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Rdc novembre non pagato, INPS: aumentati questi controlli

L’INPS ha intensificato i controlli: forse c’entra il Reddito di cittadinanza di novembre in ritardo? Scopriamolo.

di Chiara Del Monaco

Dicembre 2022

Il Reddito di cittadinanza di novembre in ritardo sta mettendo in difficoltà molte famiglie in attesa del sussidio. Nel frattempo, è stata pubblicata una comunicazione dell’INPS sui controlli rafforzati per i beneficiari. Le due cose potrebbero essere collegate? In questo articolo cerchiamo di vederci chiaro (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Ancora niente Reddito di cittadinanza per numerosi nuclei familiari che devono affrontare le spese quotidiane e non hanno i mezzi per farlo. In attesa di avere notizie concrete sulle tempistiche di pagamento di questi arretrati, l’INPS ha pubblicato un comunicato stampa in cui spiega come sono stati intensificati i controlli sulle domande del sussidio.

Anche se non viene fatta una menzione specifica al Reddito di cittadinanza di novembre in ritardo, è possibile che sia questa la ragione dei pagamenti bloccati di Rdc. Nei prossimi paragrafi cerchiamo di fare chiarezza.

Indice

Reddito di cittadinanza di novembre in ritardo: le parole dell’INPS

Il Reddito di cittadinanza di novembre in ritardo sta diventando un peso non indifferente per numerose famiglie che non sanno come arrivare a fine mese senza il sussidio anti-povertà. L’incertezza ormai è all’ordine del giorno e in mancanza di informazioni chiare da parte dell’Istituto di previdenza sociale è sempre più difficile mantenere la pazienza e la speranza.

Finora, l’unica comunicazione dell’INPS è stata un messaggio email in risposta a un utente che chiedeva spiegazioni. Tuttavia, non si è trattato di altro che un invito ad attendere ulteriori aggiornamenti poiché ci sarebbero stati dei rallentamenti nell’istruttoria di novembre.

Dopo quel messaggio di qualche settimamna fa, è arrivata un’altra comunicazione dell’INPS attraverso un comunicato stampa pubblicato ieri 9 dicembre 2022, il cui contenuto riguarda principalmente come sono stati intensificati i controlli sulle domande del Reddito di cittadinanza e quante domande sono state respinte o sospese a seguito di questi controlli.

Anche se nel comunicato non si fa esplicito riferimento al Reddito di cittadinanza di novembre in ritardo, è possibile che il mancato pagamento del sussidio sia legato al rafforzamento dei controlli sulle domande, che sta rallentando in modo significativo la procedura di erogazione del contributo economico. Nel prossimo paragrafo spieghiamo in che modo si sono evoluti i controlli dall’introduzione della misura.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

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Reddito di cittadinanza di novembre in ritardo: come funzionano i controlli

Come dicevamo, è possibile che il Reddito di cittadinanza di novembre in ritardo sia legato in qualche modo al rafforzamento dei controlli dell’INPS sulle domande del sussidio. Tuttavia, visto che nel comunicato stampa pubblicato ieri, 9 dicembre 2022, non vengono menzionati questi ritardi, si tratta principalmente di una supposizione. Mentre per avere notizie certe bisogna aspettare una comunicazione apposita da parte dell’Istituto.

In ogni caso, ci teniamo comunque a spiegare nel dettaglio il contenuto del comunicato stampa per garantire la massima chiarezza ai nostri lettori.

Dunque, all’interno del testo viene ricordata l’evoluzione dei controlli esercitati dall’INPS e dalle altre amministrazioni per verificare la spettanza del Reddito di cittadinanza a coloro che ne hanno fatto richiesta. Nel corso degli anni, infatti, il sistema dei controlli è diventato sempre più complesso e articolato, allo scopo di verificare fin da subito quali cittadini abbiano effettivo diritto alla misura e quali si sono approfittati del sussidio, togliendolo così ad altre persone oneste.

In un primo momento, l’INPS applicava un sistema di controlli centralizzati sulla sussistenza dei requisiti in base alla normativa (decreto-legge 4/2019). Questi controlli erano poi affiancati da verifiche effettuate dopo aver erogato il contributo economico (verifiche ex post) da parte delle sedi territoriali che si occupavano di verificare la veridicità delle informazioni dichiarate durante la compillazione della domanda.

Successivamente, questo sistema si è evoluto e l’INPS ha intensificato i controlli anche nella fase precedente alla liquidazione del sussidio (ex ante) allo scopo di individuare già da prima comportamenti sospetti e fraudolenti. In questo modo, il sistema dei controlli è stato rafforzato, verificando fin da subito le informazioni in possesso dell’INPS e di altre amministrazioni pubbliche e anticipando il rischio di frode.

