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Reddito di cittadinanza luglio non pagato: cosa fare

Cosa fare in caso di Reddito di cittadinanza non pagato a luglio 2023? Scopriamolo insieme.

9' di lettura

Oggi vedremo cosa fare in caso di Reddito di cittadinanza non pagato, come sbloccare i pagamenti e contattare l’INPS per avere informazioni (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Quando viene pagato il Reddito di cittadinanza a luglio 2023?

I pagamenti del Reddito di cittadinanza avvengono mensilmente con scadenze diverse per i nuovi e i vecchi percettori.

Per fornire ulteriori dettagli, quelli che aspettano la prima ricarica in assoluto o la prima dopo il rinnovo ricevono la mensilità a partire dal 15 del mese.

Nello specifico di luglio 2023 la data di pagamento è stata anticipata al 14 del mese, poiché il 15 luglio 2023 cade di sabato.

I percettori di Rdc che non aspettano la prima mensilità ricevono la ricarica a partire dal giorno 27 luglio 2023.

Riepilogando ecco le date di pagamento del Reddito di cittadinanza di luglio 2023:

  • 14 luglio 2023, pagamento della regolare mensilità di Rdc per chi aspetta la prima mensilità in assoluto o la prima dopo il rinnovo;
  • dopo il 14 luglio 2023, accredito dell’Assegno Unico per chi aspetta gli arretrati o il primo pagamento;
  • 27 luglio 2023, pagamento della regolare mensilità di Rdc per i vecchi percettori;
  • dopo il 28 luglio 2023, accredito dell’Assegno Unico per i vecchi percettori di Rdc.

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Reddito di cittadinanza non pagato a luglio 2023, perché può succedere?

Stando al calendario dei pagamenti, alcuni beneficiari dovrebbero ricevere presto, dal 14 luglio 2023, la ricarica mensile sulla carta Rdc. Tuttavia, spesso sono molti i percettori che lamentano ritardi nell’accredito.

È importante sottolineare che questi ritardi sono comuni e le cause più frequenti possono includere:

Ricordiamo che non è possibile ricevere il Rdc per più di 18 mesi di seguito, di conseguenza se quella di giugno 2023 era la diciottesima ricarica, a luglio scatta un mese di sospensione. Anche chiedendo il rinnovo del beneficio il mese di sospensione è sempre obbligatorio.

Ad ogni modo prima di allarmarsi è anche bene tenere presente che le date di pagamento del Rdc sono indicative e che in realtà l’INPS ha tempo fino alla fine del mese solare per far partire gli accrediti, in questo caso fino al 31 luglio 2023.

Cosa fare se il Reddito di cittadinanza non viene pagato

Come controllare le disposizioni di pagamento sul fascicolo previdenziale

Prima di contattare l’INPS per chiedere chiarimenti sul ritardo della mensilità di Rdc di luglio, è possibile effettuare alcune verifiche per comprendere quale potrebbe essere il problema.

Innanzitutto, è consigliabile verificare se nel fascicolo previdenziale risultano disposizioni di pagamento per il Reddito di cittadinanza di luglio 2023. Come accennato in precedenza, spesso si tratta solo di ritardi nell’elaborazione degli accrediti da parte dell’INPS o delle Poste Italiane.

Nel fascicolo previdenziale del cittadino, le disposizioni di pagamento di una specifica prestazione vengono caricate qualche tempo prima dell’accredito effettivo. Pertanto, anche se la mensilità di metà luglio del Reddito di cittadinanza non è ancora arrivata, se il pagamento è previsto per i prossimi giorni, dovreste già vedere la data sulla disposizione.

Per verificare le disposizioni di pagamento, è sufficiente collegarsi al sito dell’INPS, alla pagina del fascicolo previdenziale, e premere su Utilizza lo strumento. In seguito, è necessario effettuare l’autenticazione tramite SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Successivamente, è possibile selezionare nel menu a sinistra “Prestazioni” e quindi “Pagamenti” per visualizzare le prestazioni ricevute dall’INPS raggruppate per anno.

Cliccando sulla prestazione desiderata, ad esempio il Reddito di cittadinanza, è possibile verificare le disposizioni di pagamento mese per mese e controllare se è presente una disposizione relativa a luglio 2023.

Come controllare se il Rdc è stato sospeso o revocato

Di solito, quando l’INPS sospende o revoca il Reddito di cittadinanza, invia una comunicazione preventiva agli interessati. Tuttavia, nel caso in cui non abbiate ricevuto alcuna notifica, ma temiate che il beneficio possa essere stato bloccato, è possibile effettuare dei controlli accedendo al sito dell’INPS.

Per farlo, è sufficiente visitare la pagina del Reddito di cittadinanza sul sito dell’INPS e cliccare due volte su Utilizza il servizio. Successivamente, sarà necessario autenticarsi utilizzando SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

In seguito, si dovrà selezionare “Domanda” e poi “Esito” per verificare se lo stato del Reddito di cittadinanza risulta sospeso o revocato.

