Il Reddito di cittadinanza sospeso è una situazione che interessa i cittadini in alcuni casi specifici, soprattutto legati alle informazioni inviate all’INPS in merito ai redditi e alla composizione familiare. In questo approfondimento analizziamo i possibili motivi della sospensione Rdc e cosa fare per tornare a percepirlo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Il Reddito di cittadinanza è una misura introdotta nel 2019 con l’apposito decreto-legge (n.4/2019) per venire incontro alle famiglie con difficoltà economiche e in cerca di una collocazione lavorativa.
Al di là delle regole da rispettare sull’uso dei soldi erogati dallo Stato sulla carta Rdc, è necessario fare attenzione alla situazione reddituale e familiare quando si richiede questo sussidio. Infatti, in caso di dati mancanti o errati si rischia di avere il Reddito di cittadinanza sospeso. Nei prossimi paragrafi vediamo insieme i possibili motivi della sospensione del Rdc.
Leggi quali sono le somme previste con l’Rdc, i limiti di prelievo in contanti e le spese vietate con i contributi economici, i motivi che causano la sospensione del reddito di cittadinanza e i reati che fanno perdere l’Rdc.
Indice
- Reddito di cittadinanza sospeso: un SMS preoccupante
- Reddito di cittadinanza sospeso: cosa fare per nuclei familiari indipendenti
- Reddito di cittadinanza sospeso: ISEE e DSU
- Reddito di cittadinanza sospeso: come compilare e inviare la DSU
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Reddito di cittadinanza sospeso: un SMS preoccupante
Alcuni nuclei familiari che percepiscono il Reddito di cittadinanza hanno di recente ricevuto un SMS preoccupante da parte dell’INPS, in base al quale viene comunicata la sospensione del sussidio di contrasto alla povertà per incoerenza con il nucleo familiare dichiarato nell’ISEE.
Prima di capire a cosa si deve questo messaggio e come deve comportarsi chi lo riceve, ricordiamo che per avere diritto al Reddito di cittadinanza è necessario rispettare una serie di requisiti che riguardano sia il reddito percepito annualmente sia la composizione del nucleo familiare.
In particolare, per quanto riguarda il requisito reddituale indicato nell’indicazione della situazione economica (ISEE), lo Stato tiene in considerazione non solo i redditi lavorativi ma anche quelli mobili e immobili dell’intero nucleo familiare. Dal punto di vista della composizione del nucleo, l’importo erogato ogni mese sulla Rdc card cambia in base al numero dei figli a carico maggiorenni o minorenni.
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In presenza dei requisti reddituali e familiari, il Reddito di cittadinanza viene erogato ogni mese per 18 mensilità, per poi essere rinnovato su richiesta dopo un mese di sospensione della misura. Si ricorda, inoltre, che la dichiarazione ISEE, di cui parleremo meglio a breve, ha una validità di un anno e va presentata entro il 31 gennaio di ogni anno per dichiarare i cambiamenti della propria situazione economica e familiare. In assenza di questi dati si avrà il Reddito di cittadinanza sospeso.
Sapere quando e come presentare l’ISEE ci ricollega direttamente al messaggio dell’INPS che ha preoccupato i cittadini. Infatti, a seguito di alcuni episodi in cui il Rdc è stato erogato anche a chi non ne aveva diritto perché aveva dichiarato informazioni false, l’INPS ha aumentato i controlli per assicurarsi che il sussidio fosse pagato solo a chi realmente ne aveva diritto.
In particolare, chi percepisce il Reddito di cittadinanza indebitamente rischia non solo la revoca immediata della misura, ma deve restituire tutte le somme percepite senza averne accesso e può ricevere anche un’accusa per truffa ai danni dello Stato, rischiando quindi il carcere.
Il motivo di questi provvedimenti si deve alla quantità di persone che negli ultimi anni presentava un ISEE diverso rispetto alla reale situazione reddituale (pagamenti a nero) o familiare (residenza anagrafica diversa da quella dichiarata).
