione negativa: cosa significa?
Cosa significa Rdc sospeso con rendicontazione negativa? Questo articolo nasce dalla segnalazione di alcuni utenti che percepiscono il Reddito di cittadinanza e che nella loro area riservata hanno visto una dicitura preoccupante, oltre a non vedere la prossima disposizione di pagamento.
In proposito, il gruppo Facebook Reddito di cittadinanza e tanto altro ha condiviso un’immagine che rispecchia la situazione di diversi cittadini.

Come si può notare dallo screen qui sopra, accanto all’elaborazione della ricarica del 24/02/2023, non risulta alcun pagamento del Reddito di cittadinanza disposto da Poste. La spiegazione si trova qualche riga più giù, dove si leggono le “Motivazioni Rendicontazione Negativa“, e cioè “La disposizione non può essere processata perché la Carta non è in uno stato valido“.
Ciò vuol dire che il sistema non è andato avanti con la disposizione di pagamento perché la Carta Rdc non è valida, quindi probabilmente è stata bloccata dall’INPS o da Poste Italiane. I due enti, infatti, che si occupano entrambi dell’elaborazione delle ricariche del Rdc, hanno la facoltà di bloccare la Carta Rdc quando il contributo economico viene revocato o sospeso prima dell’accredito.
Di conseguenza, se anche tu hai avuto lo stesso problema, ti consigliamo di affrettarti a chiedere spiegazioni all’INPS per capire il motivo della sospensione o della revoca del Reddito di cittadinanza. Nel prossimo paragrafo ricordiamo brevemente tutti i modi per contattare l’Istituto.
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Rdc sospeso con rendicontazione negativa: ecco cosa fare
Prima di allarmarsi per il Rdc sospeso con rendicontazione negativa sulla propria area riservata, l’ideale è cercare di capire a cosa sia legata la sospensione o la revoca del Reddito di cittadinanza.
In particolare, il suggerimento è di contattare direttamente l’Istituto di Previdenza Sociale per chiedere spiegazioni. Per avvertire l’INPS, è possibile utilizzare uno di questi metodi:
- Contact Center Multicanale al numero 803 164 gratuitamente da rete fissa oppure al numero 06 164 164 a pagamento da rete mobile;
- utilizzare il servizio VoIP Parla con noi per chiamare l’INPS da internet;
- affidarsi al servizio Inps Risponde dal sito dell’Istituto;
- scrivere una email a uno degli indirizzi PEC dell’INPS in base alla zona di riferimento;
- contattare l’INPS tramite le pagine ufficiali sui social, per esempio “Inps per la famiglia“;
- andare direttamente in una delle sedi territoriali dell’INPS.
Tra queste modalità appena elencate, la più consigliata è certamente recarsi di persona presso una sede territoriale dell’INPS, preferibilmente dopo aver preso un appuntamento. In questo modo, qualcuno dovrà necessariamente fornirvi un chiarimento.

Rdc sospeso con rendicontazione negativa: i motivi della revoca/sospensione
Ora che abbiamo chiarito cosa fare quando si vede la dicitura del Rdc sospeso con rendicontazione negativa, potrebbe essere utile capire quando il Reddito di cittadinanza può essere sospeso e quando viene revocato. In questo modo, il cittadino in questione avrà già un’idea delle motivazioni che hanno portato al blocco della Carta Rdc da parte dell’INPS o di Poste Italiane.
Dunque, nonostante le novità introdotte dalla legge di bilancio 2023, le regole da rispettare per continuare a percepire la misura anti-povertà sono rimaste più o meno le stesse per quanto riguarda i motivi di decadenza del sussidio. In particolare, il Reddito di cittadinanza viene revocato quando uno dei componenti del nucleo familiare:
- non effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID);
- non sottoscrive il Patto per il lavoro o il Patto per l’inclusione sociale;
- non partecipa, in assenza di giustificato motivo, corsi di formazione o di riqualificazione professionale oppure ad altre iniziative di politica attiva del lavoro;
- non aderisce ai progetti utili alla collettività (PUC), se il Comune di residenza li ha istituiti;
- non accetta la prima offerta di lavoro congrua;
- non comunica l’eventuale variazione della condizione lavorativa oppure effettua comunicazioni false per ricevere un importo del Reddito di cittadinanza più alto;
- non presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
- risulta, in seguito a eventuali controlli dalle autorità competenti, intento a svolgere attività di lavoro dipendente, o attività di lavoro autonomo o di impresa, senza averlo comunicato.
Inoltre, è anche bene ricordare che in alcuni casi, la revoca del Rdc non è neanche la conseguenza più grave che può interessare un percettore irregolare. Infatti, in caso di dichiarazioni false o omesse per ottenere il Rdc anche senza averne diritto, è prevista la reclusione da due a sei anni, mentre se non viene comunicata la variazione di reddito o patrimonio o altre informazioni rilevanti, si rischia la reclusione da uno a tre anni.
In ogni caso, il contributo economico decade con efficacia retroattiva. Ciò vuol dire che l’intero nucleo familiare deve restituire le somme percepite indebitamente.
Invece, per quanto riguarda la sospensione, il caso più comune si ha quando il nucleo percettore non aggiorna in tempo l’ISEE e la DSU. Ricordiamo, infatti, che per continuare a fruire del sussidio per famiglie, è necessario presentare l’ISEE valido entro il 31 gennaio di ogni anno. Solo in questo modo, l’INPS potrà verificare se il nucleo familiare rispetta i requisiti previsti dal dl 4/2019.
Senza ISEE valido, l’erogazione del Reddito di cittadinanza viene quindi interrotta, fino a quando il cittadino interessato non invia tutta la documentazione aggiornata. Una volta che avrà verificato i requisiti, l’INPS provvederà a pagare sia le mensilità future sia quelle arretrate.
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