Molto spesso i cittadini si trovano nella situazione di richiedere l’ISEE corrente per variazioni di reddito. In questo approfondimento chiariamo quando presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza e quali sono gli effetti sul sussidio (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
L’ISEE corrente è un documento molto utile per aggiornare il proprio ISEE ordinario, quando nei due anni di riferimento si sono verificati dei peggioramenti importanti a livello reddituale o patrimoniale.
A differenza dell’ISEE ordinario, infatti, l’ISEE corrente serve a certificare la situazione reddituale recente. Se si verifica una variazione in senso negativo, diventa utile soprattutto per chi percepisce prestazioni assistenziali come il Reddito di cittadinanza e avrebbe quindi diritto a un importo più elevato.
Per fare un po’ di chiarezza, nei prossimi paragrafi spieghiamo quando presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza e come funziona la richiesta.
Indice
- Quando presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza? I casi
- Quando presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza: tempistiche e validità
- Quando presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza: gli effetti sul Rdc
- Quando presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza e come: i documenti
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Quando presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza? I casi
Come sappiamo, presentare l’ISEE è obbligatorio per accedere al Reddito di cittadinanza: è l’unico modo in cui l’INPS può verificare se si rispettano i requisiti di reddito previsti dal dl 4/2019.
Ricordiamo che l’ISEE ordinario, però, fa riferimento ai redditi e patrimoni del nucleo familiare dei due anni precedenti la dichiarazione. Quindi, l’ISEE 2023 certifica la situazione del 2021. Ma che succede se nel frattempo c’è stato un netto peggioramento dei redditi?
In questo caso, bisogna comunicare all’INPS la variazione recente dal punto di vista patrimoniale o reddituale attraverso l‘ISEE corrente. Così, chi ha diritto ad agevolazioni economiche o sussidi basati sull’ISEE, potrà ottenere in breve tempo un aumento degli importi. Un esempio eclatante è il Reddito di cittadinanza.
Scopri quando fare l’ISEE corrente nel 2023.
Prima di avviare la procedura, però, è bene assicurarsi quando presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza. Nello specifico, questa attestazione ISEE “breve” si può presentare nei seguenti casi:
- perdita del lavoro o peggioramento significativo dell’attività lavorativa;
- variazione dei trattamenti previdenziali o indennitari non rientranti nel reddito complessivo per uno o più componenti del nucleo familiare. Per esempio, termina l’indennità di disoccupazione, ma ancora non si è trovato lavoro;
- variazione del reddito complessivo superiore al 25% rispetto a quello indicato nell’ISEE ordinario;
- variazione della situazione patrimoniale (mobiliare o immobiliare) del nucleo familiare superiore al 20%.
Si ricorda che per reddito complessivo si intende la somma dei redditi di tutti i componenti del nucleo familiare, mentre per patrimonio complessivo si intendono tutte le attività dei componenti del nucleo familiare (per esempio conti corrente, conti deposito, investimenti, assicurazioni, case o terreni di proprietà).
In base al tipo di variazione, ci sono delle tempistiche diverse da seguire. Nel prossimo paragrafo vediamo quali sono.
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Quando presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza: tempistiche e validità
Nel paragrafo precedente abbiamo visto in quali casi è possibile presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza.
Tuttavia, ci sono delle tempistiche differenti per richiedere questo tipo di ISEE, a seconda del tipo di variazione patrimoniale o reddituale del nucleo familiare.
In particolare, nel caso di perdita o riduzione del lavoro e peggioramento del reddito familiare, è possibile richiedere l’ISEE corrente dal 1° gennaio dell’anno di riferimento dell’ISEE ordinario. Per esempio, per le DSU presentate nel 2023, la variazione deve essersi verificata dopo il 1° gennaio 2021. Inoltre, l’ISEE corrente ha validità di sei mesi dalla presentazione della nuova DSU.
Invece, in caso di variazione della situazione reddituale o patrimoniale complessiva, l’ISEE corrente va presentato a partire dal 1° aprile di ciascun anno e ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della DSU.
Inoltre, se durante il periodo di validità dell’ISEE corrente, si verificano ulteriori cambiamenti della situazione occupazionale o della fruizione di trattamenti, l’ISEE corrente deve essere aggiornato entro due mesi dalla variazione. Nel caso di mancato rinnovo dell’ISEE corrente, sarà considerato l’ISEE ordinario.
Per avere tutti i dettagli e riferimenti normativi in merito all’ISEE corrente, consigliamo di consultare le istruzioni per la compilazione della DSU 2021 (Parte 5, pag. 37).

Quando presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza: gli effetti sul Rdc
Nei paragrafi precedenti abbiamo visto tutti i dettagli e le tempistiche sulla presentazione dell’ISEE corrente. Come dicevamo all’inizio del nostro approfondimento, presentare l’ISEE corrente può tornare molto utile quando le variazioni di reddito o patrimonio vanno a incidere sugli importi del Reddito di cittadinanza, per chi lo percepisce.
Quindi probabilmente adesso ti starai chiedendo quale sia l’importo effettivo dell’ISEE corrente sul Rdc e se sia conveniente presentarlo oppure no.
Dunque, se hai avuto una variazione importante del reddito in breve tempo, è sempre consigliabile richiedere l’ISEE corrente. In questo modo, infatti, puoi comunicare all’INPS il cambiamento della tua situazione e ricalcolare gli importi spettanti del Reddito di cittadinanza.
In poche parole, dopo che avrai richiesto l’ISEE corrente con i nuovi redditi, sarà stesso l’INPS a effettuare il ricalcolo e a riconoscerti un importo più elevato, adeguato alla tua condizione attuale. Tuttavia, questo aumento potrebbe avvenire sulla ricarica del mese successivo a quello di richiesta dell’ISEE, per dare il tempo all’INPS di recepire il cambiamento.
In altri casi, è possibile che le variazioni reddituali ti diano diritto al Reddito di cittadinanza per la la prima volta, se prima non lo percepivi. Inutile dire che in questo caso è ancora più utile presentare nei tempi previsti l’ISEE corrente.
A tal proposito, scopri come abbassare il reddito con l’ISEE corrente per il Rdc.
Quando presentare l’ISEE corrente per il Reddito di cittadinanza e come: i documenti
Concludiamo questo approfondimento ricordando i documenti necessari per presentare l’ISEE corrente e avere diritto a un importo maggiorato del Reddito di cittadinanza.
Dunque, per richiedere l’ISEE corrente è possibile rivolgersi a un CAF o Patronato, oppure svolgere la procedura telematica in totale autonomia tramite il sito ufficiale dell’INPS. In ogni caso, è bene tenere a portata di mano questi documenti:
- attestazione che conferma la riduzione del reddito, quindi per esempio una lettera di licenziamento, la chiusura di una partita IVA, ecc.;
- documentazione del patrimonio al 31 dicembre dell’anno precedente, se vuoi comunicare variazioni patrimoniali immobiliari;
- saldo e giacenza media dei conti correnti.
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