Dunque, la natura del SMS dell’INPS sul Reddito di cittadinanza sospeso si deve proprio a questi controlli in cui, incrociando i dati di residenze e domicili, sono state rilevate delle incongruenze con il nucleo familiare dichiarato nell’ISEE. Nello specifico, il messaggio ricevuto da molti cittadini è il seguente:
“Gentile utente, la sua domanda RDC è stata sospesa per non correttezza del nucleo familiare monocomponente rispetto alla normativa ISEE. È possibile presentare riesame presso la sede Inps competente“
Come si legge nel SMS, il motivo della sospensione è legato ai nuclei familiari indipendenti o monocomponenti (cioè costituiti da una sola persona) non presentati nella dichiarazione ISEE. Per esempio, è il caso di figli che hanno una residenza diversa da quella dei propri genitori e quindi presentano anche un ISEE differente rispetto a quello della famiglia. Per risolvere la situazione della sospensione (o prevenirla) bisogna richiedere un “riesame della propria posizione” e cioè modificare i dati dichiarati nell’ISEE.
Per farlo, è necessario aggiornare un documento in particolare, la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) e presentare ricorso entro 30 giorni presso gli uffici competenti dell’INPS.
Continua a leggere per sapere quando un nucleo familiare si considera indipendente e quali informazioni inserire nella DSU.
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Reddito di cittadinanza sospeso: cosa fare per nuclei familiari indipendenti
Nel paragrafo precedente abbiamo visto che il messagio inviato dall’INPS sul Reddito di cittadinanza sospeso è legato ai casi in cui ci sono state incongruenze tra la composizione del nucleo familiare dichiarata nell’ISEE e i dati rilevati dall’INPS sulla residenza anagrafica di una famiglia.
In particolare, si fa riferimento ai cosiddetti nuclei monocomponente o nuclei familiari indipendenti, cioè costituiti da una sola persona. A tal proposito ricordiamo che un nucleo si considera indipendente quando una persona, presumibilmente un figlio o figlia, ha la residenza anagrafica diversa da quella dei propri genitori.
Nello specifico, un figlio maggiorenne con meno di 26 anni costituisce un nucleo familiare indipendente in questi casi:
- se ha la residenza anagrafica diversa da quella dei genitori;
- se è coniugato o con figli OPPURE se possiede un reddito ai fini IRPEF superiore al limite previsto per essere a carico dei genitori.
In particolare, per essere a carico dei genitori non si devono possedere redditi superiori a 4.000,00 euro per figli di età sino ai 24 anni e non superiore ad 2.840,51 euro per figli fino ai 26 anni.
Invece, un figlio maggiorenne che ha dai 26 anni in su costituisce un nucleo familiare indipendente se ha la residenza anagrafica diversa da quella dei genitori, pur essendo ancora a carico loro ai fini IRPEF.
In entrambi i casi, ai fini della verifica dei requisiti per ottenere il Reddito di cittadinanza si tiene conto dei redditi e del patrimonio del figlio maggiorenne, nonché di quelli delle altre persone che fanno parte della sua famiglia anagrafica. Per evitare il Reddito di cittadinanza sospeso è necessario essere a conoscenza di queste informazioni e dichiararle con l’ISEE e la DSU quando necessario.
Reddito di cittadinanza sospeso: ISEE e DSU
Nei paragrafi precedenti abbiamo visto che un requisito essenziale per accedere al Reddito di cittadinanza è rispettare i limiti di reddito previsti dalla normativa che disciplina il Rdc. In particolare, il reddito ISEE che permette di avere diritto alla misura non deve essere superiore a 9.360 euro annui.
Come per altre prestazioni, per ricevere il Reddito di cittadinanza è obbligatorio dichiarare i propri redditi aggiornando ogni anno l’ISEE e presentando un documento fondamentale: la DSU, ossia la Dichiarazione Sostitutiva Unica. All’interno di qeusto documento, che va consegnato all’INPS dopo aver presentato l’ISEE, devono essere inseriti tutti i dati anagrafici e reddituali del nucleo familiare che fa richiesta del Rdc. In questo modo, l’INPS potrà incrociare i dati e verificare se il cittadino ha diritto al Rdc oppure no.
