Nell’articolo di oggi vedremo come funziona il rinnovo del Reddito di cittadinanza 2023 (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Quando scade il Reddito di cittadinanza 2023?
Il Reddito di cittadinanza si avvicina alla sua fase conclusiva e la recente pubblicazione, il 12 luglio 2023, di una nuova circolare dell’INPS (n. 61/2023) fornisce chiarezza sulle scadenze della misura attraverso degli esempi pratici.
La legge di bilancio 2023 ha stabilito infatti che i nuclei familiari con almeno un componente disabile, ultrasessantenne o minorenne riceveranno il Reddito di cittadinanza per un periodo di 12 mesi durante l’anno 2023. Di conseguenza, per questi gruppi di beneficiari, l’ultima erogazione del Reddito di cittadinanza sarà effettuata nel mese di dicembre 2023.
In occasione del decreto lavoro (art. 13, comma 5) il gruppo dei beneficiari che riceverà il Reddito di cittadinanza fino a dicembre è stato poi ampliato. Avranno diritto al Reddito di cittadinanza per l’intero anno anche coloro che, entro i primi sette mesi del 2023, hanno firmato il patto di inclusione sociale.
Per tutti gli altri nuclei familiari, che non rientrano nelle condizioni precedentemente descritte, il Reddito di cittadinanza avrà una durata di soli 7 mesi nel 2023. Questo gruppo include esclusivamente i nuclei formati da sole persone tra i 18 e i 59 anni, che non hanno alcun tipo di disabilità.
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Chi ha diritto al rinnovo del Reddito di cittadinanza 2023?
La nuova circolare INPS è stata pubblicata allo scopo di chiarire le tempistiche di applicazione della scadenza del Reddito di cittadinanza. In particolare, fornisce indicazioni su come determinare l’ultima mensilità del Rdc per i diversi gruppi di beneficiari.
La circolare specifica che, pur nel rispetto delle nuove scadenze, rimane comunque valida la regola precedente, secondo cui non è possibile ricevere il Rdc per più di 18 mesi consecutivi. Dopo tale periodo, è obbligatorio un mese di sospensione del Rdc prima di poter tornare a ricevere gli accrediti.
Di conseguenza quelli che terminano la diciottesima mensilità nel 2023 possono richiedere il rinnovo solo se quest’anno non hanno ancora raggiunto il limite di 7 o 12 mensilità di Rdc. Il tetto massimo di 7 o 12 ricariche nel 2023 dipende, come abbiamo detto, dalla composizione del nucleo familiare.
Di seguito forniamo degli esempi pratici che aiutano a capire meglio chi potrà rinnovare il Rdc nel 2023 e per quanto tempo.
Esempio di rinnovo se il nucleo ha diritto al Rdc per 12 mesi
Quando NON deve essere rinnovato il Rdc nel 2023
Come precedentemente spiegato, i nuclei familiari che hanno al loro interno un componente disabile, minorenne, ultrasessantenne o hanno firmato il patto di inclusione sociale hanno diritto al Rdc per un periodo di 12 mesi.
Immaginiamo perciò un nucleo familiare che ha diritto al Reddito di cittadinanza per 12 mesi e che, al 1° gennaio 2023, ha già percepito la prestazione per 2 mesi, cioè relativa a novembre e dicembre 2022.
In questo caso, il nucleo continuerà a ricevere il Rdc per tutti i 12 mesi dell’anno, fino al 31 dicembre 2023 e senza interruzioni. Il motivo è che non ha mai raggiunto il limite delle 18 mensilità ricevute di seguito.
Quando deve essere rinnovato il Rdc nel 2023
Supponiamo ora che, invece, questo stesso nucleo familiare avesse già percepito, al 1° gennaio 2023, 14 mensilità di Reddito di cittadinanza, con gennaio 2023 che rappresenta la quindicesima mensilità ricevuta consecutivamente.
Nel corso del 2023, il nucleo riceve 4 ricariche relative al periodo dell’anno che va da gennaio ad aprile. Tuttavia, a maggio 2023, avendo raggiunto il limite massimo di 18 mesi consecutivi di Rdc, è stato necessario sospendere il beneficio per quel mese.
A partire da giugno 2023, il nucleo ha la possibilità di richiedere il rinnovo del Rdc, ma la mensilità di dicembre 2023 rappresenterà comunque l’ultima erogazione possibile. Questo perché il 1° gennaio 2024 segna la fine del Reddito di cittadinanza.
Quindi, a dicembre 2023, il nucleo riceverà l’ultima mensilità del Reddito di cittadinanza prima che la misura termini definitivamente. Dopo di ciò, non sarà più possibile beneficiare di questo sostegno economico.
Esempio di rinnovo se il nucleo ha diritto al Rdc per 7 mesi
Quando NON deve essere rinnovato il Rdc nel 2023
Immaginiamo ora un nucleo familiare composto esclusivamente da membri adulti che ha diritto al Reddito di cittadinanza per un periodo di 7 mesi nel corso del 2023.
Supponiamo che questo nucleo il 1° gennaio 2023 abbia già percepito 2 mesi di Rdc, relativi a novembre e dicembre 2022.
Per questo gruppo di beneficiari, le erogazioni del Reddito di cittadinanza si estenderanno da gennaio a luglio 2023, per un totale di 7 mesi di sostegno quest’anno e senza interruzioni. A partire da agosto 2023, perderanno però il beneficio senza possibilità di rinnovarlo.
