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Reddito di cittadinanza: lavori che è possibile rifiutare

Reddito di cittadinanza, quali lavori si possono rifiutare e quando è possibile. Ecco tutte le novità introdotte di recente.

6' di lettura

Reddito di cittadinanza: andiamo a vedere quali lavori è possibile rifiutare e quali sono le ultime novità introdotte (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Reddito di cittadinanza, ecco come funziona la misura

Il reddito di cittadinanza accompagna i cittadini in difficoltà economica da quattro anni.

La misura è stata introdotta nel 2019 e funziona in questo modo:

  • un cittadino in condizioni di disagio economico, in possesso di determinati requisiti che vedremo tra poco, presenta la domanda all’INPS, a Poste Italiane o sul sito www.redditodicittadinanza.gov.it;
  • L’INPS effettua tutti i controlli necessari e verifica il rispetto dei requisiti e, con il Ministero della Giustizia, che l’interessato non abbia condanne in essere;
  • una volta valutata la compatibilità tra il cittadino e il reddito di cittadinanza viene inoltrata la Rdc card, strumento dove verranno accrediti i soldi mensilmente;
  • il cittadino, poi, sarà costretto a sottoscrivere i patti per il lavoro e per l’inclusione sociale e a consegnare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.

Scopri subito come avere il reddito di cittadinanza, quanto tempo ci vuole per i primi pagamenti del reddito di cittadinanza dopo la domanda e quante volte si può fare il rinnovo dell’Rdc

Per poter percepire il sostegno, il cittadino deve essere italiano, cittadino dell’Unione Europea o extra-europeo con un valido permesso di soggiorno.

È necessario, inoltre, avere una residenza nel territorio italiano da un periodo di tempo di almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in maniera continuativa.

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Gli altri requisiti per percepire il reddito di cittadinanza sono:

  • il patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa di abitazione, che non dovrà essere superiore a 30 mila euro;
  • il patrimonio finanziario che non dovrà superare i 6 mila euro, ma che potrà essere incrementato in funzione dei membri del nucleo;
  • il reddito familiare, che per le famiglie in affitto arriva a 9.360 euro, mentre per gli altri percettori solo a 6 mila euro.

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Reddito di cittadinanza e lavoro, cosa c’è da sapere

Prima abbiamo nominato la DID, di cosa si tratta? Semplice, per un percettore di cittadinanza si tratta della dichiarazione di immediata disponibilità a lavorare, dunque, il percettore della misura rientrerà subito nei database dei centri per l’impiego e dei centri di collocamento.

La ricerca attiva di lavoro dovrà essere effettuata mensilmente presso i centri per l’impiego, presentandosi con regolarità, mentre il patto per l’inclusione sociale, sottoscritto all’inizio, deve essere mantenuto presso gli stessi servizi di contrasto alla povertà, in cui si verificheranno i risultati raggiunti e il rispetto degli impegni assunti nell’ambito dei progetti personalizzato.

Leggi quali sono le somme previste con l’Rdc, i limiti di prelievo in contanti e le spese vietate con i contributi economici, i motivi che causano la sospensione del reddito di cittadinanza e i reati che fanno perdere l’Rdc.

Se il percettore non frequenta gli incontri delle politiche attive per il lavoro o i progetti formativi senza una valida giustificazione all’assenza, il reddito di cittadinanza decadrà.

Parlando, ora, delle offerte di lavoro per i beneficiari, va sottolineato che si possono, ad oggi, rifiutare solo due offerte di lavoro congrue e non più tre.

Quando parliamo di offerte di lavoro congrue intendiamo le proposte lavorative che hanno una sede entro 80 km di distanza dal luogo dove risiede il percettore del sostegno, o comunque in un luogo raggiungibile in un massimo di 100 minuti con mezzi pubblici, oppure le proposte lavorative su tutto il territorio italiano.

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Chi rifiuta la prima offerta congrua (80 km di distanza o 100 minuti coi mezzi) dovrà accettare per forza la seconda offerta, quella valida in tutta Italia, altrimenti perderà il diritto alla prestazione.

Ricordiamo, inoltre, che chi ha già percepito il reddito di cittadinanza per 18 mesi e si trova nel secondo o terzo ciclo di rinnovo, potrà rifiutare una sola offerta: la prima proposta, altrimenti perderà il sostegno.

Scopri come controllare il saldo del reddito di cittadinanza, come usare l’App Postepay per controllare gli importi dell’Rdc e come funzionano il numero verde e i servizi legati alla carta del reddito di cittadinanza.

C’è anche da sottolineare che, la misura di contrasto alla povertà implica anche la disponibilità ad offrire il proprio contributo ai Comuni, per progetti utili alla collettività.

I Comuni, dal canto loro, sono tenuti ad impiegare per lo svolgimento di queste attività almeno 1/3 dei percettori Rdc residenti.

Si tratta di opere svolte gratuitamente, senza alcun tipo di assimilazioni a prestazioni di lavoro subordinato o parasubordinato e non comporta l’instaurazione di un rapporto di pubblico impiego.

reddito di cittadinanza
Reddito di cittadinanza: quali lavori si possono rifiutare?

Proposte di lavoro per chi percepisce il reddito di cittadinanza

Con la Legge di Bilancio 2022 è stato esteso l’esonero contributivo a tutti i datori di lavoro che assumono un beneficiario di reddito di cittadinanza, sia attraverso la sottoscrizione di un contratto a tempo determinato, che part-time.

In aggiunta è stato eliminato l’obbligo del datore di lavoro di comunicare in maniera preliminare la disponibilità dei posti di lavoro liberi sulla piattaforma dell’ANPAL, nonché precedente condizione di accesso all’esonero.

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Inoltre, le agenzie di lavoro che sono iscritte all’albo informatico e che faranno da mediazione per i servizi di incontro tra domanda e offerta dei beneficiari di reddito di cittadinanza potranno avere un riconoscimento pari al 20% dell’incentivo, che sarà scalato dall’importo spettante al datore di lavoro.

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Infine, da quest’estate è stato dato il via ai datori di lavoro privati. In che senso? Semplice, questi potranno avanzare proposte di lavoro ai beneficiari di reddito di cittadinanza, che potranno rifiutare l’offerta e che a loro volta potranno essere segnalati dagli stessi datori di lavoro privati, anche ai fini della perdita del sostegno.

Anche in questo caso, l’obiettivo è molto semplice: snellire le procedure per l’incontro fra domanda e offerta di lavoro per chi beneficia di Rdc.

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