Reddito di cittadinanza e contributo per l’affitto, ecco quando si può ottenere la quota extra per il pagamento del canone di locazione (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Reddito di cittadinanza e contributo per l’affitto: a chi spetta?
Il Reddito di cittadinanza si compone di due quote. La prima, conosciuta come “quota A,” costituisce un’integrazione al reddito familiare ed è calcolata in base alla composizione del nucleo familiare.
La seconda parte, denominata “quota B,” è destinata a coprire le spese relative all’affitto e può raggiungere un massimo di 3.360 euro all’anno per coloro che ricevono il Reddito di cittadinanza. Tuttavia, per i beneficiari della Pensione di cittadinanza, il limite massimo si riduce a 1.800 euro all’anno.
Ad ogni modo, il Reddito di cittadinanza non viene assegnato individualmente, ma all’intero nucleo familiare. Ciò significa che è possibile richiedere un solo una prestazione all’interno della stessa famiglia.
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Come si fa ad avere la quota del Rdc per l’affitto?
Per ottenere la quota B del Reddito di cittadinanza, che è destinata a coprire le spese di affitto, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali.
In primo luogo, è essenziale che si disponga di un contratto di locazione regolarmente registrato. Inoltre, le spese legate a questo contratto di affitto devono essere dichiarate nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e considerate nel calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
In nessuna circostanza è possibile ottenere la quota B del Reddito di cittadinanza se il nucleo familiare risiede in una situazione di locazione non registrata, ovvero se paga un affitto “in nero,” senza un contratto regolare.
In secondo luogo, è cruciale che l’abitazione oggetto del contratto di affitto sia l’abitazione principale dove il nucleo familiare beneficiario del Reddito di cittadinanza ha la residenza. Si tenga presente che nel caso di due persone fidanzate che convivono, poiché esistono legami affettivi, esse vengono considerate parte dello stesso nucleo familiare.
Per ottenere questo contributo, è sufficiente che il richiedente fornisca i dati relativi al contratto di locazione regolarmente registrato quando compila il modello ISEE.
La quota per l’affitto spetta anche in caso di mutuo prima casa?
Nel caso in cui il nucleo familiare sia il proprietario della casa in cui risiede e abbia sottoscritto un mutuo prima casa per l’acquisto dell’immobile, è prevista un quota B.
Questo contributo aggiuntivo può coprire l’importo intero della rata mensile del mutuo, ma in ogni caso non può superare i 1.800 euro. È importante notare che l’immobile oggetto del mutuo deve essere l’abitazione principale del nucleo familiare e il luogo di residenza abituale.
In sintesi, un nucleo familiare che possiede la casa in cui vive e ha un mutuo può ricevere un sostegno aggiuntivo fino all’importo della rata mensile del mutuo stesso, con un limite massimo di 1.800 euro.

Si può pagare l’affitto cointestato con il Reddito di cittadinanza?
È possibile ottenere la quota destinata all’affitto del Reddito di cittadinanza anche quando l’affitto è cointestato, ma è importante considerare le diverse situazioni.
Se il cointestatario è un membro del nucleo familiare
Poiché il Reddito di cittadinanza è erogato all’intero nucleo familiare, se il contratto di locazione è cointestato e i cointestatari fanno parte dello stesso nucleo, non ci sono problemi.
Fondamentalmente, per ottenere la quota dell’affitto, è essenziale che il contratto di locazione sia a nome di almeno uno dei membri del nucleo familiare che riceve il Reddito di cittadinanza, indipendentemente dal fatto che il richiedente sia o non sia l’intestatario del contratto.
Se il cointestatario non fa parte del nucleo familiare
Se una persona soddisfa tutti i requisiti necessari per ricevere il Reddito di cittadinanza, può comunque ottenere la quota B per l’affitto, anche se convive con dei coinquilini e il contratto di locazione è intestato a più di una persona. In pratica, se le persone con cui vive non fanno parte del suo nucleo familiare.
Tuttavia, per beneficiare di questa possibilità, è essenziale procedere con il trasferimento della residenza presso l’immobile specifico oggetto del contratto di affitto.
Inoltre, sia il richiedente del Reddito di cittadinanza che il coinquilino devono dichiarare nella domanda di Rdc che non esistono legami di parentela, matrimonio, affinità, adozione, tutela o altri legami affettivi tra di loro.
Questo requisito è fondamentale per consentire a entrambi i coinquilini, a condizione che soddisfino tutti e due i requisiti di base, di richiedere il Reddito di cittadinanza contemporaneamente per il contratto di affitto condiviso. L’assegno sarà erogato separatamente in quanto i due coinquilini saranno considerati membri di nuclei familiari distinti. In questo caso, a ciascuno di essi spetta solo l’importo relativo alla sua quota di affitto.
Le misure che sostituiranno il Rdc prevedono una quota per l’affitto?
Le nuove misure che sostituiranno il Reddito di cittadinanza includono l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.
L’Assegno di Inclusione, operativo dal 2024, è destinato alle famiglie in cui almeno un membro si trova in queste condizioni:
- è minorenne;
- è disabile;
- ha già compiuto 60 anni;
- è stato preso in carico dai servizi sociali per una grave condizione di disagio bio-psico-sociale.
Per una spiegazione dettagliata vi invitiamo a consultare il nostro articolo dedicato ad Assegno di inclusione e affitto.
Il Supporto per la formazione e il lavoro, in vigore da settembre 2023 è destinato a quanti non sono idonei a richiedere l’Assegno di inclusione. Questa misura offre un importo fisso mensile di 350 euro ma non prevede un contributo specifico per l’affitto. Trovate maggiori informazioni nel nostro articolo dedicato al Supporto per la formazione e il lavoro.
FAQ: domande frequenti sul Reddito di cittadinanza
Quali sono i requisiti per mantenere il Reddito di cittadinanza?
Per mantenere il Reddito di cittadinanza è necessario rispettare alcuni requisiti. Questi includono la partecipazione a percorsi di inclusione sociale e lavorativa, la ricerca attiva di lavoro e la comunicazione tempestiva di eventuali cambiamenti nella situazione familiare o economica.
Reddito di cittadinanza requisiti per i single: cosa cambia?
I single dovranno rispettare gli stessi requisiti applicati agli altri nuclei familiari per ricevere l’Rdc. Leggi come funziona l’Rdc per i single.
Reddito di cittadinanza requisiti ISEE: quale soglia non superare?
Il tetto ISEE delle famiglie beneficiarie del Reddito di cittadinanza è fissato a 9.360 euro all’anno.
Reddito di cittadinanza spese ammesse 2023: quali sono?
Con i soldi del Reddito di cittadinanza si possono comprare beni di prima necessità, pagare bollette e servizi che non rientrano fra le spese vietate con l’Rdc: per esempio alcolici, tabacco, gioco d’azzardo, articoli di pellicceria e gioielleria, armi, materiale pornografico, servizi assicurativi e di trasferimento di denaro, noleggio, acquisto o leasing di navi e imbarcazioni da di porto nonché servizi portuali.
Posso verificare il saldo della carta Rdc sul sito dell’INPS?
No, sul sito dell’INPS non è possibile controllare il saldo del Redito di cittadinanza, ma solo lo storico dei pagamenti e lo stato della domanda.
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