Nell’articolo di oggi vedremo cosa succederà al Reddito di cittadinanza ad agosto 2023, quando il beneficio si interromperà per alcuni percettori (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Cosa succederà al Reddito di cittadinanza ad agosto 2023?
- Reddito di cittadinanza ad agosto 2023: chi perderà il beneficio?
- Reddito di cittadinanza ad agosto 2023: quali saranno le misure alternative?
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Cosa succederà al Reddito di cittadinanza ad agosto 2023?
In queste ultime settimane l’attenzione è tutta concentrata sul Reddito di cittadinanza e su cosa accadrà dopo la sua scadenza. Questo perché, in seguito alle modifiche apportate dal governo Meloni, alcuni percettori ad agosto 2023 perderanno il Rdc. Parliamo dei nuclei “occupabili”, dove non ci sono membri minorenni, disabili o ultrasessantenni.
Finora le notizie che conosciamo sull’ultimo periodo di vita del Reddito di cittadinanza sono esclusivamente quelle annunciate dalla legge di bilancio 2023 e dal Decreto lavoro.
Quest’ultimo introduce anche le due misure che sostituiranno il Rdc. Una di queste, il Supporto per la formazione e il lavoro, dovrebbe essere attivata già a settembre 2023 ed essere destinata proprio ai nuclei che ad agosto non avranno più diritto al Rdc.
Tuttavia la burocrazia italiana è complessa e, perché la misura in sostituzione del Rdc possa davvero entrare in vigore, serve uno specifico decreto attuativo. Restano quindi dei dubbi che ci siano le tempistiche per l’erogazione del Supporto per la formazione e il lavoro già a partire dal 1° settembre 2023.
L’attivazione di una misura richiede infatti tempo e per altro il Decreto lavoro ha stabilito che il beneficio vada richiesto e non scatti in automatico quando si perde il Rdc. Sarà necessario perciò altro tempo per organizzare la procedura di inoltro delle richieste.
Nonostante questi problemi legati alle tempistiche non è possibile ignorare il fatto che moltissime famiglie italiane basano sul Reddito di cittadinanza tutto il loro sostentamento. Quindi si prevede, o almeno ci si augura, che il governo intervenga comunque in qualche modo visto che una miriade di famiglie italiane rischia di non avere più nulla di cui vivere ad agosto 2023.
Del resto non sono arrivate ancora dichiarazioni dall’esecutivo in merito ai tempi reali di attivazione del Supporto per la formazione e il lavoro o ad eventuali manovre per tamponare la situazione in caso di ritardi. Quindi notizie più certe arriveranno nei prossimi giorni quando l’esecutivo avrà finito di ragionare sulla strada da percorrere in vista della fine del Rdc.
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Reddito di cittadinanza ad agosto 2023: chi perderà il beneficio?
Fino adesso, come già detto, le uniche informazioni che possediamo sull’ultima fase di vita del Reddito di cittadinanza sono quelle che vengono da due diversi testi di legge.
Prima di tutto, la legge di bilancio 2023 ha stabilito che, nel 2023, il Reddito di cittadinanza sia erogato per soli 7 mesi ai nuclei familiari definiti occupabili. Un nucleo si definisce “occupabile” se non ci sono all’interno membri minorenni, disabili o ultrasessantenni. Per questa categoria quella di luglio 2023 sarà l’ultima mensilità di Rdc.
Diversamente i nuclei inoccupabili, che hanno all’interno almeno un componente minorenne, disabile o ultrasessantenne, possono percepire il Reddito di cittadinanza per 12 mesi, con l’ultima mensilità che sarà quella di dicembre 2023.
Il più recente Decreto Lavoro (n. 48/2023) ha poi introdotto le due misure che sostituiranno il Rdc dopo la sua scadenza. Nello specifico i nuclei occupabili, che perderanno il Reddito di cittadinanza ad agosto 2023, avranno diritto ad un contributo chiamato Supporto per la formazione e il lavoro. Secondo i piani questa misura dovrebbe entrare in vigore dal 1° settembre 2023.
I nuclei inoccupabili, con un componente minorenne, disabile o ultrasessantenne, dovranno invece richiedere l’Assegno di inclusione, che sarà attivato a partire da gennaio 2024.

Reddito di cittadinanza ad agosto 2023: quali saranno le misure alternative?
I nuclei occupabili, che perderanno il Rdc ad agosto 2023, avranno diritto a richiedere una delle due misure introdotte dal Decreto lavoro (art. 12) e cioè il Supporto per la formazione e il lavoro. Tuttavia un altro dei problemi legati a questa misura e che rispetto al Rdc presenta requisiti più stringenti e importi molto più bassi.
Il Supporto per la formazione e il lavoro spetta infatti solo con un ISEE familiare di massimo 6.000 euro e assegna una cifra fissa di 350 euro al mese per 12 mesi. In compenso è una misura personale, quindi all’interno del nucleo possono richiederla più persone. Trovate un approfondimento completo della nuova agevolazione nel nostro articolo dedicato esclusivamente al Supporto per la formazione e il lavoro.
Inoltre per questa misura è prevista una entrata in vigore il 1° settembre 2023 e, anche tralasciando la tempistica di attivazione, c’è comunque un mese di buco, visto che l’ultima mensilità di Rdc sarà quella di luglio 2023.
Quel che è certo è che si auspica un intervento del governo al più presto, perché, posizioni ideologiche a parte, venendo meno il Rdc ad agosto si rischia che molte famiglie non abbiano più di che vivere se non ci saranno adeguate misure alternative.
Per quanto riguarda i nuclei inoccupabili, cioè con membri o minorenni o disabili o ultrasessantenni, per questi il Decreto Lavoro ha pensato ad una misura alternativa diversa che è l’Assegno di inclusione.
Tuttavia, questa categoria ha diritto al Rdc fino a dicembre 2023, quindi non sarà coinvolta in eventuali problemi che potranno sorgere quest’estate quando per alcuni finirà il Reddito di cittadinanza. Trovate una descrizione completa di questa misura nel nostro articolo che spiega come funziona l’Assegno di inclusione.
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