Quando deve essere rinnovato il Rdc nel 2023
Immaginiamo ora un altro nucleo familiare con diritto al Rdc per 7 mesi nel 2023, ma a differenza del precedente, al 1° gennaio 2023 ha già percepito consecutivamente 14 mensilità di Rdc.
Poiché il Reddito di cittadinanza può essere erogato per un massimo di 18 mesi consecutivi, questo nucleo ha ricevuto nel 2023 ulteriori 4 mensilità (gennaio-febbraio-marzo-aprile).
Tuttavia, a maggio 2023, questa famiglia non ha ricevuto nessun accredito, poiché ha raggiunto il limite massimo di 18 mensilità consecutive. Di conseguenza, maggio rappresenta anche per lei il consueto mese di sospensione del Reddito di cittadinanza.
A partire da giugno 2023 il nucleo può chiedere il rinnovo del Reddito di cittadinanza. Tuttavia, considerando il limite massimo di 7 mesi nel 2023, potrà ricevere solo altre 3 mensilità. Queste nuove erogazioni si sommeranno alle 4 già ricevute nel 2023, per un totale di 7 versamenti nel corso dell’anno.

Cosa fare dopo la scadenza del Reddito di cittadinanza 2023?
Il Decreto Lavoro ha adottato un approccio completo nei confronti del Reddito di cittadinanza, non solo confermando le scadenze esistenti, ma anche introducendo nuove misure che prenderanno il suo posto. Queste nuove misure sono l’Assegno di inclusione (Ai) e il Supporto per la formazione e il lavoro.
L’Assegno di inclusione entrerà in vigore il 1° gennaio 2024 e sarà riservato agli stessi nuclei familiari che soddisfano i requisiti per avere il Rdc per 12 mesi nel 2023.
Questo beneficio sarà infatti destinato a famiglie che includono almeno un membro disabile, minorenne, ultrasessantenne o che si trova in situazioni di grave disagio bio-psico-sociale ed è assistito dai servizi sociali.
L’Ai ha importi variabili in base alla composizione del nucleo e al reddito familiare, calcolati sul modello del Rdc, cioè attribuendo alla famiglia un parametro su una scala di equivalenza.
Il Supporto per la formazione e il lavoro sarà invece avviato il 1° settembre 2023 e si rivolgerà ai nuclei familiari che non hanno diritto all’Ai e nel 2023 possono aver il Rdc per soli 7 mesi.
Questo sostegno sarà destinato in pratica alle famiglie composte interamente da membri con un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e che non presentano alcuna forma di disabilità.
Per ogni dettaglio sulle due misure che sostituiranno il Rdc, dagli importi ai requisiti, potete consultare gli articoli dedicati all’Assegno di inclusione e al Supporto per la formazione e il lavoro.
Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro a confronto
Di seguito è riportata una tabella riassuntiva che mette a confronto l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.
Assegno di inclusione | Supporto per la formazione e il lavoro | |
Beneficiari | i nuclei con all’interno almeno un componente minorenne, disabile, over 60 o preso in carico dai servizi sociali | i nuclei composti da soli maggiorenni tra 18 e 59 anni e non affetti da disabilità |
Requisito ISEE | 9.360 euro all’anno | 6.000 euro all’anno |
Importo | calcolato sul reddito e sulla composizione del nucleo familiare | 350 euro per richiedente |
Data di attivazione | 1° gennaio 2024 | 1° settembre 2023 |
Durata | 18 mesi con possibilità di rinnovo per altri 12 mesi | massimo 12 mesi |
FAQ (Domande e Risposte) sul Reddito di cittadinanza
Come posso verificare se ho diritto al Reddito di cittadinanza?
Per verificare se si ha diritto al Reddito di cittadinanza, è necessario controllare i requisiti stabiliti dal governo e descritti sul sito ufficiale. In particolare, è necessario verificare se l’ISEE familiare rientra nei limiti stabiliti, così come il reddito ed i patrimoni.
Cosa devo fare per richiedere il Reddito di cittadinanza?
Per richiedere il Reddito di cittadinanza è necessario compilare l’apposita domanda online sul sito dell’INPS o del Rdc. È importante fornire tutta la documentazione richiesta e compilare correttamente il modulo per evitare ritardi nella valutazione.
Posso verificare il saldo della carta Rdc sul sito dell’INPS?
No, sul sito dell’INPS non è possibile controllare il saldo del Redito di cittadinanza, ma solo lo storico dei pagamenti e lo stato della domanda.
Cosa succede se il mio pagamento del Reddito di cittadinanza subisce ritardi?
Se il pagamento del Reddito di cittadinanza subisce ritardi, è consigliabile contattare l’INPS per avere informazioni dettagliate sulla situazione specifica. Potrebbero esserci motivi tecnici o amministrativi che hanno causato il ritardo.
Quali sono i requisiti per mantenere il Reddito di cittadinanza?
Per mantenere il Reddito di cittadinanza è necessario rispettare alcuni requisiti. Questi includono la partecipazione a percorsi di inclusione sociale e lavorativa, la ricerca attiva di lavoro e la comunicazione tempestiva di eventuali cambiamenti nella situazione familiare o economica.
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