La terza rata del reddito di emergenza (Rem) aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a tante famiglie e lavoratori fortemente colpiti dalla crisi Covid-19. Non stupisce, perciò, che l’annuncio di una nuova proroga del sussidio, contenuta nel Decreto Ristori, abbia catalizzato l’interesse di milioni di italiani. Facciamo chiarezza sulle modalità di domanda e sulle date relative al Rem, leggendo cosa dice proprio la bozza dell’ultimo decreto.
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Il reddito di emergenza (Rem)
Il Rem era nato con il Decreto Rilancio per offrire aiuto immediato a cittadini e famiglie danneggiate dal lockdown imposto a causa del Coronavirus. La logica della misura era piuttosto chiara: soldi subito a chi ne ha più bisogno per affrontare questa emergenza.
Dal 22 maggio l’Inps ha attivato la procedura di domanda online, che può essere presentata anche con l’aiuto di Caf o patronati. Inizialmente erano previsti solo due mesi di sussidio, dai quattrocento agli ottocento euro per mensilità, poi estesi per un ulteriore versamento.

Reddito di emergenza: requisiti
Adesso, con il Decreto Ristori, il reddito di emergenza è stato riconfermato per il mese di novembre, anche se il ministro all’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha fatto riferimento ad altre due mensilità: il Rem potrebbe perciò essere confermato anche a dicembre.
Passiamo al tema caldo dell’articolo, il motivo per il quale probabilmente ci state leggendo, che è quello dei requisiti. Precisiamo che, come chiarito dalla Decreto Ristori, il Rem spetterà sia a chi lo ha già percepito sia a chi non lo ha mai avuto e rispetta le prescrizioni che regolano l’erogazione della misura. Ora bisognerà attendere una nota ufficiale dell’Inps per avere maggiori dettagli sulla domanda.
In ogni caso, nel decreto Ristoro, si ribadisce che possono chiedere il sussidio le famiglie che rispettano questi requisiti:
- un valore del reddito familiare (Isee), nel mese di settembre 2020, inferiore ad una soglia del reddito di emergenza.
- In famiglia nessuno deve percepire o aver percepito le indennità indicate che saranno indicate successivamente in dettaglio dell’Istituto nazionale di previdenza sociale;
I precedenti requisiti
Ricapitoliamo, guardando cosa è accaduto gli scorsi mesi, quali erano i requisiti e a chi spettava il Rem. Per richiedere il Reddito di emergenza bisognava essere residenti in Italia, avere un reddito familiare che, rispetto a fine aprile, deve essere inferiore all’importo che si andrebbe a ricevere con il Rem.
L’Isee, per le scorse erogazioni, non doveva superare quota 15mila euro annui e il patrimonio mobiliare nel 2019 deve essere inferiore ai 10mila euro (5mila euro in più per ogni componente del nucleo fino a un massimo di 20mila euro, il tetto si alza a 25mila euro in caso di componenti disabili gravi o non autosufficienti).

Reddito di emergenza: le incompatibilità
Il Rem, secondo quanto in vigore per le scorse mensilità, non si poteva ricevere se si era titolari di pensione, reddito da lavoro dipendente superiore alle soglie precisate sopra, Reddito di Cittadinanza; il sussidio è incompatibile con le altre misure di sostegno economico varate a seguito dell’emergenza sanitaria (Ne abbiamo parlato meglio qui).
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