Dopo che il Reddito di cittadinanza è stato sospeso, sono arrivati degli SMS dall’INPS a oltre 169mila famiglie per comunicare la fine del sussidio. Messaggi seguiti dalle prime proteste. Vediamo cosa succede e cosa si può fare. (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in Italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Reddito di cittadinanza sospeso con un SMS
Come vi raccontavamo ieri, molti beneficiari del Rdc hanno visto la domanda di Reddito di cittadinanza passare in stato “SOSPESA”.
Sono quelle famiglie di “persone occupabili” che a luglio 2023 hanno terminato le sette rate del sussidio.
La legge di bilancio 2023 e il Decreto Lavoro hanno stabilito che a loro non spetteranno più pagamenti del Rdc a partire da agosto 2023.
Si tratta di quelle famiglie in cui non ci sono persone che non hanno al loro interno almeno una persona:
- minorenne (con meno di 18 anni);
- di almeno 60 anni;
- con disabilità.
Anche le famiglie prese in carico dai servizi sociali del Comune continueranno a ricevere il Rdc fino a dicembre 2023.
Il Reddito di cittadinanza sparirà nel 2024 e ci saranno delle misure alternative. Molti beneficiari resteranno senza sussidio nel prossimo anno.
Ecco una tabella che spiega le differenze fra occupabili e non occupabili.
Nuclei “non occupabili” ai fini del Rdc (12 mesi di sussidio nel 2023) | Nuclei “occupabili” ai fini del Rdc (7 mesi di sussidio nel 2023) |
famiglie un minorenne all’interno (meno di 18 anni) | nuclei composti esclusivamente da persone tra 18 e 59 anni e senza minorenni o persone con disabilità ai fini ISEE a carico. Queste famiglie non sono state neppure prese in carico dai servizi sociali. |
famiglie con almeno una persona disabile ai fini ISEE | |
famiglie con una persona che ha almeno 60 anni di età | |
famiglie prese in carico dai servizi sociali prima che scadessero i sette mesi di Rdc nel 2023. Soglia di fruizione del sussidio fissata per i nuclei familiari occupabili. |
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Reddito di cittadinanza sospeso, proteste a Napoli
Le prime sospensioni del Reddito di cittadinanza hanno innescato proteste nella città di Napoli, fra le famiglie che hanno ricevuto un SMS dall’INPS per annunciare la fine del sussidio.
Tante le richieste agli uffici dell’ente per capire cosa sia possibile fare per accedere alle misure alternative che sostituiranno il Rdc.
I responsabili dei servizi sociali hanno lanciato l’allarme, chiedendo agli enti preposti di intervenire e chiarire cosa sta succedendo per evitare episodi gravi.
L’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, ricorda all’Ansa che è inutile recarsi presso gli uffici dei servizi sociali poiché in questa fase tocca ai centri per l’impiego e all’INPS gestire la situazione.
Solo in un secondo momento entreranno in gioco i servizi sociali a cui verranno affidati i cittadini tramite la piattaforma GePI.
Cosa c’entrano i servizi sociali con il Reddito di cittadinanza?
La domanda è: se sono occupabile ma mi hanno preso in carico i servizi sociali, mi spetta il Reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023?.
Sì, se sei stato preso in carico prima di terminare i sette mesi di Rdc nel 2023 e no se non sei stato preso in carico prima di quella data.
Ecco i riferimenti normativi, ossia le modifiche apportate al Decreto Lavoro dalla conversione in legge.
All’articolo 13, comma 5, capoverso 313, l’ultimo periodo è sostituito dai seguenti: «Nelle ipotesi di cui al secondo periodo, ai fini del prosieguo della percezione del Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023, i servizi sociali, entro il suddetto termine di sette mesi e comunque non oltre il 31 ottobre 2023, comunicano all’INPS tramite la piattaforma GePI l’avvenuta presa in carico. Decorso tale termine in assenza della suddetta comunicazione, l’erogazione e’ sospesa e può essere riattivata, ricomprendendo le mensilità sospese, solo in esito all’avvenuta comunicazione, fermo restando il termine del 31 ottobre 2023»;
Di fatto, come dicevamo, chi viene preso carico dai servizi sociali prima di terminare sette rate del Rdc nel 2023 e rientra fra gli occupabili, ha diritto a ricevere il Reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023.