Infatti, il rischio del Reddito di cittadinanza sospeso non si ha soltanto in caso di incongruenza tra la residenza anagrafica dichiarata e quella effettiva, ma anche alla mancata presentazione dell’ISEE.
Visto che la situazione reddituale o patrimoniale di una famiglia può cambiare nel corso degli anni, l’ISEE va presentato ogni anno e decorre dal mese della presentazione fino al 31 dicembre dello stesso anno. Invece, in caso di ISEE corrente la validità è di sei mesi.
Dal momento che il calcolo dell’importo del Reddito di cittadinanza dipende proprio dall’entità di questi documenti, ossia l’ISEE e la DSU, l’INPS richiede di aggiornarli entro il 31 gennaio di ogni anno, allo scopo di valutare se la situazione economica e familiare per ottenere il Reddito di cittadinanza è rimasta invariata e se si continuano a rispettare i requisiti previsti dalla normativa.
Dunque, chi non presenta o non aggiorna l’ISEE e la DSU entro queste scadenze rischia di ricevere il messaggio dall’INPS sul Reddito di cittadinanza sospeso. Ma come fare per evitare il Reddito di cittadinanza sospeso e aggiornare automaticamente questi dati? Te lo spieghiamo nel prossimo paragrafo.
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Reddito di cittadinanza sospeso: come compilare e inviare la DSU
Finora abbiamo scoperto che tra i motivi del Reddito di cittadinanza sospeso possono esserci i requisiti reddituali e la mancata presentazione o aggiornamento di documenti quali l’ISEE e la DSU. Se il Reddito di cittadinanza ti viene sospeso per motivi di documentazione, la procedura per riaverlo è molto semplice.
Infatti, per inviare la DSU all’INPS ti basterà accedere alla tua area riservata del sito INPS tramite le credenziali SPID, CIE o CNS. A questo punto, dovrai seguire questi passaggi:
- Prestazioni e Servizi;
- Prestazioni;
- Come compilare la DSU e richiedere l’ISEE.
Se hai poca dimestichezza con gli strumenti informatici o non vuoi rischiare di fare errori, potrai anche rivolgerti a un CAF o patronato per farti assistere nella procedura.
Inoltre, ricordiamo che nella DSU vanno inseriti questi dati:
- Quadro A: dati anagrafici del nucleo familiare;
- Quadro B: dati relativi alla casa di abitazione e se è in affitto o di proprietà;
- Sezione FC1 – occorrerà compilare, poi i dati del singolo componente del nucleo, compresa la situazione lavorativa, la relazione con il dichiarante e la residenza (se differisce da quella del Quadro B);
- Quadro FC2 – qui va inserito il patrimonio mobiliare della famiglia, compresi i conti correnti o titoli, obbligazioni ecc.;
- Quadro FC3 – qui va indicato il patrimonio immobiliare posseduto sia dentro che fuori i confini nazionali, compresa l’eventuale quota posseduta, il valore a fini IMU ecc.;
- Quadro FC4 – qui andranno inseriti tutti gli altri redditi, fatta eccezione per quelli derivanti dallo stesso INPS o dall’Agenzia delle Entrate, del soggetto, come ad esempio redditi esenti da imposta, redditi fondiari o trattamenti assistenziali o previdenziali non soggetti a IRPEF, ma non corrisposti dall’INPS, redditi da lavoro o redditi fondiari prodotti all’estero ecc.;
- Quadro FC5 – assegni di mantenimento eventuali per coniuge e/o figli;
- Quadro FC6 – tutti i dettagli sulle autovetture e motoveicoli con cilindrata 500 cc o superiore, ma anche relativi a navi o altre imbarcazioni;
- Quadro FC8 – redditi dichiarati all’Agenzia delle Entrate e i trattamenti corrisposti da INPS, di competenza del secondo anno solare precedente la trasmissione della DSU.
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