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Reddito di cittadinanza 2023: i giovani potranno ancora richiederlo nel nuovo anno? Chi vive da solo potrà usufruirne? Cosa ha previsto la nuova Legge di Bilancio? Scopriamo i dettagli nell’approfondimento.
Indice
- Reddito di cittadinanza 2023: i giovani potranno richiederlo ancora?
- Reddito di cittadinanza 2023: quali sono le nuove regole riportate in manovra finanziaria?
- Reddito di cittadinanza 2023: gli importi
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Reddito di cittadinanza 2023: i giovani potranno richiederlo ancora?
Il futuro del Reddito di cittadinanza non è ancora chiaro, anche se ormai è nota l’idea di questo nuovo Governo. Bisognerà attendere fino a quando la nuova Legge di Bilancio non sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Molti si chiedono se potranno continuare a percepire il reddito di cittadinanza anche nel 2023, se potranno ottenere il rinnovo, soprattutto se è l’unico mezzo di sostentamento.
Alcuni giovani si sono rivolti alla nostra redazione chiedendo se potranno ricevere il reddito di cittadinanza anche nel 2023 e anche vivendo da soli (come gli studenti universitari).
Cerchiamo di chiarire i dettagli. Salvo nuove indicazioni nel decreto attuativo, il Reddito di cittadinanza potrà essere richiesto per tutto il 2023, e questo è appurato.
Nonostante le modifiche che saranno apportate dal 1° gennaio 2023, infatti, la domanda potrà essere presentata da tutti i cittadini che rientrano nei requisiti ormai ben conosciuti per richiedere l’RDC.
E i ragazzi che vivono da soli? Da quanto scritto nella Legge di Bilancio, anche loro potranno richiederlo ma, a differenza di quanto accadeva prima, se non hanno figli minori, persone con disabilità o anziani con almeno 60 anni a carico, riceveranno il sussidio per soli otto mesi e non per dodici mesi.
In sostanza, chi vive da solo può avere il reddito di cittadinanza 2023:
- per 8 mesi senza possibilità di rinnovo se occupabile, a patto che frequenti i percorsi formativi offerti dal Governo, per agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro;
- per 12 mesi se il cittadino in questione è disabile o ha un’età anagrafica superiore a 60 anni.
Quindi sì al reddito di cittadinanza 2023, ma con cambiamenti su condizioni e tempi di fruizione.
Ricordiamo i requisiti reddituali indispensabili per ricevere l’RDC:
- ISEE inferiore a 9.360 euro;
- Patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, non superiore ai 30.000 euro;
- Patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro;
- Reddito familiare inferiore a 6.000 euro moltiplicato per i valori della scala di equivalenza che trovi in questo elenco:
- Pari a 1 per il primo componente del nucleo;
- Aumentato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni;
- Aumentato di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino a un massimo di 2,1.
I patrimoni presi in considerazione sono quelli di due anni prima della data di presentazione della Dsu.
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Reddito di cittadinanza 2023: quali sono le nuove regole riportate in manovra finanziaria?
Sì, è vero che il nuovo Governo Meloni ha promesso di eliminare il beneficio per alcune categorie, ma di mantenerlo per altre, come le famiglie con disabili e per coloro che non sono in grado di lavorare.
Al momento, però, l’unica cosa che si sa è che il beneficio resterà per tutto il 2023.
Nonostante le dichiarazioni di alcuni esponenti del Governo, bisogna attendere cosa verrà deciso e messo nero su bianco in Gazzetta Ufficiale, fino ad allora qualsiasi discorso su eventuali revoche o cancellazioni del beneficio, è una speculazione.
Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.
C’è stato un vertice di maggioranza, come ci racconta Repubblica, nel quale il Premier ha evidenziato ancora una volta la sua forte convinzione, della quale non ha mai fatto mistero: «Dobbiamo eliminare un sussidio immorale per tutti quelli che sono in condizioni di lavorare».
Il principio è sempre lo stesso: le persone occupabili e che possono lavorare, dovranno lavorare e non ricevere il sussidio.
L’obbiettivo è assicurare il beneficio solo alle famiglie in condizioni di oggettiva difficoltà: ad esempio disabili o chi ha famiglie numerose.
Dall’entrata del nuovo anno sul reddito di cittadinanza, al momento, non è previsto alcun cambiamento. Questo significa che chi lo percepisce continuerà a percepirlo e ci sarà il regolare pagamento per tutte quelle persone che ne stanno attualmente beneficiando.
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Reddito di cittadinanza 2023: gli importi
L’importo base che viene corrisposto al cittadino è pari a 500 euro, a cui dovranno essere sommati:
- 150 euro, se questo versa mensilmente la rata del mutuo;
- 280 euro, se invece deve pagare mensilmente il canone di locazione.
Insomma, chi vive da solo può avere il reddito di cittadinanza 2023 con un importo che oscilla tra i 650 e i 780 euro al mese. Come funzionano le ricariche mensili del reddito di cittadinanza?
Le date di accredito della prestazione sono due: quella del 15 e quella del 27, nella prima data vengono accreditate le prime misure in assoluto, quindi quelle richieste per la prima volta, oltre che i rinnovi del reddito e le prestazioni arretrate. Nella seconda data, invece, vengono corrisposte le cosiddette ricariche ordinarie, dunque, quelle comprese tra il secondo pagamento e il diciottesimo.
Per l’anno prossimo, essendo stata accorciata la durata del Rdc le ricariche non potranno più essere 18, ma 8 o 12 a seconda della composizione dello stesso nucleo familiare.
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