Sempre in seguito a questa evoluzione, l’INPS ha individuato degli “scenari di rischio potenziale”, incorciando i dati dichiarati nelle domande per il Reddito di cittadinanza e nelle DSU con quelli presenti negli archivi dell’Istituto. Con questi scenari è stato possibile individuare le domande “sospette”, dove plausibilmente non sussistevano i requisiti per ottenere il sussidio o dove si verificavano situazioni incompatibili con il diritto al Rdc.

Una volta individuate, è stata accelerata la procedura per verificare la spettanza del Reddito di cittadinanza prima ancora di erogare il contributo economico, anticipando i controlli al momento della presentazione della domanda. Questa scelta, inoltre, è stata poi regolata dall’art. 74, comma 4 ter, della Legge n. 234/2021, meglio nota come legge di bilancio 2022.

Nel prossimo paragrafo elenchiamo gli scenari di rischio considerati nel comunicato stampa.

Reddito di cittadinanza di novembre in ritardo: scenari di rischio

Nel paragrafo precedente abbiamo visto l’evoluzione dei controlli effettuati dall’INPS e dalle altre amministrazioni pubbliche per individuare i cittadini che non hanno diritto al sussidio fin dalla presentazione della domanda di Reddito di cittadinanza.

Per farlo, sono stati selezionati alcuni scenari di rischio che hanno lo scopo di accelerare questa procedura e capire quali istanze potrebbero essere sospette e, quindi, da respingere e quali invece no. In particolare, i principali scenari sono i seguenti:

  1. mancanza del requisito della residenza in Italia;
  2. false o omesse dichiarazioni in merito alla posizione lavorativa dei
    componenti del nucleo familiare;
  3. false dichiarazioni circa la composizione del nucleo familiare.

Quando i sistemi di controllo rilevano delle domande con questi scenari di rischio, si procede subito con il rifiuto della domanda o con la sua sospensione laddove sono necessari ulteriori approfondimenti.

Grazie a questa modalità, l’INPS è riuscito a individuare moltissime domande a rischio. Nello specifico, nei primi dieci mesi del 2022, su 1.290.000 domande pervenute, oltre 290.000 erano sospette: di queste, 240.000, che rientravano negli scenari 1 e 2, sono state respinte
in automatico, prima di erogare la misura; invece, 50.000 sono state sospese e sottoposte a ulteriori controlli.

In particolare, dati dati dell’Istituto risulta che dal 2019 (data di entrata in vigore del Rdc) fino al 30 settembre 20’22 sono state respinte 1.735.195 domande.

A questi scenari si aggiungono poi ulteriori novità sui controlli, di cui parleremo nel prossimo paragrafo.

Reddito di cittadinanza di novembre in ritardo

Reddito di cittadinanza di novembre in ritardo: controlli rafforzati con la Piattaforma informatica

Di recente, agli scenari di rischio elencati nel paragrafo precedente per indivisuare domande fraudolente del Reddito di cittadinanza, ne è stato aggiunto un altro.

Negli ultimi tempi, l’Istituto sta adottando un nuovo sistema di controllo in collaborazione con le forze dell’Ordine. In particolare, un altro possibile scenario di rischio potrebbe essere legato alla titolarità di imprese o di qualifiche/cariche sociali da parte dei componenti del nucleo richiedente.

Infatti, anche se essere titolari di un’impresa non è incompatibile con la fruizione del Reddito di cittadinanza, viene collegata al rischio di frode per la sussistenza dei requisiti del Rdc o potrebbe indicare delle irregolarità che riguardano il settore delle aziende, come per esempio quelle dei “prestanome”. Di conseguenza, anche le domande riconducibili a questo scenario sono sottoposte a ulteriori approfondimenti e controlli.

Inoltre, per rendere il sistema dei controlli più omogeneto, l’INPS ha realizzato una Piattaforma informatica apposita che consente alle Strutture periferiche di controllare le domande che presentano gli scenari di rischio. In questo modo possono svolgere le opportune verifiche sulle domande sospese e procedere con lo sblocco dei pagamenti, in caso di esito positivo, oppure con il recupero delle somme, in caso di esito negativo.

Grazie a questo nuovo sistema, l’INPS è sempre in linea con le forze dell’Ordine e in costante collaborazione con le altre Amministrazioni che si occupano dei pagamenti del Reddito di cittadinanza.

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