Nel prossimo paragrafo vedremo come funzioneranno questi strumenti e cosa fare in caso di Rdc sospeso.
Cosa fare con il Reddito di cittadinanza sospeso?
Da settembre 2023 le famiglie con persone occupabili, che hanno terminato i sette mesi del Reddito di cittadinanza nell’anno in corso, potranno chiedere il Supporto per la formazione e il lavoro.
Da gennaio 2024 sarà poi introdotto l’Assegno di inclusione che ha requisiti d’accesso più stringenti rispetto al Rdc. Nei prossimi paragrafi vedremo chi potrà richiedere le due misure.
Al momento non sono attivi i servizi per richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro o l’Assegno di inclusione.
Supporto per la formazione e il lavoro domanda e requisiti
Il Supporto per la formazione e il lavoro è un contributo economico che sostituirà il Reddito di cittadinanza e potrà essere richiesto da settembre 2023 da chi non riceverà più il Rdc e soddisfa specifici requisiti.
Per richiedere la misura all’INPS direttamente online o affidandosi a servizi terzi (probabilmente Caf), bisognerà sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato e frequentare un percorso formativo per il reinserimento nel mondo del lavoro.
Durante il corso delle attività formative, saranno pagato 350 euro al mese come “indennità”.
Il Supporto per la formazione e il lavoro viene erogato per la durata del percorso formativo e comunque per un massimo di 12 mesi, senza possibilità di rinnovo.
Ecco i requisiti economici richiesti per ottenere il sussidio:
- Valore dell’ISEE in corso di validità non superiore a 6.000 euro;
- Valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza come definita ai fini ISEE;
- Valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
- l’abitazione principale, se di proprietà, deve avere un valore ai fini IMU non superiore a 150.000 euro;
- un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro.
- nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
- nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere.
- nessun componente del nucleo familiare deve essere stato sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione o avere sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta.

Assegno di inclusione 2024 requisiti
Ecco i requisiti per richiedere l’Assegno di inclusione dal 2024:
- avere in famiglia almeno una persona:
- che ha almeno 60 anni di età;
- un figlio minorenne (che ha meno di 18 anni);
- una persona con disabilità ai fini ISEE.
- essere cittadino dell’Unione o suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale, di cui al Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 251;
- essere residente in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo, al momento della presentazione della domanda;
- avere un reddito ISEE, in corso di validità, non superiore a 9.360 euro;
- avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicati per la scala di equivalenza. Tale soglia è aumentata a 7.560 euro per nuclei familiari con tutti componenti over 67 o con un componente di più di 67 anni e altri con disabilità grave;
- avere un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a 150.000 euro;
- avere un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro. I massimali sono incrementati in base al numero di componenti del nucleo familiare, alla loro età e alla condizione di disabilità;
- non essere intestatario o possedere autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista un’agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
- non possedere navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere;
- non essere sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, nonché essere sottoposto a condanne definitive, intervenute nei 10 anni precedenti la richiesta.
Anche per l’Assegno di inclusione bisognerà fare domanda all’INPS o affidarsi a servizi terzi, probabilmente Caf.
Chi non rischia di vedere sospeso il Reddito di cittadinanza a luglio 2023
Il Reddito di cittadinanza potrà essere percepito per un massimo di 12 mesi nel 2023 dai nuclei familiari che includono almeno una persona con disabilità, ultrasessantenne o minorenne o che hanno firmato il Patto di inclusione sociale.
