Reddito di cittadinanza e corsi di formazione: quando sono obbligatori i corsi di formazione per beneficare del Reddito di cittadinanza? Chi è obbligato ad accettare? Gli obbligi valgonoa anche per gli over 60? (Scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice- Reddito di cittadinanza e corsi di formazione: sono obbligatori per gli over 60?
- Reddito di cittadinanza e corsi di formazione: cosa dice la normativa?
- Reddito di cittadinanza e corsi di formazione: quanto durano?
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Reddito di cittadinanza e corsi di formazione: sono obbligatori per gli over 60?
Un nostro utente, sul canale YouTube, ci ha chiesto perché è stato convocato a seguire i corsi di formazione per il Reddito di cittadinanza, nonostante abbia 62 anni, anche se rientra tra i non occupabili (ovvero gli over 60).
Purtroppo per il nostro utente, è vero che gli over 60, secondo la nuova Legge di bilancio, sono non occupabili, ma sono obbligati a seguire i corsi di formazione previsti dal Centro per l’impiego, fino a 65 anni.
Qual è la ragione di tale decisione? Non si conosce, è un paradosso che né l’INPS nè il Governo hanno chiarito.
Salvo novità legislative, dunque, il consiglio che diamo ai percettori di RdC over 60 che vengono convocati ai corsi di formazione dal Centro per l’impiego è di presentarsi alla convocazione, per non rischiare di decadere dal sussidio.
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Reddito di cittadinanza e corsi di formazione: cosa dice la normativa?
La Legge di bilancio 2023 introduce l’obbligo alla formazione o alla riqualificazione professionale per un periodo di almeno 6 mesi.
Tutti i beneficiari, dai 18 ai 65 anni di età, dovranno partecipare a questi corsi. Questa è una delle novità principali incluse nella Legge di bilancio 2023.
Questo nonostante i percettori che hanno più di 60 anni siano considerati “non occupabili”, eppure devono seguire obbligatoriamente i corsi di formazione.
Il cambiamento è già avvenuto e continuerà in questo 2023, fino all’arrivo del 2024, in cui il sussidio sarà completamente abolito e sostituito dalla Mia.
Quindi non c’è un limite di età per partecipare ai corsi di formazione, ma tutti dovranno partecipare per un minimo di 6 mesi.
Gli unici esclusi sono i nuclei familiari con persone disabili, minorenni o anziane (da sessant’anni in su).
La frequenza dei corsi diventa obbligatorio se si vuole continuare a mantenere il sussidio, in quanto diventa uno strumento di reinserimento lavorativo attraverso la definizione di percorsi personalizzati (Programma GOL, Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori).
Sarà il Centro per l’impiego che, nello stabilire il programma di ricollocazione nel mondo del lavoro, individuerà il corso di formazione o riqualificazione professionale migliore per il beneficiario del Reddito di cittadinanza.
Saranno le Regioni, poi, che controllano l’operato dei centri per l’impiego, a comunicare all’Anpal i percettori chi non rispetta l’obbligo di partecipazione ai corsi di formazione. L’Anpal a sua volta ne darà comunicazione all’Inps che provvederà a togliere il beneficio a tutto il nucleo familiare.
Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

Reddito di cittadinanza e corsi di formazione: quanto durano?
I beneficiari di RdC saranno tenuti a seguire un corso di formazione di minimo 6 mesi. Questa è una delle novità incluse nella legge di bilancio 2023. Ovviamente il corso non sarà superiore alla durata del beneficio, che da quest’anno sarà di 7 mesi e non più di 18 mesi.
Fino a quando il centro per l’impiego non contatterà il percettore, non ci sarà l’obbligo di prendere parte a un corso di formazione indicato né di cercarne uno autonomamente.
Queste modifiche apportate dalla Legge di bilancio 2023 funzionano come uno strumento adatto per trasformare il Reddito di cittadinanza da un mero aiuto assistenziale contro la povertà ad un vero strumento di politica attiva del lavoro.
In questo modo le persone occupabili e abili al lavoro saranno spinte a formarsi e a trovare un lavoro.
Da questo punto di vista un’altra novità per favorire l’inserimento lavorativo è data dal fatto che anche il lavoro stagionale o intermittente non sarà più incompatibile con il beneficio del reddito di cittadinanza, se rientra nel limite di 3.000 euro, in modo da permettere ai percettori di lavorare anche durante i periodi stagionali.
Tutti i percettori dell’Rdc saranno inseriti anche nei vari progetti utili alla collettività e gestiti dai Comuni, come i lavori socialmente utili.
Come promesso dal governo Meloni, il Reddito di cittadinanza sarà abolito e al suo posto sarà varata una nuova misura di sostegno alla povertà che si chiamerà Mia, ovvero Misura di inclusione attiva.
Il nuovo sussidio avrà un importo base di 500 euro, ma non per tutti i cittadini.
Potranno beneficiare della Mia:
- famiglie in difficoltà economica con all’interno soggetti non occupabili perché anziani (over 60) o disabili;
- famiglie in difficoltà economica con all’interno soggetti occupabili che beneficiano attualmente del Reddito di cittadinanza. In questo caso l’importo sarà di 375 euro.
Abbiamo visto tutto quello che riguarda il Reddito di cittadinanza e corsi di formazione obbligatori, anche per i percettori che hanno più di 60 anni.
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