Reddito alimentare 2023: quando si potrà richiedere e come

Quando arriva il reddito alimentare 2023. Scopri quando si potrà richiedere, come funzionerà, cos'è e a chi spetta.

4' di lettura

Quando arriva il reddito alimentare 2023? I decreti attuativi da parte del Governo sono previsti nei prossimi mesi, quando sarà definito il funzionamento di questo reddito (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Il provvedimento ha l’obiettivo di ridurre da un lato gli sprechi alimentari nel settore delle vendite, e dall’altro quello di aiutare le persone in difficoltà economiche a procurarsi del cibo e beni di prima necessità.

Indice:

Quando arriva il reddito alimentare 2023: i tempi

Il reddito alimentare arriverà nei prossimi mesi. Entro febbraio 2023 infatti dovrebbero essere pubblicati i decreti attuativi con tutte le modalità e i dettagli sul funzionamento del sussidio.

Dopo essere stato inserito nella manovra di bilancio, adesso i cittadini attendono di conoscere solo a quanto ammonterà e come sarà distribuito.

Il rischio che i tempi slittino è basso. La normativa infatti prevede che “entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio”, siano redatti i decreti attuativi delle varie misure.

Questo incentivo, che dovrebbe entrare in vigore nella prima metà del 2023, è stato finanziato con 1,5 milioni di euro nel 2023 e con 2 milioni di euro nel 2024 ed è stato inserito nella legge di bilancio grazie a un emendamento presentato dal Partito Democratico.

Leggi quali sono le ultime novità sull’Rdc 2023.

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Quando arriva il reddito alimentare 2023. Cos’è e a chi spetta

Il reddito alimentare è un incentivo che è stato ideato con l’obiettivo di aiutare le famiglie italiane in maggiore difficoltà e, allo stesso tempo, di ridurre gli sprechi alimentari.

Il sussidio non si traduce con un voucher economico o con una detrazione fiscale come la maggior parte delle agevolazioni governative.

Il reddito alimentare consiste infatti nell’erogazione alle famiglie in condizioni di povertà assoluta di pacchi alimentari realizzati con i prodotti invenduti della grande distribuzione alimentare che altrimenti verrebbero buttati.

Nella grande categoria dei prodotti inveduti rientrano tutti quegli alimenti e bevande prossimi alla scadenza o comunque non vendibili a causa delle confezioni rovinate. È doveroso sottolineare infatti che, ovviamente, non sarà redistribuito del cibo scadente o non buono alla consumazione.

L’elenco dei beneficiari è lungo. L’incentivo, essendo in via sperimentale, partità al momento solo nelle città metropolitane e, per riceverlo, molto probabilmente sarà necessario presentare una dichiarazione ISEE aggiornata ed entro certi limiti.

Quando arriva il reddito alimentare 2023. Come funzionerà?

Il funzionamento del reddito alimentare non è ancora noto nel dettaglio. Tuttavia non mancano le indiscrezioni e le bozze della manovra di bilancio.

Secondo queste fonti sarà possibile prenotare i pacchi alimentari tramite un’applicazione e sarà possibile ritirarli presso degli appositi centri di distribuzione, probabilmente gestiti dagli enti locali insieme alle associazioni.

Le persone fragili, i non autosufficienti e i pensionati riceveranno i pacchi del reddito alimentare direttamente a casa.

Reddito alimentare 2023: quando si potrà richiedere e come
Foto di uno reparto frigorifero di un supermercato con frutta e verdura

Quando arriva il reddito alimentare 2023. I numeri sugli sprechi

Il reddito alimentare rappresenta un’opportunità per tante persone in difficoltà che vivono in Italia ma anche una possibilità per il Paese di uscire dalle logiche del maxi spreco causate dal sistema economico moderno.

Secondo il report dell’osservatorio nazionale Cirfood infatti, i supermercati gennato 200mila tonnellate di prodotti alimentari ogni anno.

In media ogni Italiano spreca 672,20 grammi di cibo a testa a settimana e il costo annula di questo spreco ammonta a circa 9,2 miliardi di euro.

In Occidente per fortuna non siamo maglia nera sullo spreco alimentare e negli ultimi anni abbiamo fatto grandi passi avanti. Tuttavia nel resto del mondo ci sono tanti esempi virtuosi da seguire come il Giappone che spreca circa la metà delle nostre quantità di cibo ogni anno.

Gli alimenti più sprecati sono la frutta, l’insalata e il pane fresco. Occupano i gradini più bassi della classifica invece la carne e il pesce che invece, anche grazie al costo più elevato, vengono acquistati e consumati in breve tempo e si fa più attenzione a non farli deperire.

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