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Reddito di cittadinanza tolto a chi non lavora gratis per il Comune

A settembre ci sarà un incremento per i piani utili alle comunità. Il beneficio verrà tolto a chi si rifiuterà di lavorare gratis per i Comuni.

di The Wam

Agosto 2020

Il Reddito di Cittadinanza, che potete avere seguendo le indicazioni di questa guida, verrà tolto a chi non lavora gratis per il Comune di residenza.

I progetti, utili alla collettività, sono infatti rivolti anche a chi riceve il reddito di cittadinanza e ha sottoscritto il Patto per il Lavoro presso il Centro per l’impiego o il Patto d’inclusione con il Comune

Indice:

  1. Reddito di cittadinanza e lavoro al Comune

  2. Piani di pubblica utilità: quali?

  3. Chi è esonerato dall’obbligo?

  4. Reddito di cittadinanza: taglio del 20% quando?

  5. Altri bonus utili

  6. Gruppo whatsapp offerte di lavoro, bonus e concorsi

Reddito di cittadinanza e lavoro al Comune

Chi riceve il sussidio deve essere disponibile a lavorare fino a otto ore a settimana nel comune di residenza. Oppure? Scatta l’esclusione dal reddito di cittadinanza e l’impossibilità di richiederlo di nuovo prima di diciotto mesi.

Dopo la domanda del sussidio, si rilascia infatti la Did (Dichiarazione di Immediata disponibilità) o si ferma il Patto per il Lavoro.

Da settembre ci sarà un aumento dei PUC (incremento dei progetti utili alla collettività) da parte dei comuni e crescerà il numero delle persone che ricevono il reddito di cittadinanza, alle quali verrà chiesto di partecipare. Alcuni progetti già attivi sono visibili sulla piattaforma GEPI

Piani di pubblica utilità: quali?

I lavori di pubblica utilità devono essere coerenti con il profilo professionale di chi riceve il reddito di cittadinanza. Interessi e competenze emerse durante il colloquio presso il Centro per l’Impiego. I progetti dei comuni rientrano in questi settori:


La partecipazione ai progetti utili alla collettività è invece facoltativa (possono scegliere se partecipare) per quelle persone escluse o esonerate dagli obblighi previsti per i beneficiari maggiorenni del Reddito di Cittadinanza.

Chi è esonerato dall’obbligo?

Sono esclusi:

i beneficiari della Pensione di cittadinanza,

i beneficiari del Reddito di cittadinanza pensionati o comunque di età pari o superiore a 65 anni,

i disabili (fatta eccezione per i componenti del nucleo familiare disabili che chiedono di partecipare a un percorso dedicato di inserimento lavorativo).

Possono essere esonerate le persone che hanno in cura bambini con meno di tre anni o di componenti del nucleo familiare con disabilità grave o non autosufficienti. Chi non frequenta i corsi di formazione e gli occupati a basso reddito, considerati disoccupati ai sensi dell’articolo 4, comma 15 ter.

Reddito di cittadinanza: taglio 20% quando?

Non è possibile risparmiare dei soldi ricevuti con il reddito di cittadinanza. Altrimenti? Scatteranno delle sanzioni. I controlli sono di due tipi:

mensili: prevedono un taglio del 20% sull’accredito del mese successivo

semestrali (ogni sei mesi): vengono azzerati i soldi in eccesso sugli ultimi sei mesi di contributi ricevuti. Nel taglio non viene considerata l’ultima mensilità.

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