Il Reddito di Cittadinanza è stata una misura fondamentale per arginare il peggioramento della crisi economica dovuto all’epidemia di coronavirus. Potrebbe però non essere più una misura adeguata, vediamo insieme perché.
Indice:- Reddito di cittadinanza, utile ma insufficiente
- Reddito di cittadinanza, le proposte di Rossini
- Reddito di cittadinanza, non solo parole
Reddito di Cittadinanza, utile ma insufficiente
Il Reddito di Cittadinanza non è stata una misura sufficiente, infatti è stata affiancata al Reddito di Emergenza, un’indennità transitoria di cui hanno usufruito quasi mezzo milione di nuclei famigliari. (Nel gruppo Telegram contenuti speciali su offerte di lavoro e bonus; nel gruppo Whatsapp offerte di lavoro, incentivi e concorsi sempre aggiornati).
Pare però che nel prossimo Decreto Ristori 5 non ci sarà un’altra rata del Rem e il Rdc, che continua a ricevere nuove domande di adesione ogni giorno, non è più uno strumento adeguato a far fronte alle cosiddette «nuove povertà».
Una situazione particolarmente delicata riguarda il Nord, notoriamente centro dell’attività industriale italiana. Ebbene, l’epidemia ha colpito imprese e privati a tal punto che sempre più famiglie avrebbero bisogno di un sostegno economico per vivere in modo dignitoso. (Leggi la rubrica Tengo Famiglia)
Purtroppo, per accedere al Rdc 2021, bisogna rifarsi all’Isee 2021, quindi alla situazione economica del nucleo famigliare nel 2019, quando insomma non era neanche lontanamente possibile immaginare una crisi pandemica.
Risulta a questo punto evidente che andrebbe revisionato il sistema su cui si basa l’Rdc e agire, in modo «multi-dimensionale» per contrastare la povertà. (Qui trovi il link al nostro canale youtube con le video-guide; qui invece la pagina riservata ai concorsi).
Reddito di Cittadinanza, le proposte di Rossini
Dello stesso parere è Roberto Rossini, presidente nazionale dell’ACLI e portavoce dell’Alleanza contro le povertà in Italia. (Leggi i bonus a basso reddito)
Rossini, in una recente intervista sul Sole24Ore, ha ribadito la necessità di rimodulare alcune procedure legate all’Rdc per renderlo più accessibile. (Leggi i bonus alternativi all’Rdc)
Innanzitutto, andrebbe sostituita l’attuale scala di equivalenza usata per il sussidio con quella dell’Isee, eliminando il tesso per le famiglie numerose. (Se hai dei dubbi su questo tema entra nel gruppo facebook di TheWam; se ti interessa il tema delle pensioni, abbiamo un gruppo dedicato).
Inoltre, aumentare lo sbarramento all’accesso da un Isee di 9360 a uno di 15.000 permetterebbe di aiutare anche quelle famiglie che sono cadute recentemente in una condizione di povertà.

Questa misura andrebbe a braccetto con la proposta di aumentare la soglia del patrimonio mobiliare ed eliminare il requisito di quello immobiliare.
Si potrebbe anche pensare di abbassare il limite degli anni di residenza per gli stranieri da dieci a due, permettendo così anche a quelle famiglie che sono da meno tempo in Italia di poter usufruire dei vantaggi del Reddito di Cittadinanza. (Se hai dei dubbi su questo tema entra nel gruppo facebook di TheWam; se ti interessa il tema delle pensioni, abbiamo un gruppo dedicato).
Infine, si potrebbe eliminare il mese di sospensione necessario per rinnovare il beneficio e agevolare la richiesta dell’Isee Corrente, permettendone la produzione anche in caso di lievi variazioni nel patrimonio mobiliare o immobiliare.
Reddito di Cittadinanza, non solo parole
Senza una concreta analisi dei costi queste proposte potrebbero apparire difficilmente attuabili. Ecco perché in questo interessante documento l’Alleanza contro le povertà ha schematizzato i costi, l’impatto e la fattibilità delle richieste.
Nel documento è possibile leggere altre due proposte, che andrebbero ad affiancare quelle per il sussidio e che permetterebbero un contrasto alla povertà su più dimensioni e personalizzato in base alle specifiche esigenze di ognuno.
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