Come alternativa, è possibile controllare lo stato della domanda utilizzando l’applicazione “Rdc App”, disponibile solo per dispositivi Android. Dopo aver scaricato l’app, sarà sufficiente effettuare l’accesso per verificare se il Reddito di cittadinanza risulta sospeso e visualizzare le motivazioni della sospensione, se presenti.

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In foto, lo screen della pagina del fascicolo previdenziale sul sito dell’INPS.

Come contattare l’INPS in caso di Reddito di cittadinanza non pagato

Per ottenere chiarimenti dall’INPS riguardo a eventuali ritardi, sospensioni o revoche del Reddito di cittadinanza, è possibile contattare l’Istituto di previdenza attraverso diversi canali.

Come contattare l’INPS online

Per contattare l’INPS online è possibile inviare una segnalazione tramite il servizio INPS Risponde.

Per farlo, è sufficiente visitare il sito INPS Risponde e scegliere se inviare una segnalazione autenticandosi con SPID, CIE o CNS, oppure inviare un messaggio senza autenticazione.

Tuttavia, si consiglia sempre di effettuare l’accesso, in quanto ciò permetterà all’INPS di avere una migliore comprensione della vostra situazione, avendo accesso ai vostri dati personali. Basta cliccare se Accedi, in alto a destra sulla pagina, e procedere all’autenticazione.

Successivamente, sarà possibile inviare un messaggio all’INPS per spiegare il proprio problema e richiedere assistenza. Attraverso questo canale, è possibile fornire dettagli specifici sulla situazione e ottenere una risposta personalizzata dall’INPS.

Come contattare l’INPS telefonicamente

In alternativa, si può contattare l’INPS telefonicamente chiamando il Contact Center. È possibile utilizzare il numero verde 803 164 per le chiamate da rete fissa, il quale è gratuito, oppure il numero 06 164 164 per le chiamate da cellulare.

Si ricorda che per le chiamate da cellulare sarà applicata la tariffa prevista dal proprio operatore telefonico.

FAQ (Domande e Risposte) sul Reddito di cittadinanza

Entro quando devo spendere il Reddito di cittadinanza di luglio 2023?

Per la mensilità di luglio 2023, c’è tempo fino al 31 agosto 2023 per utilizzare il Reddito di cittadinanza. Questo vale sia per i nuovi beneficiari che per coloro che ricevono da tempo l’importo. La data di accredito non conta, l’importante è usare le somme entro il limite stabilito.

Cosa posso comprare con il Reddito di cittadinanza?

Con la carta del Reddito di cittadinanza è vietato acquistare questi beni e servizi:

  • acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali;
  • armi;
  • materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
  • servizi finanziari e creditizi;
  • servizi di trasferimento di denaro;
  • servizi assicurativi;
  • articoli di gioielleria;
  • articoli di pellicceria;
  • acquisti presso gallerie d’arte e affini;
  • acquisti in club privati.

Si possono comprare cosmetici con il Reddito di cittadinanza?

È un prodotto che potremmo definire borderline perché non c’è nessuna normativa che vieti esplicitamente l’acquisto di cosmetici o profumi, nonostante non siano tra i beni necessari.

Tecnicamente infatti sono prodotti che non rientrano tra i beni di prima necessità e, in linea teorica, non si dovrebbe usare il Rdc per queste spese.

Tuttavia le profumerie non vendono solo profumi e cosmetici, ma moltissimi prodotti di prima necessità, quindi in questi negozi in genere la carta del Rdc viene accettata regolarmente su tutti gli acquisti anche cosmetici e profumi. La normativa del Reddito di cittadinanza sugli acquisti ammessi è infatti meno chiara di quanto si pensi e questo è uno dei casi dubbi.

Si può usare il Rdc per acquisti online?

No! La normativa del Rdc vieta qualsiasi tipo di acquisto online, anche per le spese ammesse. Ovvero, se un prodotto è acquistabile con il Reddito di cittadinanza, deve per forza essere comprato in un negozio fisico. Quindi con il Reddito di cittadinanza non si può comprare su Amazon!

Si possono effettuare bonifici con il Reddito di cittadinanza?

Si, ma solo un bonifico al mese ed esclusivamente per pagare le spese relative a mutuo o affitto dell’abitazione principale del nucleo familiare.

Con il Reddito di cittadinanza si può comprare un cellulare?

Si, cellulari, tablet, computer e piccoli elettrodomestici rientrano tra le spese possibili con la carta del Rdc.

Con il reddito di cittadinanza si possono comprare le sigarette?

Assolutamente NO! Alcolici e tabacco sono spese espressamente vietate.

Con il Reddito di cittadinanza si può pagare l’assicurazione?

No! I servizi finanziari e assicurativi fanno parte delle spese espressamente vietate, che il Reddito di cittadinanza non ammette.

Con il Reddito di cittadinanza si può fare benzina?

Si! Non c’è nessun esplicito divieto che impedisca di usare la carta del Rdc per pagare il benzinaio.

Con il Reddito di cittadinanza si può pagare il parrucchiere?

No! con il Reddito di cittadinanza non si può pagare il parrucchiere, poiché si tratta di un servizio che non rientra tra i beni di prima necessità.

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