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Reddito di cittadinanza dopo luglio: a chi spetta ancora

Ecco ci sono i fortunati che avranno il Reddito di cittadinanza dopo luglio 2023.

6' di lettura

Nell’articolo di oggi vedremo a chi spetta il Reddito di cittadinanza dopo luglio 2023 e chi invece lo perderà ad agosto (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Reddito di cittadinanza dopo luglio 2023: a chi spetta fino a dicembre?

Il Reddito di cittadinanza è entrato nella sua ultima fase di vita, tuttavia c’è parecchia confusione sulla sua durata. Questo perché ci sono due gruppi di percettori che riceveranno l’ultima mensilità con tempistiche diverse.

La legge di bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) ha infatti stabilito che tutti i nuclei familiari, dove all’interno c’è almeno un membro disabile, ultrasessantenne o minorenne, hanno diritto al Reddito di cittadinanza per 12 mesi. Per chi si trova in queste condizioni l’ultima mensilità di Rdc sarà quella di dicembre 2023.

Il più recente Decreto Lavoro (DL n. 48/2023, art. 13, comma 5) è intervenuto ampliando la categoria di quelli che avranno il Rdc fino a dicembre 2023.

Il testo di legge stabilisce infatti che oltre i nuclei con disabili, minori o ultrasessantenni abbiano diritto al Rdc per tutto l’anno anche: “i percettori del Reddito di cittadinanza che, prima della scadenza dei sette mesi, sono stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro”.

In parole povere possono riceve il Rdc dopo luglio 2023 e fino a dicembre anche i nuclei dove il percettore ha firmato il Patto di inclusione sociale. La sottoscrizione del Patto identifica il nucleo come non attivabile al lavoro nell’immediato e comporta la presa in carico da parte dei servizi sociali.

Il Patto però deve essere firmato entro l’inizio di luglio poiché il decreto specifica che il 30 giugno i servizi sociali invieranno all’INPS l’elenco di quanti lo hanno sottoscritto e che quindi hanno diritto al Rdc fino a dicembre 2023.

Per tutti quelli che non si trovano nelle condizioni sopra descritte il Rdc durerà solo 7 mesi e quella di luglio 2023 sarà l’ultima mensilità. Ovvero a perdere il Rdc ad agosto saranno tutti i nuclei dove non ci sono membri minorenni, disabili o ultrasessantenni e dove il richiedente non ha firmato il Patto di inclusione sociale.

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Reddito di cittadinanza dopo luglio 2023: tabella delle scadenze

La tabella qui sotto mostra in modo più chiaro e schematico quali sono i percettori che continueranno a ricevere il Rdc fino a dicembre 2023 e quali quelli per cui luglio 2023 sarà l’ultima mensilità. L’ultima colonna contiene l’indicazione sulla misura alternativa che sostituirà il Rdc dopo la scadenza.

Caratteristiche del nucleo familiareDurata del RdcUltima mensilità versata di RdcMisura alternativa dopo la scadenza del Rdc
nuclei con all’interno almeno un membro inoccupabile (cioè un componente disabile o minorenne o con 60 anni compiuti)12 mesidicembre 2023Assegno di inclusione (attivo dal 1° gennaio 2024)
nuclei dove il percettore ha firmato il Patto di inclusione sociale entro la settima mensilità di Rdc12 mesidicembre 2023Supporto per la formazione e il lavoro se risultano attivabili al lavoro (attivo dal 1° settembre 2024)
nuclei con soli membri occupabili, dove non è stato firmato il Patto e che non hanno all’interno componenti disabili o minorenni o con 60 anni compiuti7 mesiluglio 2023Supporto per la formazione e il lavoro (attivo dal 1° settembre 2024)

Reddito di cittadinanza dopo luglio 2023: quali sono le misure alternative?

Il Decreto Lavoro oltre a confermare le tempistiche già dettate dalla legge di bilancio 2023 ha anche introdotto le misure che sostituiranno il Rdc dopo la sua scadenza.

Nello specifico ai nuclei con componenti inoccupabili, cioè dove almeno un membro è disabile, minorenne o ultrasessantenne, spetta l’Assegno di inclusione (DL n. 48/2023, art. 1). Questa misura entrerà in vigore solo a gennaio 2024 poiché destinata a quanti possono ricevere il Rdc fino a dicembre 2023.

Diversamente i percettori che perderanno il Rdc ad agosto, cioè i nuclei con soli membri occupabili, non potranno richiedere l’Assegno di inclusione. Per loro il Decreto Lavoro (art. 12) ha pensato ad una misura alternativa chiamata Supporto per la formazione e il lavoro, che nei piani dovrebbe essere in vigore dal 1° settembre 2024.

Tuttavia manca ancora il decreto attuativo per entrambe le misure che sostituiranno il Rdc, che sarà poi il testo di legge che spiegherà in dettaglio la loro normativa e la modalità di inoltro delle richieste.

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L’articolo 1 del Decreto Lavoro.

Assegno di inclusione (Ai)

L’Assegno di inclusione (Ai) è una misura molto simile al Rdc, ma anche con delle enormi differenzi. L’importo base infatti cresce solo se nel nucleo ci sono minori o altri disabili e ultrasessantenni dopo il primo.

Diversamente con il Rdc la presenza di componenti oltre al primo, cioè oltre il richiedente, faceva salire l’importo spettante, anche se questi non erano disabili, minorenni o avevano meno di 60 anni.

I requisiti economici per accedere all’Ai sono simili a quelli del Rdc, dove ai beneficiari è richiesto un ISEE di massimo 9.360 euro e altre condizioni legate al patrimonio mobiliare e immobiliare. Trovate un prospetto completo di requisiti e importi nel nostro articolo che spiega in dettaglio come funziona l’Assegno di inclusione.

Supporto per la formazione e il lavoro

Il Supporto per la formazione e il lavoro è la misura dedicata a quanti hanno tra i 18 ed i 59 anni e non hanno diritto all’Assegno di inclusione.

A differenza dell’Assegno di inclusione, il Supporto per la formazione e il lavoro sarà una misura personale, che quindi può essere richiesta da più persone all’interno ello stesso nucleo familiare. Ogni percettore avrà un importo fisso di 350 euro al mese per 12 mesi versato su conto corrente.

Tuttavia questa misura è molto più selettiva del Rdc nei requisiti, poiché è richiesto un ISEE familiare di massimo 6.000 euro all’anno. Per un approfondimento completo vi invitiamo a consultare il nostro articolo dedicato al Supporto per la formazione e il lavoro.

La misura dovrebbe entrare in vigore a settembre 2023 poiché destinata a quegli stessi percettori che perderanno il Rdc ad agosto. Tuttavia l’esecutivo è in netto ritardo con i tempi e per questa misura, che secondo i piani dovrebbe entrare in vigore tra poco più di due mesi, manca ancora il decreto attuativo.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

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