Questi percettori non vedranno perciò sospendere il Rdc a luglio 2023.
L’unica sospensione temporanea potrebbe avvenire per beneficiari non occupabili che riceveranno la diciottesima rata del Reddito di cittadinanza a luglio 2023 e che potranno comunque rinnovare il sussidio fino a dicembre 2023.
Perché la domanda di Rdc risulta sospesa e non revocata?
I percettori che ad agosto perderanno il Rdc leggono come stato della domanda “sospeso” e non “revocato” perché siamo ancora in una fase transitoria.
L’INPS ha sospeso in via automatica il Rdc a molti dei percettori per i quali il pagamento del sussidio di luglio 2023 rappresentava la settima ricarica dell’anno.
Poi revocherà (toglierà definitivamente) il sussidio a quelle persone che non ne hanno più diritto ed invece riattiverà il Reddito di cittadinanza a quei nuclei familiari che, pur composti da membri occupabili, hanno firmato il Patto di inclusione sociale.
I servizi sociali hanno infatti tempo fino al 31 ottobre 2023 per fornire all’INPS le comunicazioni riguardanti la presa in carico degli individui che hanno firmato il Patto e quindi hanno diritto al Rdc fino a dicembre.
Come controllare se la domanda di Rdc è stata sospesa
Per controllare se il Reddito di cittadinanza è stato sospeso o revocato, ci sono varie opzioni, la più pratica è agire dal sito dell’INPS nella pagina del Rdc e seguire questa procedura:
- cliccare due volte su “Utilizza il servizio“;
- autenticarsi utilizzando SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
- selezionare “Domanda” e poi “Esito” per verificare se il Reddito di cittadinanza è stato sospeso o revocato.
In alternativa, si può verificare sul sito del Reddito di cittadinanza o su smartphone, scaricando l’applicazione mobile “Rdc App“, disponibile solo per dispositivi Android.
Quali famiglie possono rinnovare il Rdc dopo la sospensione?
Possono rinnovare il Reddito di cittadinanza quelle famiglie che hanno terminato le diciotto rate di Rdc a luglio 2023 e rientrano fra:
- i non occupabili;
- gli occupabili presi in carico dai servizi sociali prima della scadenza delle sette rate di Rdc.

Quando il Rdc NON può essere rinnovato
Una famiglia di persone occupabili che riceve il Reddito di cittadinanza da gennaio 2023 non potrà rinnovare il Rdc sospeso a luglio 2023.
Quando il Rdc può essere rinnovato
Una famiglia di persone non occupabili che ha terminato le diciotto rate di Rdc a luglio 2023 potrà rinnovare il sussidio. Lo stesso vale per occupabili che sono stati presi in carico dai servizi sociali prima di beneficiare di sette rate del sussidio nel 2023.
FAQ: Domande frequenti sul Reddito di cittadinanza
Si possono comprare le sigarette con il Reddito di cittadinanza?
No! Alcolici e tabacco sono spese espressamente vietate.
Si possono comprare cosmetici con il Reddito di cittadinanza?
È un prodotto che potremmo definire borderline perché non c’è nessuna normativa che vieti l’acquisto di cosmetici o profumi, nonostante non siano tra i beni necessari.
Tecnicamente infatti sono prodotti che non rientrano tra i beni di prima necessità e, in linea teorica, non si dovrebbe usare il Rdc per queste spese.
Tuttavia le profumerie non vendono solo profumi e cosmetici, ma moltissimi prodotti di prima necessità, quindi in questi negozi in genere la carta del Rdc viene accettata regolarmente su tutti gli acquisti anche cosmetici e profumi. La normativa del Reddito di cittadinanza sugli acquisti ammessi è infatti meno chiara di quanto si pensi e questo è uno dei casi dubbi.
Con il Reddito di cittadinanza si può fare benzina?
Si! Non c’è nessun esplicito divieto che impedisca di usare la carta del Rdc per pagare il benzinaio.
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